D a n n y

756 24 2
                                    

Stavo guidando tranquillamente quando una ragazza si gettò sul parabrezza della mia auto facendomi sbandare.

La ragazza, tenendosi il fianco dolorante con la mano, salì sulla mia auto intimandomi di partire.

"Che aspetti?! Una rivelazione divina per partire? Muoviti! Sono già partiti da un pezzo!"

"Ma che succede? Dove devo andare?"

"Parti subito!"

Feci come mi aveva detto.

Se ci tieni alla tua incolumità mai andare contro una donna.

"Vuoi dirmi che succede?"

"Andiamo al cinema."

"Sono l'unico a trovare strana questa situazione? Ti precipiti nella mia auto dopo avermi ignorato per tutta l'estate e mi dici di andare al cinema...e ti sei buttata sulla mia auto! Avrei potuto investiti!"

"Ti devo dare una spiegazione sul serio?"

"Si!"

"Noi stiamo pedinando mio fratello e la mia migliore amica al loro appuntamento. E avevo bisogno di un passaggio."

"Ma sei normale?"

"Puoi tacere Daniel?"

"Nessuno mi chiama così."

"Infatti io non sono nessuno. Mi chiamo Jessica, piacere."

"Non so come comportarmi con te."

"Fai quello che ti dico. Adesso parcheggia e poi entriamo al cinema. Gli ho appena visti entrare e sembrano 'dibertirsi'."

Scesi dall'auto entrammo subito nel cinema.

A qualche metro più avanti c'erano coloro che stavamo pedinando.

Jessica tirò fuori dalla borsa duo cappelli con la visiera: uno me lo mise in testa e l'altro lo indossò lei.

"Fai sul serio?"

"Ovviamente! Immagina il casino che potrebbe succedere se loro due si metteseero insieme e poi si mollassero. Lei non vorrà più vedermi perché lui è mio fratello e cose varie. Non hai imparato niente?"

Era la prima volta che tiravamo fuori l'argomento 'relazione' dopo la nostra 'rottura'.

" Muoviti loro sono già entrati!"

Il ragazzo della biglietteria guardava Jessica con troppa intensità.

Cercai di mettere un braccio intorno alle sue spalle ma lei lo tolse minando con le labbra un 'lui non è il mio ragazzo'.

Mi fece pagare anche il suo biglietto, ovviamente.

" Ci è andata bene. Siamo solo a tre file di distanza. Così posso tenerli d'occhio."

Jessica era durata sei minuti esatti.

Si era addormentata con la testa poggiata sulla mia spalla.

Quando dormiva era bellissima. Sembrava vulnerabile.

Le luci si accesero, era appena finito il primo tempo.

Scrollai Jessica per svegliarla.

" Scusa mi sono addormentata. Non ho russato vero? I film sdolcinati mi mettono sempre sonnolenza. Come sta andando?"

"Tutto bene. Lydia sta passando accanto a noi proprio adesso."

Non ebbi il tempo di finire la frase che Jessica mi attirò a sé, baciandomi con foga.

Dopo un minuto buono si staccò da me e come se niente fosse si rimise composta sulla sedia.

"Ma che succede?"

"Intendi il bacio? Era un diversivo per evitare che Lydia ci vedesse."

"Dal trasporto con cui mi hai baciato non mi sembrava fosse solo per questo."

"Odio deluderti ma è così."

Odiavo quella situazione: lei continuava a darmi segnali contrastanti.

E io avevo una voglia matta di baciarla di nuovo.

"Shh. Adesso ricomincia il film."

BrotherhoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora