"Guarda, non dovrei essere qui in questo momento. Non sono in grado di fare palestra in questo momento." La interruppe Lauren appena entrarono nello spazio attrezzato.
"Beh, di certo non con quei jeans attillati." La squadrò Lucy, forse anche più del dovuto. "Vedo se trovo dei pantaloncini o qualche divisa così ti cambi." Disse iniziando a cercare qualcosa da far indossare all'altra ragazza. "Per oggi valuteremo solo il tuo stato muscolare, e la motilità dell'articolazione. Prometto di non farti stancare tanto." Si girò verso di lei facendole l'occhiolino, mentre le porgeva dei pantaloncini neri. "Ti dovrebbero stare bene."
Lauren cercava di evitare. "Non possiamo farlo domani? Ho sforzato tanto il ginocchio oggi, per questo ho ripreso la stampella. Sono già stremata."
"In effetti mi sembrava strano che dopo tre mesi andassi ancora in giro con la stampella. Anche se ho letto che sei stata operata da solo un mese e mezzo." Lauren annuì, e Lucy sospirò. "Ok, parlerò con la Lopez, la valutazione la faremo domani, e magari anche qualche esercizio se riesci. Va bene di mattina? Qui aprono alle 6, e fino alle 9 non c'è mai nessuno. E facendo parte della squadra, abbiamo l'accesso libero."
"Perfetto. Ti va bene per le 8?" Lucy annuì sorridendo. "Scusami ancora. Credevo di dover solo conoscere l'allenatrice oggi."
"Ti accompagno fuori." Lucy le aprì la porta aspettando che uscisse, e Lauren sentì chiaramente lo sguardo di quella biondina sul suo fondoschiena mentre usciva precedendola. Alzò gli occhi al cielo. Non voleva altre complicazioni, avrebbe dovuto farle capire di non essere interessata senza però ferirla e farsela nemica. Si diresse verso la Lopez, scusandosi anche con lei, promettendole di tornare l'indomani mattina e si diresse verso l'uscita. La squadra al completo le passò accanto, sentiva il loro respiro già affannato, e sorrise pensando che a breve anche lei avrebbe ripreso a correre. Non vedeva l'ora, anche se si sentiva contemporaneamente molto agitata all'idea.
Uscì dal campus, dirigendosi verso il suo appartamento. Era molto vicino alla facoltà, quindi evitò di prendere mezzi di trasporto. L'aria umida di Boston le pizzicò le narici, ma era abituata al freddo di New York. Sospirò, ricordando gli sguardi di quelle che sarebbero state presto le sue nuove compagne di squadra. Alcuni erano stati stupiti, altri innervositi dalla sua presenza. Aveva riconosciuto il portiere a cui aveva rifilato un sacco di goal in una delle giornate migliori del precedente campionato, pochi giorni prima dell'infortunio. Sperava di riuscire a tornare a quei giorni, a quella forma fisica, a quelle prestazioni favolose e soddisfacenti.
Arrivata all'appartamento, lasciò la borsa e le chiavi all'ingresso, buttandosi distesa sul divano. Il ginocchio le faceva davvero male, avrebbe dovuto prendere un antidolorifico per riuscire a dormire. Il giorno dopo avrebbe dovuto dare il massimo, per sé stessa. Il calcio era una delle sue passioni, e non l'avrebbe abbondonato così facilmente.
La mattina successiva si alzò presto, poco prima delle otto era già in palestra ad aspettare la fisioterapista, che arrivò puntuale. Non si aspettava però che fosse così sexy con quei leggins aderenti e il minuscolo top che indossava; aveva di certo studiato il suo abbigliamento per valorizzare le sue forme. Ingoiò a vuoto e si preparò mentalmente per bloccare i possibili attacchi della ragazza, sperando di trovare la forza di riuscirci.
Lucy le disse di sedersi, mentre si legava i capelli biondi in una coda alta. Si inginocchiò davanti a lei, poggiandole la mano sulla coscia mentre la guardava negli occhi. Ne sentì il calore, intenso. "Vediamo questo ginocchio." Le disse sottovoce. Se stava cercando di provocarla, ci stava riuscendo in pieno.
Cavoli se è sexy. Pensò mordendosi le labbra mentre vedeva le mani della fisioterapista scivolare piano verso il basso per toglierle piano il tutore. Mi farei togliere anche altro in questo momento. Chiuse gli occhi a questo pensiero, cercando di scacciare l'eccitazione che le stava salendo con i tocchi delicati della ragazza.
"Uhm. Buongiorno." Si annunciò una voce femminile alla sua destra. Lauren aprì gli occhi di scatto, voltandosi per capire a chi appartenesse quella voce sensuale, sperando di non essere arrossita. Puntò i suoi occhi in un paio di occhi marroni, caldi, rassicuranti.
"Buongiorno." Rispose, vedendo sulla soglia quelle che identificò come il capitano e il portiere. Lucy dal canto suo salutò continuando a muoverle il ginocchio, provocandole una smorfia di dolore dopo una fitta abbastanza intensa.
"Ehm, non ci siamo presentate ufficialmente ieri. Io sono Camila, il capitano della squadra, e lei è Dinah, il portiere."
"Lauren." Fece un sorriso di circostanza, mentre lo sguardo delle due andava inevitabilmente alla lunga cicatrice che partiva dal lato della coscia e arrivava poco fin sotto il ginocchio. Provò l'istinto di coprirla, imbarazzata. Sapeva che era orribile, ma ormai era troppo tardi. Purtroppo era esposta.
"Spero non vi dispiaccia se utilizziamo qualche attrezzo."
Lauren negò con la testa, Lucy chiese solo di lasciare libero quello alla loro destra.
Beh, è un bene che siano arrivate, almeno non saremo sole, e la situazione non potrà degenerare. Pensò mentre si concentrava sui primi esercizi.
"Non forzare troppo se stasera non vuoi avere dolori lancinanti." Le ricordò la terapista dopo un po' di tempo, più professionale ora che non erano più da sole. Lauren mugugnò un 'va bene', fermandosi stremata. Guardò l'orologio, vedendo che ormai erano le 9 e mezza. Avrebbe avuto lezione a breve, doveva sbrigarsi.
Si diresse alle docce, sperando che Lucy avesse il buon senso di non seguirla, e fortunatamente la bionda non lo fece. Dopo una rapida doccia, uscì coperta solo da un asciugamano e trovò il capitano di spalle, con i capelli sciolti che coprivano buona parte della schiena con le loro morbide onde, e indosso solo un minuscolo slip nero. I suoi occhi raccolsero tutti i dettagli in un attimo, mentre cercava di distogliere lo sguardo e si sentiva la gola secca.
Porca miseria, cos'hanno le donne qui per essere così sexy? O sono io ad avere gli ormoni a palla? Però che culo...
Chiuse gli occhi al pensiero e si girò di spalle anche lei, per vestirsi velocemente prima di avviarsi verso l'uscita.
"Dovresti asciugarti i capelli, c'è un phon a parete lì nell'angolo." Le indicò Camila.
"Grazie." Si sforzò di spiaccicare mezza parola, non poteva sempre e solo annuire. L'avrebbero presa per scema. Si accorse solo in quel momento della presenza anche di Dinah, nonostante fosse tutt'altro che piccola. Si maledisse, sperando di non aver fatto figuracce. Ci mancava solo che la sua nuova squadra iniziasse a comportarsi come quella vecchia. No, non doveva accadere, non ci voleva nemmeno pensare.
Asciugò velocemente i capelli, prima di mormorare un 'ciao' generico, subito ricambiato, e uscire per recarsi a lezione.
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Gioco di squadra - Camren
FanfictionLa stagione calcistica delle Fifth Harmony cambia radicalmente con l'ingresso in squadra di una nuova calciatrice.