Capitolo 15

870 29 0
                                    

Alla fine erano andate in un club nelle vicinanze del loro hotel. Le luci erano soffuse e la musica alta. Ordinarono dei cocktail, iniziando a chiacchierare come al solito. Anche Keana sembrava molto più rilassata, almeno fino a quando Ally le chiese:

"Allora... Cosa dobbiamo aspettarci domani?" Alternò lo sguardo tra le due ex giocatrici della NYU, notando le loro reazioni e il silenzio che calò. "Insomma, la partita sarà dura, ma non è tutto. Giusto? C'è qualcosa che ci state tacendo, e so che magari non sono affari nostri, ma ho una brutta sensazione. E so che lo sentite anche voi."

"Non hai tutti i torti." La spalleggiò Normani. "Qualsiasi cosa sia successa, se potranno la useranno contro di voi. Ma se non dobbiamo impicciarci, basta che ce lo dite. Non vi forzeremo a parlare."

Lauren si passò una mano tra i capelli, gesto che indicava il suo nervosismo. Scambiò uno sguardo con Keana, che era tesa come lei, ma le fece un cenno di assenso. Dal suo sguardo capì cosa pensava. Sono tue amiche, devi sapere tu se fidarti o meno di loro.

"È una lunga storia, sinceramente non so da dove iniziare." Borbottò imbarazzata. Mi fido di loro, non accadrà quello che è successo qui lo scorso anno. Sono persone completamente diverse da quelle. "Noi... all'iniziò andavamo d'accordo, eravamo una bella squadra, abbastanza affiatata. Fino a quando..." Non sapeva come dirlo. Guardò Keana in cerca di aiuto.

"Fino a quando?" Chiese apprensiva Ally, appassionata come se stesse guardando un film di spionaggio. Le mancavano solo i pop corn.

"Fino a quando una di loro non ha visto me e Lauren baciarci." Concluse Keana abbassando lo sguardo al suo drink, mordendosi il labbro. Lauren guardò l'espressione delle sue amiche, e non vi lesse sgomento né altre emozioni negative. Solo confusione. E comprensione da parte di Camila che le accarezzò lentamente la coscia.

"Tutto qui?" Chiese Ally, facendo quasi cadere la mascella a Lauren, che rimase senza parole.

"Da lì sono iniziati i problemi. Metà squadra ha iniziato a prenderci di mira. All'inizio erano solo commenti acidi, ma poi Lauren si è scocciata di restare zitta come facevo io e sono iniziate le litigate, e in un paio di casi si è arrivati anche alle mani." Kea scosse la testa, ricordando quei momenti agitati. Leggeva lo sgomento sul volto delle sue nuove compagne di squadra.

"No, scusami. Vi hanno aggredite? Vi hanno aggredite solo perché vi hanno viste che vi baciavate?" Chiese Ally prima di mandare giù un sorso del suo drink, incredula. Lauren e Keana annuirono.

"Più che altro se la prendevano con lei." Keana indicò quella che era stata la sua amica e la sua amante, fissandola insistentemente. Vedendo che Lauren non accennava a parlare, sganciò la patata bollente. "Perché non le chiedete come si è infortunata al ginocchio?"

Mentre calava il silenzio tra di loro, tutti gli sguardi si concentrarono sulla corvina che si morse il labbro dopo aver scoccato un'occhiataccia a Keana. Sapeva che questa era una piccola vendetta che si stava prendendo nei suoi confronti.

"Laur?" La invitò gentilmente Camila a spiegare. "Avevi detto che era stata colpa di una brutta entrata sul campo di gioco."

"Ed è esattamente quello che è successo, solo che non vi ho detto che la giocatrice era della mia stessa squadra."

"E se ve lo state chiedendo, era stato studiato per farle davvero male, tanto male." Aggiunse Keana. "Quindi preparatevi perché credo che giocheranno sporco anche domani. Ci odiano."

"Tu domani non scenderai in campo. Te lo vieto, da capitano." E da fidanzata mi piacerebbe aggiugere. Ma non sono la sua ragazza, non ancora almeno. Camila si rivolse a Lauren, spaventata dalla prospettiva di vedere la ragazza per la quale stava perdendo la testa disputare una partita contro delle ragazze che attentavano alla sua salute.

"Non ne ho affatto l'intenzione, credimi. Non riesco ancora a toccare un pallone senza aver paura di rompermi."

"Parlerò con la Lopez domattina. Keana, tu"

"Io giocherò." La interruppe decisa il portiere prima ancora che potesse formulare qualsiasi domanda. "Avrò la mia rivincita tra i pali."

Rimasero tutte in silenzio, assimilando il tutto, mentre prendevano qualche altro sorso dai rispettivi cocktail.

"Non posso credere che esistano ancora persone così... ignoranti!" Sbottò Camila, ricevendo cenni d'assenso dalle altre prima che calasse di nuovo il silenzio.

"Uhm... Quindi... voi due?" Chiese ridacchiando Ally, indicando Lauren e Keana che si affrettarono a negare con la testa.

"Non più." Confermò Keana, prima di prendersi l'ultima rivincita della serata e raggiungere il suo obiettivo: mettere in imbarazzo la sua ex amante. "Diciamo che Lauren ha... un nuovo interesse..." Ridacchiò quando gli occhi delle altre ragazze si spostarono nuovamente sulla corvina, mentre la mora al suo fianco arrossì fino alla punta dei capelli, attirando l'attenzione su di lei.

"COSA?!?" Sbottarono Ally e Normani. Dinah ridacchiò, confermando i sospetti di Lauren che fosse già a conoscenza della cosa.

"Credo sia ora di ballare." Propose Dinah alzandosi. La proposta fu subito accolta da Lauren e Camila, che si alzarono più che altro per allontanarsi dal centro dell'attenzione.

"Questa me la paghi." Mormorò Lauren passando accanto a Keana, ridacchiando però.

"Uno a uno, palla al centro Jauregui." Rise anche l'altra. Forse avevano appena stabilito una tregua. Si alzarono anche le altre per andare a ballare su una canzone di Rihanna.

Ormai lo sanno. Pensò Camila prima di avvicinarsi pericolosamente a Lauren, incollando il suo fondoschiena al suo corpo mentre ballava. Adoro sentire il suo corpo sul mio. Dio, mi sto già bagnando.

"Ehi, Culobello, non te ne approfittare." La prese in giro Dinah, ridendo.

Dopo qualche ora di divertimento, un altro giro di cocktail e tante risate, decisero di rientrare in hotel.

Lauren non attese nemmeno che la porta della loro camera si chiudesse, prima di incollare le sue labbra a quelle di Camila, infilandole la lingua in bocca con passione fino a toglierle il respiro. Il suo corpo la imprigionò contro l'uscio, mentre le sue mani vagavano sulla sua vita. Questo è per avermi provocata per tutta la sera. Si bloccò poco dopo, staccandosi per respirare.

"Scusa, volevo farlo da un po'." Sussurrò con voce roca.

"Devi scusarti solo di esserti fermata." Rispose Camila riprendendo a baciarla, mentre pian piano la faceva indietreggiare verso il letto. Quando vi arrivarono, la spinse su di esso, salendole addosso a cavalcioni mentre si toglieva la maglietta. "Ti voglio Laur. Dio, quanto ti voglio."

Gioco di squadra - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora