j e s s i c a

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Entrai in palestra e le mie narici furono invase dall'odore acre del sudore maschile.

Mi piegai in due reggendomi la pancia : avevo i conati di vomito e non vomitare sul pavimento sporco della palestra sarebbe stato un'impresa.

Ero riuscita a trattenermi pensando al fatto che se avessi rigurgitato la colazione davanti a tutti sarei stata segnata fino al diploma.

Ottima scelta.

Mi guardai in giro.

Cavolo troppe persone.

Mi sentivo troppo a disagio.

Ero stata costretta a mettere una maglietta di quando andavo alle medie perché le altre erano troppo larghe e questa era decisamente troppo piccola.

Per mia grande fortuna i pantolincini erano larghi e mi arrivavano fino al ginocchio.

"Jess! Fortuna che siamo insieme a ginnastica quest'anno."

Danny posò il suo braccio attorno alle spalle.

Cavolo mi aveva appena acalappiata e non sapevo come liberarmi di lui.

Dovevo pensare in fretta.

Per prima cosa avrei duvuto andare in segreteria e lamentarmi. Come è possibile che quelli del terzo anno facciano ginnastica con quelli del quarto?

Un fischio interruppe i miei pensieri.

Mi guardai intorno e vidi tutti che correvano a prendere un compagno nenache fossero gli Hunger Games.

La lampadina nella mia testa si accese e cercai con lo sguardo di localizzare la mia migliore amica.

Con mia grande sfortuna la vidi già accoppiata a Jacob.

Chiusi gli occhi in due fessure:non avevo idea di cosa stessero tramando lui e Jensen ma sapevo che avrei risolto la cosa al più presto.

Non avrei mai lasciato Lydia in balia di quei due trogloditi.

Danny mi prese la mano.

Cercai di lasciare la sua mano ma lui aveva stretto la presa.

"Vuoi per caso che la mia mano vada in cancrena? La mano mi serve."

"Uh scusa."

Finalmente sciolse la presa e il sangue poté continuare a fliure nella mia mano destra.

"Bene! Adesso che avete formato le coppie fate una serie di addominali. 50 a testa e mentre uno esegue l'esercizio l'altro gli tiene i piedi ben saldi. Procedete!"

Il Coach era ufficialmente impazzito. Non sarei mai sopravvissuta a quella giornata.

"Inizio io o inizi tu?"

"Vado io."

Mi stesi sul tappetino di plastica e inzia a fare la serie in fretta e furia. Non vedevo l'ora di finire.

Lui iniziò a massaggiarmi le caviglie con i pollici e io gli diedi uno schiaffetto sulla mano.

Per fortuna smise.

Appena ebbi finito la serie, Danny prese il mio posto.

Cominciò a fare gli addominali.

Dovetti distogliere lo sguardo perché i muscoli della braccia e delle spalle che si contrevano mi distraevano.

"Eih che hai da guardare di là? Non sono abbastanza interessante?"

"A quanto pare no."

Lui non si fece abbattere e mi regalò un sorriso.

Mi partì un colpo al cuore. Ma perché era così maledettamente bello?

"Dove hai preso quei pantaloncini?"

"Me li sono fatta prestare."

"E da qui? Quelli sono della squadra."

"Nessuno di cui ti deve interessare."

"Dimmi solo il nome."

Aveva smesso di fare l'esercizio e mi stava guardando negli occhi, con espressione accigliata.

Era per caso...geloso?

"Ma sei geloso?"

"No, certamente. Perché dovrei?"

"Esatto. Ho saputo che quest'estate ti sei dato da fare."

"Non dirmi che sei gelosa."

"Non sono gelosa. Semplicemente non credevo fossi una tale troietta."

"Senti sono un maschio e ho dei bisogni. Se non sbaglio sei stata tu a chiudere la cosa quindi non ti dovrebbe dare fastidio."

"Infatti non è così. Scusa ma devo andare."

Andai da Kyle, il ragazzo dei pantaloncini, e gli chiesi se volesse stare in coppia con me.

Lui accettò.

Mi sentii piacevolmente gratificata quando vidi Danny guardarci male.

Che idiota.

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