Capitolo 19

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Il secondo tempo iniziò con quella che sarebbe stata la formazione titolare per il resto della stagione: Keana tra i pali, Normani in difesa, Ally e Camila sulle fasce, e Lauren come punta del diamante. Lo stesso sorriso soddisfatto adornò il viso dell'allenatrice e del rettore, che sedeva tra il pubblico ospite, fiero della sua squadra, e di sua figlia che in quel momento stava rubando la palla all'avversaria sulla linea del centrocampo.

Il capitano stava per sfoderare la sua velocità palla al piede, quando venne atterrata da dietro dalla stessa avversaria che era stata appena battuta. L'intervento, in piena caviglia, la stese dolorante. I fischi verso la giocatrice scorretta riempirono l'ambiente, mentre Alejandro Cabello, furioso, urlava improperi dal suo posto.

L'arbitro ammonì la ragazza che se la rideva quasi, mentre Lauren le si avvicinò minacciosa.

"Oh, Jauregay... Ho trovato il tuo punto debole? Non ti scopi più la tua amichetta?" Chiese indicando imprecisato un punto alle sue spalle dove probabilmente ora si trovava Keana. "Però resti fissata con le more, eh?"

Lauren, ormai faccia a faccia con la sua ex compagna di squadra, cercava di trattenersi dall'alzarle una volta per tutte le mani addosso. Aveva la mascella contratta, e Camila notò che i suoi occhi, di solito dolci e tranquilli, ora emanavano rabbia e sembravano essere più scuri.

"Lascia le mie amiche fuori da questa storia." Ringhiò, furiosa.

Camila si tirò su a fatica, nonostante il dolore alla caviglia, per tirare indietro Lauren da quella tizia alta almeno dieci centimetri più di lei. Anche se per quanto è arrabbiata, penso che la stenderebbe in un attimo. È così fottutamente eccitante.

Finalmente l'arbitro si avvicinò, rivolgendosi alla giocatrice avversaria. "Questo è l'ultimo avvertimento, al prossimo fallo del genere inizio a buttarvi fuori."

"Era ora." Commentò acida Camila, sottovoce per evitare di essere ammonita per la seconda volta. "Vieni Laur. Non ne vale la pena."

"Per te, ne vale la pena. Passami la palla, questo goal lo dedico a te." Le sorrise, prima di allontanarsi. Scoccò un'altra occhiataccia all'avversaria, prima di prendere posizione nelle prossimità dell'area. Il cuore le batteva furiosamente nel petto, ma sapeva che era il momento giusto per affrontare le sue paure. Fu subito coperta da due avversarie, Camila era di nuovo sul punto di battuta della punizione, senza barriera, ma questa volta il portiere della squadra rivale la teneva d'occhio.

Scaricò il pallone a Normani, che era libera di avanzare, mentre la stessa Camila si lanciò di corsa sulla sua fascia, subito marcata. Normani riuscì a scambiare un paio di passaggi con Ally, prima di trovare la linea di passaggio libera verso la mora, che si portò il pallone verso il fondo del campo. Vide il movimento perfetto di Lauren verso l'area di rigore. Le sue avversarie erano rimaste leggermente indietro rispetto a lei, quindi le passò una palla tesa, solo leggermente alta. Il dolore alla caviglia le aveva fatto dosare male la forza.

Si maledì per l'errore, finché non vide Lauren coordinarsi e calciare quella palla al volo, a mezz'altezza, di sinistro. Il portiere della NYU fu spiazzato, la palla si fermò bloccata dalla parte interna della rete, e in un attimo si alzò un boato da entrambe le tifoserie. Tutti incitavano il suo nome. Camila la raggiunse e le balzò addosso, abbracciandola e stritolandola, poi raggiunta dalle altre amiche che si unirono all'abbraccio.

Lauren la strinse a sé con forza. Cazzo, ho perso la testa per lei. Si trattenne dal baciarla davanti a tutti, sapendo che da qualche parte tra il pubblico probabilmente c'era il suo futuro suocero. Suocero? Davvero Lauren?  Si chiese, sorridendo come una cretina al solo pensiero.

Fu strappata ai suoi pensieri dalla mano di Camila che la tirava verso la propria metà campo, ancora incredula. Incrociò gli occhi con quelli di Keana, che le alzò il pollice coperto dai guanti, con un sorriso che le fece capire che i loro dissapori erano definitivamente sotterrati. Le sorrise anche lei, riconoscente, prima di riportare l'attenzione alla partita.

Restò in campo fino al fischio finale. Il match terminò con il risultato di 0-2 per le ospiti, che si ritrovarono negli spogliatoi ad urlare, cantare, abbracciarsi e festeggiare come se avessero vinto i mondiali. E per loro aveva davvero la stessa importanza. Avevano fatto il culo a quelle stronze.


Erano le ultime negli spogliatoi, Camila stava aspettando che Lauren terminasse di asciugarsi i capelli.

"Capitano, c'è tuo padre qui fuori che ti sta aspettando da quasi un quarto d'ora." La avvisò Taylor, infilando la testa nello spogliatoio.

"Ok, arrivo." Si rivolse a Lauren. "Ti aspetto qui fuori, va bene?"

"Benissimo. Stasera ti voglio portare in un posto."

La mora annuì, contenta, prima di uscire, e la corvina si girò riprendendo ad asciugarsi i capelli. Dopo circa un minuto sentì nuovamente la porta aprirsi, e sorrise, aspettandosi le braccia della mora sulla sua vita, o un bacio sul collo. Adorava quei piccoli gesti, e adorava che fosse lei a farli.

Quello che non si aspettava era la sensazione del coltello a serramanico che le sfiorò il collo. Il freddo della lama sulla sua pelle la fece rabbrividire. Rimase immobile, pensando solo ad una cosa. Cazzo, non sono nemmeno riuscita a chiedere a Camz se vuole essere la mia ragazza.

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora