7. Giornata tra fratelli

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CAPITOLO 7


Giornata tra fratelli


<<Magari dovresti solo scegliere qualcosa di più tecnologico. Mark ha delle cose in cantina che potresti utilizzare>>.

<<Si, noi non la usiamo da tempo>>. Continuò Emma cercando di convincere la piccola Kate che la macchina fotografica ormai aveva i suoi anni. Lei non rispose, si limitò ad annuire e fissare quei pezzi rotti che stringeva tra le dita, una cosa decisamente emotiva che non le era permesso di provare, di avere o di guardare soltanto se dentro di lei avesse scatenato un minimo di malinconia. I due continuarono a guardare Kate mortificati, quasi tristi per lei, cercando davvero di comprendere come fosse accaduto e perché la ragazza non si disfama di quella vecchia macchina fotografica.

<<Kate>>. Mark attirò la sua attenzione, solo in quel momento lei alzò la testa scontrando lo sguardo gelido con quello dell'uomo, si stavano scambiando dei piccoli gesti d'amore, tra padre e figlia, o almeno lui ci provò con tutto se stesso. Kate aveva il solito sguardo, la solita espressione gelida che lo fece ammutolire immediatamente.

<<Tesoro>>. Continuò Emma facendo un passo in avanti, sembrava una bambina triste, fissava il suo giocattolo preferito ormai rotto senza dire nulla da ormai minuti, si chiedevano se fosse tutto merito di Gregor o era sempre stata una bambina silenziosa e riservata, d'altronde, aveva perso i suoi genitori all'età di quattro anni, quello avrebbe reso la piccola Kate un po' più solitaria del solito. <<Questa che hai rotto, non è la stessa di quella che abbiamo visto in questi giorni>>.

Kate ruppe il silenzio fissando ancora la fotocamera, come se si fosse risvegliata da un lungo sonno.

<<È stato il mio primo hobby, non potevo fare molto, avevo degli allenamenti duri e poi dovevo imparare cose importanti come; il portamento, la femminilità, il linguaggio del corpo, come uccidere un altro essere umano senza provare nulla. Ma Gregor mi diede questa per farmi distrarre, mi fu regalata il giorno del mio sesto compleanno>>. Intravidero quasi un mezzo sorriso sul volto di Kate che, mentre ricordava e parlava, stringeva quei pezzi tra le mani. <<Era la vecchia macchina fotografica dei miei genitori, la usavano per... le loro foto personali, sono tutte qui dentro>>. Disse indicandola. I due davanti a lei si morsero le labbra per non piangere difronte alla piccola Kate. <<Mi bastavano solo un paio di scatti che avrei tolto e passato al computer, poi avrei fatto ciò che mi piace; immortalare quello che mi circonda...>>.

Fu proprio lei a rendersi conto della presenza di Julian, scendeva le scale lentamente, ma dalla sua espressione, capì che era lì da un bel po', li stava ascoltando.

<<Come hai fatto a romperla?>>. Chiese quasi in modo silenzioso Emma.

Fissò Julian senza mai distogliere lo sguardo. Il ragazzo si strinse tra le spalle credendo di essere stato beccato, scese lentamente serrando in modo forzato le labbra tra loro, quasi come se volesse sigillarle.

<<Ci sono caduta sopra... ma almeno il rullino è salvo>>. Disse lei togliendolo dai guai. Kate non era una spiona, nonostante il suo lavoro fosse quello di spiare e passare informazioni, non lo avrebbe mai e poi mai fatto in quella famiglia che la stava accogliendo, neanche se quel tipo che le aveva rotto la cosa più preziosa che aveva fosse proprio Julian. Il ragazzo si sentì molto più sollevato. Mentire sull'accaduto le aveva fatto guadagnare punti, ma non era ciò che aspirava, in realtà Kate era sempre se stessa, qualsiasi cosa facesse.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora