11. L'attrazione fisica

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CAPITOLO 11

L'attrazione fisica


Al suo risveglio Ethan non era più lì con lei. Kate passò le mani sul viso sentendosi ancora stanca, nonostante avesse dormito tanto, probabilmente non le era bastato. Optò decisamente per una buona tazza di caffè bollente per tenersi sveglia tutto il giorno. Si alzò dal letto sfilando le coperte bianche dal corpo, non ricordava affatto di essersi coperta. Spalancò gli occhi abbassando lo sguardo rapidamente sull'intero corpo vestito, passò le mani su di esso per essere sicuro di averli ancora, che non fosse solo un sogno lucido, ma ero lì, ancora intatti a coprire la ragazza, gli stessi abiti della sera precedente. Pensò subito che fosse stato Ethan a coprirla, anche se non capiva il motivo, aveva dormito solo poche ore. La convinzione della ragazza fu smentita quando girò lo sguardo verso la finestra alle sue spalle, il sole batteva forte illuminando l'intera camera da letto, il cielo non era mai stato così brillante e il calore così intenso da convincerla a mettere qualcosa di più leggero. Quel giorno maledetto finalmente era trascorso e lei si sentiva meglio, quell'anno era diverso dal solito, doveva anche ricordare la morte di un'altra persona speciale, ed era proprio Sebastian a distruggerla, ma, come un vero incantesimo, il giorno seguente si sentiva meglio, come se nulla fosse accaduto. Scese dal letto prendendo qualcosa da indossare, un semplice jeans e una maglia a maniche corte aderente, l'intimo abbastanza comodo e si diresse in bagno per fare una doccia rapida. Spinse la porta con una mano e varcò la soglia sperando davvero di essere completamente sola, non voleva essere disturbata, pretendeva almeno una mattina come quella a cui era abituata da almeno tredici anni, ma in quel preciso istante, dovette fermarsi, interrompere ancora una volta una mattinata tranquilla per poter ascoltare uno dei ragazzi. Si voltò vedendo Daniel, l'unico dei ragazzi che viveva in un appartamento da solo e, nonostante ciò, lo incontrava tutte le volte in casa.

<<Buongiorno Kate, c'è posta per te>>. Kate guardò la busta nelle sue mani ancora chiusa. Sollevò lo sguardo per pochissimi secondi inquadrando il suo sguardo sospettoso. L'uomo girò leggermente la busta facendo notare che fosse leggermente strappata. <<Un fidanzato segreto?>>. Chiese Daniel senza alcun riferimento. Kate sollevò la mano afferrando la busta completamente bianca. Sul retro c'era solo una scritta: "Per Kate Brown". Kate sollevò le spalle e, con nonchalance, disse:

<<No, è morto, non potrebbe mai scrivermi>>. Daniel si ammutolì, lo faceva spesso, il black humor era la cosa che più preferiva. Aprì la busta leggermente strappata fissando ancora gli occhi blu di Daniel.

<<Mi dispiace per la lettera, qui non sono molto bravi con la privacy>>. Disse ancora mortificato. Kate sospirò fissando soltanto la busta stavolta, non voleva vedere altro. Tirò fuori la lettera dalla busta e, rapidamente, lesse il contenuto davanti al suo fratellastro. Spalancò gli occhi quando lesse le informazioni su una donna bionda, era lei, ne ebbe conferma in fondo alla pagina. "Jayde..." <<Va tutto bene?>>. Chiese Daniel notando il suo gesto, sembrava molto più preoccupata dalle solite cose.

<<Tra dieci minuti di sotto, tutti, Luke compreso>>.

<<Ma... va tutto bene?>>. Chiese ancora, sembrava proprio che la sua sorellastra stesse affrontando un divorzio dall'espressione. Daniel ne sapeva qualcosa, era un avvocato di successo e aveva già la sua azienda.

<<Tra dieci minuti>>. Disse ancora lei cercando di mettere il contenuto nella busta. Lo guardò un'ultima volta prima di dirigersi in bagno e chiudere la porta alle sue spalle, magari avesse potuto farlo con i suoi problemi. Filò sotto la doccia subito dopo aver sfilato tutti gli abiti che indossava, non poteva perdere altro tempo. Ripensò alla lettera, c'era qualcuno che la spingeva verso quella donna, tentava di avvicinarle, non conosceva il motivo, non sapeva perché, stava di fatto che la spingeva ad incontrare la persona che le aveva causato più danni al mondo. Uscì dalla doccia vestendosi rapidamente, controllò l'orologio quando scese di sotto, ovviamente non c'erano tutti, ma la maggior parte dei ragazzi erano ancora di sotto. <<Avevo detto dieci minuti>>.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora