18. Sesso Per Dimenticare

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CAPITOLO 18

Sesso per dimenticare

Si rigirava nel letto pensando a ciò che era accaduto, apriva e chiudeva più volte gli occhi, si addormentava e svegliava di continuo per il forte dolore, ma anche perché non avrebbe permesso di distrarsi ancora e lasciare che Jayde la ferisse ancora. Intanto il ragazzo dai capelli buondì la osservò per un po', passando più volte fuori la stanza di Kate per accertarsi che stesse bene e, al termine delle visite agli altri pazienti, corse subito dalla sua piccola sorellina.

<<Come ti senti?>>. Chiese Aaron stringendo ancora la cartellina blu tra le mani. Kate sollevò le spalle a malapena, per poi dire:

<<Non sono morta, è già qualcosa>>. Aaron sorrise avvicinandosi al suo braccio, sciolse quelle bende a poco a poco guardando la ferita profonda, il suo sorriso si capovolse fissando quel, tecnicamente buco, che aveva ancora. Cercò di non toccarla per paura di infettarla. Nonostante prestasse tante attenzioni ai diversi pazienti, con Kate sembrava avere molta più cura degli altri.

<<Andrà bene, ci vorrà un po' per guarire>>.

<<Lo so, questo significa che ci vorrà ancora più tempo per la missione. Jayde sospetta qualcosa>>. Si fermò passando una mano sugli occhi stanchi, ci pensò un po' prima di parlare <<ricordi quello che ti dissi durante il piano?>>. Aaron annuì, si concentrò su di lei ignorando gli altri pazienti che aveva in varie stanze. <<Voglio che tu lo faccia qui, probabilmente non sarò in grado di lasciare l'ospedale e lei dopo il piano capirà di essere stata ingannata da me, verrà a cercarmi, ne sono sicura, e a quel punto mi ucciderà. Aaron non voglio morire per colpa sua, lo farai tu>>. Il ragazzo scosse la testa distogliendo lo sguardo, indietreggiò per poter andare via ma lei lo fermò. <<Non sarà veloce. Mi distrugge dentro prima di uccidermi fuori...>>.

<<Non lo farò, tu sei mia sorella e io non permetterò che lei ti faccia qualcosa>>.

<<Non sono tua sorella, Aaron>>. Stavolta fu lei a girare il viso nella parte opposta, cercava di convincerlo ma il ragazzo non cascò nella per un secondo alla sua trappola.

<<Hai ragione, non sei mia sorella di sangue, ma sei comunque come una sorella per me e io non ti farò uccidere, per nessun motivo al mondo, Kate>>. Si avvicinò alla porta per andare via, ma si fermò guardandola, aveva ancora il viso girato nella parte opposta, percepiva il dolore di sua sorella anche semplicemente con uno sguardo. <<Sono tutti qui, ho detto loro di aspettare perché dovevi riposare, sarai tu a scegliere se vederli o meno>>.

<<Sanno cosa è successo?>>.

<<Sono stato costretto a dirlo...>>. Lasciò la stanza ma non prima di averla guardata ancora una volta. Kate girò il viso verso la porta quando di Aaron non ci fu più traccia, lui non voleva più seguire il piano, ma in ospedale avrebbe sicuramente trovato abbastanza morfina da uccidersi. Nella sua mente stava già escogitando un piano a prova di bomba, la morte non la spaventava se questo significava rivedere Sebastian. Lasciò scivolare una lacrima mentre fissava il soffitto bianco che le tormentava la testa di immagini del suo passato, concentrata sui soliti flashback non si rese conto che qualcuno la chiamava insistentemente.

<<Kate!>>. Jason le poggiò una mano sulla spalla facendola riprendere, lei scosse la testa e guardò il ragazzo, inizialmente non lo riconobbe, gli afferrò la mano stringendogli il polso in modo brusco. <<Sono Jason>>. Kate chiuse più volte gli occhi finché non riguardò il ragazzo davanti a lei, lasciò la sua mano quasi tremando. <<So che non mi hai riconosciuto, Aaron dice che è normale>>. Kate si guardò intorno riconoscendo i suoi fratellastri e stavolta c'erano anche Emma e Mark che le sorrise, e non solo, Luke la fissava da lontano, con la schiena contro il muro, aveva un espressione incomprensibile.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora