Capitolo 6

896 36 2
                                    

Aveva notato l'enorme succhiotto sul collo di Lauren, per quanto la ragazza provasse a nasconderlo. Una fitta di gelosia le salì nel petto. Era la SUA preda, e qualcuno si era permesso di prenderla prima di lei. Doveva fare la sua mossa prima che fosse troppo tardi. 

"Sapevo che ce l'avresti fatta." Le disse Lucy appena la porta della palestra si fu chiusa dietro di loro. Si avvicinò alla ragazza di fronte a lei, togliendole i capelli dal viso. Aveva accorciato rapidamente la distanza, puntando le sue labbra, così rosse e carnose. Lauren si spostò leggermente, guardando indecisa la porta. Era tentata dall'altra ragazza, sentiva il suo respiro e il suo sguardo sulla pelle, ma la paura vinse.

Potrebbe entrare chiunque, e sarebbe un gran casino.

"Non credo che sia il caso, Lucy. Scusami." Le disse sottovoce, allontanandosi ancora di più e fermando un sospiro.

"Capisco. Mettiamoci al lavoro." Fu la risposta leggermente delusa dell'altra. Ma non credere che mollerò così facilmente, Lauren. Ti farò urlare dal piacere, e sarà prima di quanto tu creda. Questo pensiero le riportò subito il sorriso, che condivise con l'atleta che stava aspettando indicazioni da parte sua. Ritornò subito professionale, iniziando la seduta. Di tanto in tanto si soffermava a sbirciare il corpo dell'altra, così seducente, e doveva trattenersi dall'allungare le mani a sproposito. Avrebbe avuto le sue opportunità.

Dopo circa un'ora decise che per quel giorno Lauren aveva lavorato abbastanza. Le disse di sdraiarsi sul lettino e prese a manipolarle la gamba e il ginocchio, per sciogliere ed allungare i muscoli indolenziti.

Le sue mani scivolavano sulla gamba, premendo i polpastrelli nella carne in modo deciso, allentando la pressione quando le mani si allungavano verso la parte superiore della coscia, e riprendendo a premere nella discesa. Poi tornavano di nuovo su, diventando quasi una carezza, e di nuovo giù con lentezza agonizzante. Si spingeva ogni minuto sempre più su, avvicinandosi al bordo dei pantaloncini, sollevandoli leggermente ogni volta di più, in una lenta tortura.

Lanciò un'occhiata maliziosa in quegli occhi verdi che fissavano ogni suo movimento, e vi scorse un leggero fuoco ardere. La sua mano risalì ancora una volta, spostandosi leggermente verso l'interno coscia, poi la spinse di nuovo giù, studiando le reazioni di Lauren. Il suo respiro sembrava già leggermente accelerato rispetto a prima. Represse un sorrisetto soddisfatto quando vide l'altra mordersi il labbro inferiore e scuotere la testa.

Continuò con il suo trattamento, in questo caso appositamente personalizzato, con lentezza estenuante. Arrivò a sfiorare finalmente l'intimità della ragazza sdraiata, che sussultò quasi al contatto che Lucy si era premurata di far sembrare casuale. Sorrise. Non le era sfuggito il lieve gemito che aveva lasciato le morbide labbra di Lauren.

Scommetto che se in questo momento provassi ad affondare due dita dentro di te, non avrei alcun impedimento. Si leccò le labbra al pensiero, trattenendosi dall'applicarlo. Ma ho l'impressione che per averti fino in fondo, dovrò giocare sporco. 

"Credo che tu abbia bisogno di una doccia." Le sussurrò interrompendo all'improvviso il contatto con il suo corpo. Lo sguardo di Lauren la ripagò in pieno. Era ardente, sbalordito e contemporaneamente quasi infuriato. Le fece l'occhiolino allontanandosi ed uscendo dalla palestra. "Ci vediamo domani Lauren."

Porca puttana. Pensò l'altra abbandonandosi sul lettino, cercando di rallentare il respiro. Che stronza, cazzo. Lasciarmi qui in queste condizioni. Si tirò seduta sul lettino, evidentemente insoddisfatta. Sentiva il languore agitarle il basso ventre, una sensazione che avrebbe dovuto ignorare al momento. Si, ho proprio bisogno di una doccia. Gelida.

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora