Capitolo 18

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Ariana calciò il pallone in direzione della porta avversaria, colpendo il palo che le negò il goal del vantaggio. Si toccò il fianco, dove aveva ricevuto un colpo poco prima. Il primo tempo si stava esaurendo sul risultato di 0-0, anche se le occasioni non erano mancate da entrambe le parti. Da una parte, la sfortuna e l'imprecisione sotto porta non avevano aiutato, con l'aiuto di un paio di parate miracolose del portiere avversario. Dall'altra, Keana si era superata con due parate degne di un vero ninja, e la squadra, a corto di fiato, si era sacrificata varie volte. Negli ultimi minuti Ashley prese il posto di Ariana, stremata e dolorante, mentre Taylor prese quello di Normani.

Le ragazze della NYU continuavano a lanciare occhiatacce in direzione della panchina, evidentemente infuriate dal fatto di non trovarsi la corvina in campo.

Camila notò uno sguardo d'intesa tra i due difensori avversari, prima di atterrare Ashley con cattiveria nelle prossimità dell'angolo. L'arbitro fischiò il fallo, mostrando il giallo al difensore che aveva eseguito l'intervento sanzionato.

"E che cazzo, quello era rosso diretto." Sbottò Camila, innervosita dalle continue scorrettezze, in direzione dell'arbitro che non esitò ad ammonire anche lei. "Ma porc"

Ally la tirò dal braccio prima che si facesse espellere per proteste. "Calmati Mila, stanno cercando di farci innervosire."

"E ci stanno riuscendo." Fissò Ashley ancora ferma a terra, con la caviglia dolorante. "Non vedi cosa stanno facendo? Vogliono far uscire tutte le attaccanti, finché non resterà soltanto Laur."

"Che si sta alzando dalla panchina proprio ora." Sussurrò Ally, improvvisamente agitata come l'altra, osservando la corvina che si toglieva la tuta e restava in divisa ai bordi del campo, aspettando l'uscita di Ashley. L'inquietudine era scritta sul suo volto, e quasi sobbalzò quando dal pubblico si alzò un boato di urla ed applausi. Aveva dimenticato quanto i suoi fedeli la amassero, ma glielo avevano appena dimostrato incitandola, anche se nelle vesti di avversaria. Questo la sciolse un po' mentre correva nel prendere il suo posto nell'area di rigore avversaria, con la coda alta che oscillava a ritmo.

Camila si apprestò a battere la punizione, che altro non era se non un calcio d'angolo leggermente ravvicinato e accentrato. La posizione angolata le rendeva difficile calciare, e infatti il portiere avversario non si premurò nemmeno di impostare una barriera, preferendo far raddoppiare la marcatura della corvina. Si guardò intorno, vedendo le sue compagne che cercavano inutilmente di smarcarsi. Lauren era tra le due giocatrici scorrette dell'azione precedente. Non poteva passarle la palla e rischiare che quelle due la ferissero.

Il fischio dell'arbitro riecheggiò. Presa dall'impulso, calciò verso la porta con tutta la rabbia e la frustrazione accumulata, e si fermò allibita quando il portiere avversario si lanciò in ritardo, mentre la palla gonfiava la rete avversaria. L'arbitro fischiò convalidando il goal, mentre il pubblico sugli spalti sembrava impazzito, così come le sue compagne di squadra che le si erano fiondate addosso stringendola in un abbraccio stritolante.

Ancora stordita dall'improvviso risultato, ritornò nella propria metà del campo. La partita ricominciò più incattivita di prima. Ally e Camila cercavano di non passare il pallone a Lauren per la sua incolumità, ma Taylor non era al corrente della situazione, così durante un pressing avversario, le lanciò un pallone alto. Le due amiche si voltarono appena in tempo per vedere Lauren saltare leggermente per stoppare elegantemente la palla di petto, prima di essere travolta in pieno e trovarsi a rotolare sul campo con un dolore pungente al petto che le impedì di respirare per qualche secondo.

"Laur... " Urlarono le sue compagne in contemporanea dal campo e alcune dalla panchina. Keana, Camila ed Ally corsero verso di lei per vedere come stesse, e tirarono un respiro di sollievo quando dopo qualche istante la corvina si tirò su.

"Peccato." Mormorò l'avversaria che l'aveva atterrata, impunita.

La Lopez stava discutendo con l'arbitro animatamente, e fu ammonita anche lei. Sbalordita, tornò in panchina. Non era stata mai ammonita in vita sua, nonostante i vari match sostenuti negli anni, anche a livello agonistico.

Camila fu calmata da Ally prima di ricevere il secondo giallo della sua carriera, anche se la stessa bionda avrebbe voluto dirne quattro alle avversarie e anche all'arbitro che permetteva tutte quelle scorrettezze. Pochi minuti dopo terminò il primo tempo, e la squadra si riunì a bordo campo.

"Camila, gran goal." Si complimentò l'allenatrice, cercando di concentrare l'attenzione sulle cose positive della prima parte del match.

"Grazie, coach. Ma stanno giocando sporco." Le rispose la mora, ancora innervosita.

"Lo so, e lo sa anche l'arbitro." Si voltò verso Lauren. "Fa' attenzione, ho la sensazione che proveranno ad attaccarti fisicamente. Sei in campo dall'inizio." La corvina annuì, ancora silenziosa ed agitata, e quasi saltò sul posto quando la Lopez invitò Lucy ad occuparsi di lei, scatenando uno scintillio malizioso negli occhi della fisioterapista che venne notato anche da Camila, che strinse gli occhi.

Lucy non se lo fece ripetere due volte, e dopo aver tirato Lauren da parte la fece sedere sulla panchina, a debita distanza dal resto della squadra, iniziando a massaggiarle subito la coscia e il ginocchio per sciogliere i muscoli.

"Non dovresti entrare in campo senza prima riscaldarti per qualche minuto. Ora a te ci penso io." Continuò sensuale.

Lucy, di spalle, non si accorse dei coltelli lanciati dagli occhi di Camila che controllava la situazione a distanza, sentendo la rabbia e la gelosia bruciarle dentro. Fece un passo nella loro direzione, ostacolata improvvisamente da un corpo che si fermò proprio davanti a lei.

"Gran goal, capitano. Lo sapevo che sei la migliore."

"Grazie, Austin." Fece per passargli accanto quando lui la fermò nuovamente.

"Ehi, mi chiedevo... sai, è da un po' che pensavo di chiedertelo, ma oggi sembra proprio il giorno giusto per festeggiare..."

"Cosa?" Chiese la mora, distogliendo per un attimo lo sguardo dalle due ragazze che stava fissando fino ad un momento prima, e fissandolo confusa in quello del ragazzo.

"Si, sai, stasera potremmo uscire insieme, noi due. Per festeggiare il goal e, si spera, la vittoria."

"Ma tu sei fuori." Sbottò lei, innervosita dalle mani di Lucy che stringevano le cosce di Lauren sempre più vicine al bordo dei pantaloncini. "Scusami." Gli disse, facendogli capire che la discussione tra loro due si era appena conclusa. Austin le lanciò uno sguardo furioso per essere stato rifiutato in malo modo, prima di allontanarsi, ma la mora non se ne accorse nemmeno, raggiungendo rapidamente le due ragazze.

Vide Lauren, visibilmente agitata, che cercava di liberarsi dalla presa decisa della terapista. E decisamente poco professionale. Sbuffò cercando di trattenersi, avvicinandosi.

"Direi che va bene così, Lucy." Le disse con tono irritato, anche se aveva provato a non lasciarlo trasparire. "Faremo un po' di corsa." Aggiunse, tirando su la corvina con gesto delicato, per farle capire che non era arrabbiata con lei. Ignorò lo sguardo truce della fisioterapista, iniziando a correre affiancata da Lauren, che la guardava riconoscente.

"Grazie Camz..."

"Hai troppe spasimanti, e come dare loro torto! Sei troppo bella." La interruppe lei, lanciandole un occhiolino che la fece sorridere. "Pronta per il secondo tempo?"

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora