Camminiamo fino alla mia stanza, la 235, al
secondo piano, reparto riabilitazione, mano
nella mano. Arrivammo li, e quando notammo
il dottor Santoro, dalla finestrella che ci
aspettava, dentro la stanza, ci staccammo
Sentì la mia mano fredda, rivolevo la sua
mano.
La stessa mano, che durante l'amplesso,
tenevo stretta. Morbida e calda. E da
quella mano, partivano brividi, che poi,
si divampavano in tutto il mio corpo,
trasmettendo sensazioni inimmaginabili nel
mio stomaco, ma non era tipo effetto "Farfalle
nello stomaco", era piu una sensazione tipo
fame e sazietà nello stesso tempo, un pò
come quando vuoi la lasagna, ma ne hai già
mangiata troppa.
«Ragazzi,Diego, stai bene?» mi chiese
preoccupato il dottor Santoro
«Si, perché? » risposi incuriosendomi
«Sai che ci sono delle telecamere in ogni
dove?» ci pensai, e pregai Dio, che non avessi
ragione. Così per non confermare o smentire
la cosa, lo lasciai continuare:
«Non ti trovavo, così, sono andato nella stanza
della security.» la chiamava cosi, ma era una
stanza con quattro schermi e un tipo seduto lì
a dormire.
«Dio, ho visto quello che avete fatto, e sono
scioccato.» Ci disse calmo.
«C-cosa ha visto?» balbettò il mio piccoletto
arrossendo. Gian sinceramente era
bellissimo,ma il suo modo orribile di
vestirsi, non aiutava, ma da quando, lo avevo
abbracciato senza costume, la prima volta, lo
trovavo la cosa più bella dei due emisferi.
«Ho visto Diego chinarsi, e te che provavi a
farlo staccare. Ora, solo uno ha eiaculato, e
a me non importa, non m'importa nemmeno
che lo abbiate fatto in un corridoio. Solo che
Diego, tu non puoi fare sforzi eccessivi.
Ti abbiamo concesso di uscire con Gian,
perché ti aiuta, difatti, mangi di più, ma
parlando in gergo, non potete spingervi oltre
una succhiata. Sappiate che non mi sentirete
usare mai più quel termine. In ogni caso,
non potrete avere rapporti.» rise un pò per il
termine usato.
«Oh, Ok, va bene.» sussurrammo all'unisono.
Il dottore mi mostrò la mia cartella clinica,
dove erano una centinaia di numeri, e mi
disse che Gian, mi stava aiutando tanto.
Guardai il mio coetaneo e gli sorrisi. Sentì un
brivido lungo la spina dorsale nel vedere la
sua bocca morbida, cosi vicina alla mia.
La voglia di baciarlo, era tanta, ma mi
trattenni,e aspettai che il dottore uscisse
chiudesse la porta guardandoci male.
«Piccolo, ma ti rendi conto di che figura
di merda? Ti immagini se lo dice a mia
mamma?» risi io, tranquillo.
«Ah, e io che volevo ricambiare il favore» mi
morse il lobo con fare malizioso.
«Oh, piccolo, sei un porco.» lo strinsi a me, e lo
coprì con la coperta calda.
«Oh, Diè, sei bellissimo» mi baciò.
«Dai, fai il serio.» stavo arrossendo? No,
Diegoo Lazzari non arrossisce mai.
E allora cos'era quel calore che sentivo sulle
mie guance?
