Capitolo 16

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"Ehi tigre, vacci piano..." Mormorò con poca convinzione Lauren, allontanando le mani che istintivamente si erano posate sui fianchi caldi di Camila.

"T-tu... Non vuoi?" Balbettò l'altra, improvvisamente insicura.

"Cosa?!? Scherzi?!?" Rise la corvina. "Non riesco a pensare ad altro." Confessò apertamente. "Solo che non voglio fare le cose di fretta per poi rovinare tutto. Non voglio sbagliare nulla con te, piccola."

Camila si abbassò per baciare dolcemente le sue labbra, colpita dalle sue parole.

"Hai ragione." Concluse tra un bacio e l'altro. "Possiamo... ehm... coccolarci?" Le chiese speranzosa.

"Certo, tigre." Rise Lauren, avvicinandola nuovamente per baciarla, accarezzandola dolcemente.

"Ehm... Forse però questa posizione non aiuta." Rise Camila. "Almeno non me." Concluse, sentendosi ancora eccitata nel sentire il corpo dell'altra sotto il suo, e muovendosi per spostarsi.

"Cazzo." Lauren la tenne giù per i fianchi. Amava sentirla così, e non voleva interrompere il contatto. Si morse il labbro mentre sentiva Camila che ridacchiava e si strusciava lentamente su di lei, facendola eccitare ulteriormente. "Piccola stronza." Concluse fissandola negli occhi, dove vi lesse malizia ed eccitazione. "Fanculo." Concluse ribaltando improvvisamente le posizioni e lasciando la mora di stucco.

Sorrise maliziosamente prima di catturare le sue labbra in un altro bacio passionale, mentre continuava a far strusciare la sua intimità contro quella dell'altra, rubandole dei gemiti che la eccitarono ulteriormente.

"Io ci ho provato a fare la brava, ma tu non aiuti." Camila le morse il labbro inferiore, prendendo poi a succhiarlo, facendo crollare anche le sue ultime resistenze.

Le portò le mani sui seni, stringendoli attraverso il tessuto sottile, attraverso il quale poteva sentire i capezzoli inturgidirsi. Camila ansimò liberandole il labbro, prima di iniziare a sbottonare la camicia della donna sopra di lei. Le scoprì il torace, ammirando il suo seno pieno coperto da un intimo di pizzo azzurro.

"Hmmmm." Mugolò. "Sexy..." Apprezzò prima di rimuovere definitivamente la camicia. Armeggiò per qualche istante con i gancetti del reggiseno, prima di rinunciarci e abbassare direttamente le coppe, esponendo i seni di Lauren, che ridacchiò per la sua insofferenza. Ma la risatina le morì in gola quando sentì le labbra della mora attaccarsi al suo capezzolo e succhiare forte. Questo le mandò una scarica di piacere direttamente al basso ventre, facendola gemere rumorosamente. 

"Camz se vuoi fermarti, devi farlo tipo ora, non posso resistere oltre." Anche se in realtà per il suo corpo era già troppo tardi.

"Laur, ti voglio con tutta me stessa. E anche tu mi vuoi, giusto?"

"Cazzo, si." Disse onestamente.

"Non rovineremo nulla, te lo prometto. Solo, fammi tua." La implorò.

Lauren lasciò che i suoi baci parlassero per lei. Mentre con le mani si sbarazzava di entrambi i reggiseni, con la bocca e la lingua si prese cura del suo collo, percependo per la prima volta i punti deboli della mora. Scese lungo lo sterno, lasciando baci umidi sul centro del torace prima di iniziare a torturare i seni di Camila con piccoli morsi. Le mani dell'altra erano incatenate nei suoi capelli, mentre gemeva e si agitava piacevolmente sotto di lei.

Le sbottonò il bottone del jeans, alzando lo sguardo magnetico in quello infuocato dell'altra, che le sorrise. Si alzò per rimuoverle il capo di abbigliamento, insieme alle scarpe e alle calze.

"Anche tu..." La pregò Camila, così si sfilò tutto, rimanendo solo con lo slip, azzurro e coordinato col reggiseno ormai dimenticato sul pavimento. "Tutto." Le ordinò maliziosamente Camila, studiandola nei dettagli. Infilò i propri pollici sotto il bordo delle mutandine, iniziando ad abbassarle piano. Lo sguardo dell'altra bruciava sulla sua pelle appena esposta, sentiva il desiderio che impregnava la camera. Sorrise quando l'altra istintivamente si leccò le labbra.

Lentamente tornò sul letto, a cavalcioni sull'altra che altrettanto lentamente iniziò ad accarezzarla.

"Mio Dio quanto sei bagnata, Laur..." Sorrise Camila.

"Controlliamo anche te..."

In un attimo le infilò la mano nell'intimo, bagnandosi le dita con l'eccitazione dell'altra. Ridacchiò, mentre la mora sotto di lei cercava di riprendere il fiato che aveva appena perso. Iniziò a giocare con il suo clitoride, facendola sobbalzare. Alla fine non riuscì a resistere ulteriormente e le tolse finalmente anche le mutandine, zuppe, divaricandole le gambe per avere un accesso migliore.

Camila gemeva piano con gli occhi chiusi, ma quando la lingua di Lauren cominciò ad accarezzare piano la sua intimità ebbe bisogno di mordersi il labbro per evitare di urlare dal piacere. Sentiva di essere già vicina, cosa che non le era mai accaduta prima di allora.

"Laur..." Mormorò. Alla corvina bastò questo per capire, e con due dita la penetrò velocemente mentre le succhiava il clitoride, portandola ben presto al limite. Camila muoveva il bacino contro la sua bocca sempre più velocemente, e lei lo amava. Applicò più pressione con la lingua, facendo esplodere Camila in un enorme e soddisfacente orgasmo che la lasciò senza forze e senza fiato, tremante sul letto.

"Cazzo Laur... Vieni qui." Le chiese tirandola su e stringendola in un abbraccio. Lauren le scoccò un bacio sulle labbra, stringendosi a lei.

"Sei meravigliosa Camz." Le disse sinceramente. "Rilassati ora." Le disse accarezzandole i capelli.

Ma Camila non era della stessa opinione. Catturò le sue labbra in un bacio passionale, iniziando ad accarezzare il corpo di Lauren, sentendo il suo accendersi di nuovo. Coprì il suo corpo di baci, scendendo dal collo al seno, dall'addome alle cosce, e iniziando a risalire verso il centro dell'altra.

"Non prendermi in giro, Camz..." La pregò la corvina, bisognosa.

La mora sorrise prima di accontentarla, iniziando a leccare le sue labbra, per poi arrivare al suo clitoride, che leccò prima di succhiarlo. Poi riscese verso la sua apertura, leccando anche quella e sentendo i gemiti rochi di Lauren. In un momento di enfasi, la penetrò quanto più riuscì con la lingua, sentendo una mano dell'altra sulla sua nuca e sentendosi soddisfatta dalla sua intraprendenza.
Risalì poi a succhiarle il clitoride mentre la penetrava con due dita, adorando il modo in cui le pareti dell'altra si strinsero sulle sue dita, segnalandole quanto la corvina fosse vicina al culmine. Accelerò il movimento delle dita, penetrandola più a fondo mentre succhiava forte il piccolo fascio di nervi, finché Lauren non venne gemendo il suo nome.

Un sorriso si stampò sul suo viso mentre risaliva baciando la pelle bollente dell'altra, ritrovandosi alla fine a baciarla profondamente sulle labbra.

Stremate, si infilarono sotto le lenzuola dell'unico letto che avrebbero usato quella notte, intrecciando le gambe e addormentandosi strette l'una nelle braccia dell'altra.

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora