3 - «Fare l'etero non ti si addice.»

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ridiamo tutti insieme per il titolo

Capitolo 3

"Fare l'etero non ti si addice

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"Fare l'etero non ti si addice."

Jungkook diede inizio alla giornata con mancate ore di sonno, un mal di schiena atroce e, cosa più importante, un'inarrestabile voglia di strangolare il suo coinquilino che, al contrario, si svegliò tranquillamente, sbadigliando soddisfatto per la nottata passata e rubandosi minuti extra sotto le coperte. La sera prima aveva anche pensato di accendere il camino per rendere il tepore ancora più piacevole, ma alla fine la morbidezza del materasso era riuscita a farlo distrarre tanta era la sua comodità.

Taehyung si alzò per stiracchiarsi, fece un altro spontaneo sbadiglio e camuffò una risata mentre apriva la porta, ripensando alle minacce del soldato quando aveva scoperto avesse conquistato il suo territorio mentre era fuori. Per un istante pensò dovesse avere un minimo di paura dato che era arrivato il momento di affrontarlo faccia a faccia e privo di ogni difesa, poi ricordò che il minore era troppo buono per fargli del male e procedette tranquillo.

-Buongiorno, Kookie! Hai preparato la colazione al tuo hyung?- domandò spensierato, gustandosi quel buon odore proveniente dai fornelli e facendo il suo ingresso con un enorme sorriso stampato sul volto, il quale sparì non appena vide in che condizioni era Jungkook: non solo aveva le occhiaie, i capelli spettinati e gli stessi vestiti con cui era uscito la sera prima, ma anche un profondo senso di rabbia esteso sul viso, caratterizzato da sopracciglia aggrottate, labbra assottigliate e sguardo di fuoco.

-Non per te.- ringhiò furioso, poi lo raggiunse per afferrargli il colletto della felpa, costringendolo a mettersi in punta di piedi portandolo alla sua altezza, sbattendolo al muro e avvicinandosi così tanto che le punte dei loro nasi si sfiorarono. -Penso proprio che tu non abbia capito bene chi comanda qui.-

-Wo, wo, calmati soldatino. Che buongiorno piccante.- il moro portò le dita attorno ai suoi polsi, tentando di alleviare quella soffocante stretta e di sdrammatizzare.

-Devi cambiare atteggiamento o finirò presto per spaccarti quella faccia da indisponente che hai. Ti ricordo che non sei a casa tua, qui non hai nessuno ai tuoi piedi e dipendi totalmente da me, se decidessi di lasciarti per strada non resisteresti un giorno!- gli gridò in faccia, dando sfogo a tutta l'ira accumulata nelle ore insonni.

Taehyung provò a spingerlo, però non ci fu molto da fare contro quell'ammasso di muscoli. -Quante storie, è stato solo uno scherzetto innocente! Cos'è, il divano non era molto comodo come mi avevi detto?- continuò a provocarlo, mostrando un ghigno malizioso al posto di intimorirsi come l'altro si aspettava.

Jungkook alzò una mano e la schiantò con forza contro la parete, causando un piccolo sobbalzo al più grande per quel gesto violento e inaspettato, giustificato dall'esasperazione a cui stava andando incontro. -Smettila di essere così irritante! Lo fai apposta!-

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