Capitolo 5

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Si svegliò a causa del cellulare che vibrava in un continuo ronzio, fastidioso. Allungò il braccio per prenderlo e quasi cadde dal divano.

Cosa ci faccio sul divano? E perché sono nuda? Si chiese. 

Improvvisamente ricordò cosa era accaduto qualche ora prima, mettendosi a sedere. Le labbra che la cercavano, la porta sbattuta, i vestiti che erano stati quasi strappati di dosso, il peso dell'altra persona su di sé mentre la spingeva poco delicatamente sul divano, le mani ovunque, le lingue ovunque, i morsi, i graffi, i gemiti, il piacere, il suo corpo che era quasi esploso dopo tanto tempo.

Un altro ronzio la fece risvegliare da quel turbine di ricordi. Si guardò intorno alla ricerca di un segno che le indicasse che fosse ancora lì. L'appartamento era buio e immerso nel silenzio.

Se non fosse che sono nuda, penserei di essermelo sognato.

Si alzò per accendere la luce e iniziò a raccogliere i vestiti sparsi ovunque nel salotto. Notò il suo riflesso nello specchio e si avvicinò sbarrando gli occhi.

"Cazzo." Mormorò toccando l'enorme succhiotto sul collo, e quelli un po' più piccoli sul seno e sull'addome. Girò il busto e capì che il bruciore che sentiva sulla schiena era procurato dai graffi. "Porca puttana." Sbottò. Era stata marchiata, lo detestava.

Un altro ronzio le notificò l'arrivo di un ennesimo messaggio.

Ma chi cavolo è?

Prese finalmente il cellulare. 84 messaggi. Che cazzo? Sbloccò la schermata, notando che erano appena le dieci e mezzo di sera. Era stata aggiunta ad un gruppo WhatsApp chiamato FifthHarmony, decisamente era quello della squadra. Lo silenziò prima di aprire la chat e leggere i vari messaggi. L'aveva aggiunta l'allenatrice, e la metà dei messaggi erano di benvenuto, e inviti dei vari componenti a salvare il proprio numero di cellulare. Poi si parlava dell'allenamento del giorno seguente. Rispose con un breve messaggio e una faccina.

- Ciao a tutte, grazie di avermi aggiunta. L.J. :-) -

Decise di fare una doccia prima di mangiare qualcosa, voleva togliersi il sudore e il suo profumo di dosso, per quanto dolce potesse essere. Poi si cucinò un pasto veloce e si infilò fra le lenzuola addormentandosi quasi subito.


La sveglia la riportò rapidamente alla realtà, pronta ad affrontare una nuova giornata. Arrivò all'università con molto anticipo, così da prendere il solito anonimo posto. Continuò a tenere le cuffiette nell'attesa della lezione, estraniandosi dal mondo finché le fu concesso. Ossia finché Dinah e Camila presero posto accanto a lei e togliendole le cuffiette la costrinsero ad uscire dal suo mondo e ad interagire con le persone.

"Vi rendete conto che avete appena interrotto 'All of me' di John Legend? Questa è un'azione inaccettabile." Sembrava quasi seria mentre lo diceva, ma poi iniziarono a ridacchiare tutte e tre.

Iniziava ad apprezzare la loro compagnia, le loro continue chiacchiere spensierate, gli scherzi che le due si facevano continuamente, anche se di solito tendeva sempre a restare un po' in disparte.

"Qualcuna ha avuto una notte movimentata." La prese in giro Dinah, scostandole i capelli alla vista del succhiotto sul collo che aveva inutilmente tentato di nascondere con del fondotinta. Con gli altri non ci aveva proprio provato, in fin dei conti erano coperti dai vestiti, avrebbe solo dovuto cambiarsi lontana da sguardi indiscreti negli spogliatoi. Tentò di coprire di nuovo quel marchio con i capelli, guardando il sorrisetto di Camila e sentendo il suo viso improvvisamente accaldato. Doveva essere arrossita di brutto, perché le due iniziarono a ridere. "Beh, buon per te."

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora