Capitolo 1

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"Quest'anno sarà diverso, me lo sento." Disse Camila chiudendo l'armadietto, dopo aver indossato la divisa da allenamento. Si sedette sulla panchina al centro dello spogliatoio per indossare le scarpe da calcetto, rigorosamente nere visto che era difficile abbinare qualcosa a quella divisa.

"E come potrebbe accadere? Con un miracolo? L'anno scorso la New York University ci ha fatto il culo. Abbiamo perso tutti gli scontri diretti, sia di campionato che di coppa. Sono troppo forti." Le rispose sconsolata Dinah, sedendosi accanto a lei per tirare su i calzettoni.

"Si ma alcune ragazze della NYU giocavano insieme da tre anni ormai, noi invece ci conoscevamo appena, è normale non giocare bene se non si ha feeling in squadra. Quest'anno sarà diverso, ti dico." Le rispose fiduciosa.

"Sappiamo bene qual è il vero problema, Mila. Ci manca un centrale d'attacco come si deve, una vera punta... Ashley sotto porta ne sbaglia tre su quattro. Ho segnato più io che sto in difesa che lei." Si intromise Normani, abbassando la voce. "E le altre ragazze sono brave sulle fasce e in difesa, ma nemmeno loro se cavano davanti alla porta."

"Vorrà dire che quest'anno dovremo allenarci più duramente, soprattutto sotto porta. Tutte. Come una vera squadra." Disse alzandosi. Alzò la voce per farsi sentire tutte le ragazze. "Muovete il culo, vi voglio in campo fra massimo dieci minuti." 

"Si, capitano." Dinah alzò gli occhi al cielo, vedendo quanto Camila avesse preso seriamente quella carica da quando l'allenatrice aveva comunicato le novità riguardo la squadra. "Possiamo spingere per delle nuove divise?" In effetti quel verde era un po' troppo acceso per i suoi gusti.

"Sono i colori dell'università, cosa pretendi? Facciamo parte della Boston University." Rispose senza girarsi mentre abbandonava lo spogliatoio, mettendo finalmente i tacchetti sull'erbetta sintetica del campetto ancora vuoto.

Fece spaziare lo sguardo da una porta all'altra, le reti ancora nuove, immacolate, riportando alla memoria il suo ultimo goal della stagione precedente, quando era partita dal centro campo, dribblando prima un'avversaria, poi l'altra, e una volta faccia a faccia con il portiere avversario aveva insaccato la palla alle sue spalle, nell'angolino basso più lontano. Era stata l'azione personale più bella della sua stagione, e le aveva dato una gran carica. Nonostante la vittoria per 5-3 con una squadra di metà classifica, si erano posizionate al quinto posto. Non un brutto risultato su venti squadre, ma a lei non piaceva accontentarsi. 

Dalla parte opposta, sul primo gradone degli spalti, c'era ad aspettare la loro allenatrice che avvertendo forse il suo sguardo su di lei, si voltò a guardarla rivolgendole un caldo sorriso.

"Camila, benvenuta."

"Miss Lopez, buon pomeriggio. Le altre ragazze sono quasi pronte."

"Sono arrivate anche le nuove ragazze?"

"Solo una del primo anno, mi sembra si chiami Taylor. Ci saranno tante nuove ragazze quest'anno?" Chiese curiosa.

"Per ora due di sicuro, almeno dalla segreteria mi hanno comunicato solo due nuovi nomi e dovrebbero essere qui già oggi. Ma sai quanto il rettore ami il calcio, quindi spronerà le iscrizioni."

"Si, lo so. Mi ha iscritta a scuola di calcio a quattro anni." Rispose imbarazzata Camila. La rendeva nervosa essere la figlia del rettore, e quando al termine del precedente campionato la loro allenatrice aveva offerto la fascia di capitano proprio a lei, le frecciatine di alcune compagne di squadra non l'avevano stupita. Ma avrebbe portato quella fascia con onore, non come l'ex capitano che non era riuscita a formare una squadra unita. Avrebbe dimostrato ogni minuto di meritare quella fascia.

Un chiacchiericcio alle sue spalle la avvisò che la squadra stava finalmente entrando sul campo.

"Bene, ragazze." Richiamò l'attenzione la Lopez. "Lasciamo le chiacchere agli spogliatoi. Vedo due nuovi volti quest'anno. Io sono l'allenatrice, Jennifer Lopez. Ecco che arrivano i miei collaboratori, che quasi tutte conoscete." Disse indicando i tre ragazzi che entravano nella grande struttura. "Il mio vice Austin Mahone, l'allenatrice dei portieri Lana Del Rey e la quasi-fisioterapista Lucy Vives. Naturalmente sono studenti come voi, dell'ultimo anno, ma sono molto competenti. Voi invece siete?" Disse indicando prima i tre che salutarono educatamente, e poi rivolgendosi alle new entry.

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora