CHAPTER 35

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DOPO KATE


LA VITA DI DANIEL DOPO KATE

<<Signor Lewis, signor Lewis, mi ascolta?>>. Daniel sollevò la testa di colpo dalla scrivania, aveva gli occhi spalancati e affannava come se avesse corso. In realtà aveva solo fatto un incubo, la morte di Kate lo perseguitava, riviveva quel giorno meraviglioso e orribile allo stesso tempo. Sognava prima lui e la ragazza insieme, in quel letto d'hotel, la loro prima volta insieme che gli faceva rivivere un bellissimo momento, forse il più bello della sua vita, ma poi tutto si distruggeva. Kate sdraiata su quel letto, con un uomo che cercava di colpirla e lei che si difendeva, l'ultima volta che l'aveva vista viva. <<Mi scusi, ma deve lasciare una firma su questi moduli e... Sugli altri che le ho lasciato ieri sera>>.

Disse il ragazzo guardando la scrivania del suo capo. Daniel aveva ripreso da poco a lavorare, ma tutto gli ricordava lei, qualsiasi cosa facesse, qualsiasi cosa dicesse, gli veniva in mente quel giorno, o quelli prima, dove lavorava per la persona che aveva ammazzato Kate.

<<Signor Lewis...>>. Continuò il ragazzo, lo stava richiamando ancora, si era perso tra i ricordi più e più volte quel giorno. Le persone intorno a lui non riuscivano più a gestire l'azienda, compreso Daniel. Erano a conoscenza di un lutto in famiglia, ma non sapevano che era proprio la sorellastra del loro capo. <<Il Signor Oliver ha chiesto del caso Finnegan, ha detto che un agente di polizia ha parlato con lui dell'assassino, dovrebbe rappresentare lui e...>>.

Il ragazzo smise di parlare, Daniel colpì la scrivania con un pugno per farlo zittire. In quel momento la porta sì aprì lasciando entrare la sua segretaria. Una ragazza molto carina, cordiale che gli ricordava Kate, ma nessuna era come lei. Nella sua sorellastra c'era sempre un pizzico di malizia, misto alla dolcezza e alla sapienza, alla furbizia, all'innocenza, un mix di tutto quello che era perfetto, proprio come nessuna.

<<Signor Lewis...>>. Pronunciò quelle parole con timidezza, la segretaria era entrata proprio nel momento meno opportuno. Guardò il ragazzo spaventato davanti al capo e deglutì rumorosamente, i suoi tacchi facevano rumore in una stanza completamente al silenzio, non c'era più musica, Daniel amava ascoltare musica classica mentre lavorava. Non esisteva più la sua gentilezza, la sua complicità con i colleghi e con tutti quelli che lavoravano per lui. Daniel era morto insieme a Kate, quel giorno. <<Ci... Ci sono delle chiamate...>>.

<<Non esiste che Henry Oliver assista quel depravato! Ha ucciso una ragazza!>>.

<<Lo... Sappiamo e... Lo sa anche lui...>>. Disse il ragazzo davanti a lui intimorito dalla voce di Daniel. Si alzò dalla sua sedia fissando i suoi occhi scuri, mentre la segretaria assisteva a ciò che non era mai accaduto prima. Di solito Daniel urlava in quel modo solo per difendere i suoi clienti, mai per aggredire un dipendente.

<<Lo sa? Allora perché nominarlo?!>>. Il ragazzo davanti a lui sollevò le spalle prima di stringerle per potersi rinchiudere, avrebbe tanto voluto essere una tartaruga in quel momento. <<Ha ucciso una ragazzina! Non merita di essere rappresentato da nessuno dei dipendenti della Lewis corporation! Sono stato chiaro?!>>. Disse urlando, chiunque avrebbe potuto sentire le sue grida, molti si soffermarono alla porta chiusa chiedendosi cosa stesse accadendo. <<Aveva la sua stessa età! Era come... Come Kate...>>. Disse l'ultima frase quasi sottovoce. Abbassò la testa poggiando entrambe le mani sulla scrivania di legno scuro, proprio sopra i fogli che avrebbe dovuto controllare.

<<Se... Se vuole vado dal Signor Oliver e... Riferisco la conversazione>>. Disse mortificato. Daniel non rispose, rimase con lo sguardo fisso sui fogli. La segretaria prese coraggio facendo un passo in avanti, aveva il timore di parlare, ma il suo lavoro era quello e doveva rispettarlo.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora