14. Il fratellino

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CAPITOLO 14

Il fratellino

<<Non ce ne sono più>>. Disse quasi gridando Julian sbattendo con ferocia l'anta del mobiletto in legno scuro. Ethan, appostato dall'altra parte dell'isola, intanto, sollevò le spalle come se non gli importasse nulla di ciò che stava blaterando

<<Devo mantenermi in forze e mantenere la linea, serve più a me>>. Ormai si guardavano in modo differente, c'era quasi dell'odio tra loro senza ovviamente esprimerlo. Non parlavano come prima, non si confrontavano, nessuno dei due osava neanche accennare a Kate. Si era rotto qualcosa nel rapporto che avevano fino a due settimane prima, forse tre, tutto solo per la loro passione verso una ragazza che faceva parte delle loro vite ora.

<<E io no? A breve avrò gli allenamenti duri di football, se non riesco ad impressionare nessuno non potranno darmi la borsa di studio>>. Continuò Julian facendo roteare gli occhi di Ethan. Stufo delle sue lamentele da bambino viziato, gli diede le spalle per non vederlo più.

Intanto Luke si affiancò a suo fratello minore e disse: <<Sei già bravo, sanno quanto conta la tua ammissione lì, ti vogliono nei loro stupidi college>>.

<<Visto? Io ne ho più bisogno di te. A breve dovrò fare degli scatti importanti, sicuramente mi faranno sfilare a Parigi quest'anno, chissà se posso portare qualcuno>>. Ethan aveva già in mente di invitare Kate sul set fotografico, i fratelli sbalorditi spalancarono la bocca, non aveva mai portato nessuno delle sue ragazze, neanche le modelle con cui lavorava. Voleva i suoi spazi, niente di serio, nessuno che lo toccasse, quasi gli dava fastidio il contatto fisico, ma con Kate si era spinto oltre il semplice sesso.

<<Porterai la guastafeste sul set?>>. Disse Luke senza trattenere il sorriso malefico. I fratelli lo guardarono con espressione seria, e in coro dissero:

<<Lascia stare Kate!>>.

Luke sollevò le spalle e prese lo snack che stava mangiando pochi minuti prima, la battaglia tra i due fratelli non finì affatto come speravano. Julian riprese a parlargli di quella barretta energetica come se avesse un'anima.

<<Ridammela>>.

<<Julian, è una stupida barretta>>. Disse Ethan, suo fratello minore a quel punto alzò la voce facendosi sentire. Gli altri intorno a lui ascoltarono la conversazione confusi, si trattava davvero della barretta? 

<<Non è stupida, la tratti come le altre. Certo, cosa cazzo te ne importa se lei soffre? La userai soltanto>>. Si ammutolirono tutti a quelle affermazioni, Julian si rese conto solo dopo di aver detto qualcosa, che pensava perennemente, ad alta voce, non sarebbe mai dovuto uscire dalla sua mente, doveva tenerselo per sé.

<<Stanno ancora parlando della barretta?>>. Chiese il piccolo Jason ad uno dei fratelli.

Ethan fece scivolare la barretta, ormai mordicchiata, sul bancone. Julian la fermò con una mano e rimase a testa bassa <<Prendila, è tua...>>. Disse Ethan, il suo sorriso si capovolse, ora le cose erano diventate molto più serie. <<è solo una barretta, Julian>>. Il ragazzo più grande finse di non capire, non accettava che uno dei suoi fratelli si affezionasse troppo a Kate come stava facendo lui, c'era qualcosa di speciale tra i due, un legame che nessuno, compresi tutti loro, potevano spezzare. <<Mangiala, tanto non mi va più>>.

<<Chi ti dice che ora la voglia? Ci hai già messo la tua cazzo di bocca sopra>>. 

<<Non sembrava ti facesse schifo quando era in camera tua seduto sul tuo pacco!>>. La situazione stava degenerando, Noah guardò Julian cercando di capire di cosa stessero parlando.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora