Capitolo 28: Avalon

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Avalon

23 Dicembre 2017

Il bacio con Bradley, la mia prima uscita con un ragazzo, i litigi con Haven, le nostre incompresioni, Lexi... è il nulla totale in confronto a quello che sto vivendo ora. Guardare dormire la ragazza che amo, avvolta nelle mie coperte di raso, è una visione paradisiaca.

Perchè non ti ho conosciuta prima, piccola Haven?

Si, perchè sei cosi piccola, anche se cerchi di fare la grande.

Sei minuscola, ma comunque forte. Ed è questo che mi piace di te.

Anche se tu non lo sai.

Tu non sai tante cose. Ed io non ne so altrettante.

Eppure, in questo momento, non me ne frega nulla.

Conta solo il fatto che tu sei qui, nel mio letto, al caldo. Al riparo dal freddo di Dicembre, dai malintenzionati e dalle brutte cose che si sentono in tv. Ti ho salvata in tempo, altrimenti chissà dove saresti a quest'ora.

Se ti avessi vista fuggire dal ballo, ti avrei fermato.

Ma, mi sono accorta troppo tardi che tu non c'eri, e che io volevo soltanto stare con te.

Che non avrei mai potuto stare con un ragazzo, se la mia testa e il mio cuore ti appartengono.

Non potevo mentire a lui, ma neanche a me stessa.

E ti amo come non si dovrebbe amare.

Ti amo in una maniera malata, insensata ed illogica.

Ti amo da manicomio.

E tu sei il mio.

Ti tremano le palpebre, forse stai avendo un incubo.

Sarà forse colpa di tutti quei film horror che guardi la sera prima di andare a dormire.

O sarà colpa mia, delle brutte cose che ti ho fatto vivere in questi giorni.

E pensare che dopo di te, dovrò affrontare il mondo fuori, perchè questa volta non ti lascerò sfuggire più. Questa volta ti amerò come si ama nel film. Come Giulietta amava il suo Romeo. Come la Bella amava la Bestia. Come tutte quelle storie d'amore che meritano di essere vissute.

Affronterò Bradley, con la sua chioma rossa come la tua. Mi sta cosi simpatico, e forse in un'altra vita dove tu non esisti, sarebbe stato il mio uomo ideale.

Affronterò Amber, anche se lei già lo sa.

Affronterò i miei genitori, il mio futuro. Ed il tuo.

Affronterò ogni cosa. Ma non ti farò mai più cadere nel baratro della disperazione.

Ti accarezzo la fronte, delicatamente, con le nocche. Non volevo svegliarti.

Ti muovi appena, schiudi le palpebre e finalmente i tuoi occhi verdi incontrano i miei, nella penombra della mia stanza.

« Avalon... cosa ... » provi a biascicare, a tirarti su.

Porto un dito sulle tue labbra e ti chiedo di fare silenzio.

« Sst, Haven. Resta giù al caldo, hai preso un sacco di freddo. » ti spingo piano giù , e tu mi lasci fare, crollando nuovamente tra le mie lenzuola che stonano parecchio con le tue treccine rosse.

« Come mi trovo in camera tua? » mi domandi. Sembri aver recuperato del tutto la lucidità. Ecco i miracoli del dormire.

Ti rimbocco le coperte, anche se la temperatura della stanza è abbastanza alta affinchè tu possa restare al caldo. Ti sorrido, anche se immagino le mille domande che staranno affollando i tuoi pensieri, proprio come quando mi hai vista in quel campetto, qualche ora fa.

Violet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora