J e n s e n

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Io e Lydia eravamo stesi sulla sabbia, in silenzio, a guardare le stelle.

Non era uno di quei silenzi imbarazzanti ma erano di quei momenti in cui ti sentivi in pace con te stesso e con il mondo.

Lydia mi faceva sentire davvero bene.
E non faceva sentire solo.

Cercavo sempre di nascondere il mio vero stato d'animo dietro a stupidi scherzi e a battute sarcastico o sopratutto  a nasconderlo a me stesso.

Ero solo dannatamente solo. Ero sempre stato l'ultima ruota del carro, l'ultima scelta.

E Lydia era capace di colmare questo vuoto solo standomi vicino.

"Come va con Jake?"

"Ci siamo lasciati."

Alzai di scatto la testa e mi posizinai all'altezza dei suoi occhi. Non c'era traccia di pianto sul suo viso e la sua voce era ferma.

"Davvero? Mi dispiace veramente."-il sorrisetto stampato sulle mie labbra mi tradiva ma non potevo farne a meno. Ero felice.

"Non essere dispiaciuto. Molti si lasciano, è una cosa normale. Semplicente non eravamo fatti per stare insieme. E poi con lui non sentivo quello che una persona innamorata dovrebbe sentire."

Quella serata stava diventando la migliore della mia vita.

"Jensen posso dirti una cosa?"

Feci un cenno con la testa. Se prima aveva catturato il mio interesse ma ora aveva la mia attenzione.

"Jessica ti aveva sempre dipinto come il diavolo e io non ne avevo mai capito il motivo. Nonostante lei mia avesse faccontato di tutti gli scherzi e le altre cose che le avevi fatto non riuscivo a capire che così ci fosse di così cattivo. Ma ora ho capito il perché."

"E perché lo avrei fatto?"

"Perché tu non sei cattivo sei solo...solo. Cerchi di aggrapparti ad ogni spiraglio di luce per uscire dallo stato di oscurità in cui ti trovi. Vuoi attirare la sua attenzione, vuoi che le stia al tuo fianco perché sei stanco di essere da solo."

"Come hai fatto a capirlo tu, stando un paio d'ora con me, mentre gli altri non l'hanno capito dopo una vita intera?"

Ci eravamo ritrovati a guardarci negli occhi e nessuno di osava fiatare.

"Jensen io e te siamo le due facce di una stessa moneta. Fingo di essere felice ma è solo una maschera che indosso per non far capire l'immenso vuoto che provo dentro. Vorresti urlarlo al mando ma appena apri bocca la voce sparisce. Io sono come te."

Dopo minuti passati a guardarci, finalmente presi coraggio e la baciami.

Fu un bacio casto e semplice.

Quando le nostre labbra si furono staccate ci rimettemmo sdraiati sulla sabbia a guardare le stelle.

Sorrisi. Ora non ero più solo.

Spazio autrice

Era un capitolo un po' deprimente ma serviva per far venire a galla la vera essenza dei due personaggi.

Tenevi pronti per il prossimo capitolo…! :)

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