Allungò il ginocchio per cercare di diminuire il fastidio che sentiva dopo l'allenamento e poi quasi un'ora di immobilità, passando la mano sulla cicatrice, che sentiva chiaramente sotto il tessuto dei jeans neri. Era un gesto che faceva automaticamente da dopo l'operazione, quando era sovrappensiero.
"Ho notato che oggi non usi la stampella..." Cercò di attaccare discorso Camila, mentre gli altri studenti si alzavano per la pausa concessa. Lauren si voltò a guardarla, togliendo la mano dal proprio ginocchio come se si fosse appena bruciata.
"No, oggi va meglio. Ieri ero molto stanca." Disse distogliendo lo sguardo.
"Ne sono contenta. Magari a breve inizierai ad allenarti con noi." Cercò di condividere un sorriso incoraggiante.
"Mh, non so. Vediamo cosa ne pensa la fisioterapista, ma personalmente credo sia presto per ricominciare." Negò Lauren incrociando i suoi occhi con quelli dell'altra ragazza.
Per un attimo tutto il resto sparì per Camila, esisteva solo quello sguardo, verde, intenso e malinconico. Scosse la testa quando l'altra ragazza interruppe il contatto visivo.
"Ho urgentemente bisogno di caffeina. Venite?" Propose Dinah alzandosi.
"Si, caffeina." Esultò Camila come una bambina, applaudendo. Strappò un sorriso a Lauren che la osservava. "Lauren?" Si girò a guardarla.
Che strana sensazione sentirle pronunciare il suo nome. Negò con la testa, ringraziando le due ragazze ma senza dare spiegazioni. La pausa era troppo breve per lei per arrivare in caffetteria e riuscire a tornare in tempo, anche se l'idea della caffeina la tentava. Maledetto ginocchio, quando iniziava a farle male la limitava. Forse aveva davvero esagerato con gli esercizi quella mattina, rifletté sentendo l'ennesima fitta di dolore.
Abbassò lo sguardo ai suoi appunti mentre le due si allontanavano, approfittando del tempo libero per iniziare a memorizzare i concetti appena appresi, e portarsi avanti con lo studio. Era così concentrata che non si accorse del ritorno delle due, finché non si ritrovò davanti agli occhi una tazza di caffè. Alzò lo sguardo sinceramente stupita. Camila e Dinah le sorridevano, alzando le spalle mentre riprendevano posto.
"Uhm... Grazie, non c'era bisogno."
"C'è sempre bisogno di un buon caffè, soprattutto a quest'ora." Rise Dinah, sorseggiando soddisfatta il suo.
Forse non sono così male come credevo.
"È ottimo." Disse dopo aver preso un sorso della bevanda.
"È il migliore dell'università." Confermò la mora, annuendo.
Quando finì la lezione la invitarono ad unirsi a loro in mensa.
"Ci sono anche altre ragazze della squadra. Così inizi a conoscerle."
"Ok, vi raggiungo lì." Acconsentì Lauren, sperando di avere un attimo per sé.
"Ti fa molto male?" Chiese Camila, avendo intuito il problema. "Hai caricato un bel po' stamattina, in palestra."
"Devo aver esagerato un po', lo ammetto." Fece spallucce, minimizzando. Si alzò facendo peso sull'altra gamba. Quando poggiò il peso sulla destra, la sentì abbastanza stabile. Sperò che reggesse, senza la stampella che aveva lasciato nel suo appartamento. Poco meno di due mesi prima aveva provato a non utilizzarla, sembrava che andasse tutto bene nel suo recupero, ma all'improvviso il ginocchio aveva ceduto, causandole la rottura di quei pochi legamenti che l'infortunio le aveva risparmiato, e si era resa necessaria l'operazione a cui poi si era sottoposta. E tutto il calvario era ricominciato.
Camila e Dinah camminavano lentamente in modo da tenere il suo passo, chiacchierando e ridendo. Lauren fu stupita ancora una volta dalla gentilezza delle due, che non le facevano pesare minimamente la situazione. Le seguì ad un tavolo già occupato da due ragazze, che ricordò di aver visto all'allenamento.
"Lauren, loro sono Ally e Normani." Camila indicò prima una biondina bassina e poi una ragazza carina di colore.
"Piacere di conoscervi." Mormorò Lauren imbarazzata mentre prendevano posto al tavolo.
"Fa ancora strano vederti qui." Rise Ally. "Ma sono davvero tanto, tanto contenta di non averti come avversaria quest'anno."
"A chi lo dici. Mi hai fatto venire mal di testa l'anno scorso quando provavo a marcarti." Sdrammatizzò Normani. "Quest'anno però sei con noi, e sarà una grande stagione. Sei la persona di cui avevamo bisogno."
"Sempre se recupero la condizione." Mormorò Lauren, sentendo la pressione delle aspettative di quelle ragazze.
"La riprenderai, tranquilla. Lucy è una grande fisioterapista, ti rimetterà in piedi in un batter d'occhio." Continuò Normani. "Come ti sei infortunata?"
"Una brutta entrata da una giocatrice. Vi ho visto poco in campo però lo scorso anno, mi ricordo a malapena di voi." Cambiò subito argomento Lauren. "Tranne di te, Dinah." Le sorrise a mo' di scuse, strappando una risata a tutte.
"Beh si, le titolari erano quasi tutte ragazze dell'ultimo anno, e non ci avevano dato modo di giocare o adattarci più di tanto. Facevano squadra a parte."
"Compresa il capitano?" Chiese Lauren ricordando la fascia sul braccio di una ragazza alta e bionda, molto scontrosa.
"Si. Ma quest'anno abbiamo un grande capitano." Rispose allegra Dinah buttandosi addosso a Camila che quasi cadde a terra a causa dell'irruenza dell'altra. Risero tutte insieme. La pausa pranzo fece apprezzare quelle ragazze a Lauren, che sembrò adattarsi bene al gruppo.
Quel pomeriggio aveva solo un'altra lezione, poi si sarebbe potuta riposare. Raggiunse l'aula da sola, dopo aver salutato le compagne di squadra, e si perse tra i pensieri.
Sembrano davvero delle brave ragazze, così socievoli e simpatiche. Devo ammettere che mi hanno fatta sentire una del gruppo, e ho trascorso del tempo non pensando a nulla. Ma era così anche a New York all'inizio, e poi è successo tutto quel casino con quelle stronze. Non posso permettere che accada di nuovo. Si passò una mano tra i capelli, nervosa, mentre prendeva posto. Fila centrale, leggermente di lato. Prese il block notes in attesa della lezione, ma la sua mente continuava a tornare a New York, a quello che era accaduto. Basta, ho chiuso con tutte quelle cazzate e con quelle persone, è inutile continuare a torturarsi. Ma il ricordo delle discussioni e delle furiose litigate non le permetteva di concentrarsi sulla propria scrittura. Finalmente il docente entrò in aula interrompendo il flusso di pensieri, e riuscì a concentrarsi abbastanza da prendere appunti.
Quando finalmente rientrò nel suo appartamento, si lasciò cadere sul divano, con un gemito di dolore per la scossa al ginocchio. Si tolse scarpe, pantaloni e tutore, e fissò il ginocchio gonfio. Si alzò sostenendosi alla spalliera del divano per andare a prendere del ghiaccio da applicarvi, sperando che quella tortura finisse presto.
Tornando al divano, sentì bussare alla porta, e andò ad aprire dimenticandosi di non indossare i pantaloni almeno fin quando non incontrò lo sguardo stupito della persona dietro l'uscio.
"Cosa ci fai qui?" Chiese ancora più stupita della persona che le fissò spudoratamente le cosce nude.
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Gioco di squadra - Camren
FanfictionLa stagione calcistica delle Fifth Harmony cambia radicalmente con l'ingresso in squadra di una nuova calciatrice.