Capitolo 1.

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<<Hazel, scendi è ora di andare!>> disse mia madre dal piano inferiore. Mi chiamo Hazel Hamilton, ho diciassette anni e abito in Inghilterra, in una zona vicinissimo al centro di Londra. Do un'ultima sistemata ai miei capelli rossi, prendo il mio zaino, le mie cose e scendo giù dove mi aspetta mia madre. E' quasi l'ultima settimana di Agosto ma oggi devo andare a scuola per un esame che si tiene tutti gli anni prima del rientro a Settembre. Ho studiato come una matta tutta l'estate per questa giornata.

<< Scusami, mi stavo dimenticando i libri>> dissi.

<< Non fa nulla, dai andiamo>> disse così siamo andate subito in auto e per prima cosa ho acceso la radio e ci siamo messe a cantare a voce alta. Io e mia madre abbiamo un rapporto bellissimo. Mi sento così fortunata ad averla sempre al mio fianco. Mio padre è venuto a mancare un anno fa e mi manca terribilmente. Anche con lui avevo un rapporto stupendo. D'un tratto mi venne come una sorta di visione...un bambino che corre, mia madre che non si ferma...la visione svanisce di colpo.

<< FERMATI!>> urlai subito e lei che lo fa immediatamente, nessun bambino...forse è stato solo nella mia testa.

<< Che accidenti ti succede? Mi hai fatto spaventare...stai bene?>> chiede immediatamente.

<< Il bambino...>> dissi tremante. Passano pochi secondi e il bambino è lì davanti i miei occhi che sta correndo e noi ferme, che non lo abbiamo investito...se non avessi avuto quella strana visione chissà cosa sarebbe successo.

<< Come facevi a saperlo?>> chiese mia madre incredula a ciò che era appena successo.

<< E' come se avessi avuto un presentimento...una specie di visione non so...che assurdità>> dissi ma lei non mi sembrava del tutto convinta e iniziò a guardarmi e ad essere pensierosa per tutto il tragitto. Finalmente arriviamo davanti l'ingresso della mia scuola e lei mi ferma.

<< Farò tardi all'esame mamma!>>

<< Hazel prima che tu vada...se dovessero accaderti cose a cui non riesci a darti una spiegazione come quella che ti è successa prima...ti prego dimmelo>> disse accarezzandomi la mano.

<< Beh, ora che mi ci fai pensare... ultimamente mi sono sentita diversa...strana e spesso dei mal di testa ...ma oltre questo tutto ok, tutto nella norma, l'evento di poco fa è stato lo stress per questo esame mamma...dai vado altrimenti nemmeno lo faccio. A più tardi>>dissi e me ne andai. E' la verità, mi sono sentita davvero strana negli ultimi giorni, diversa. Come se avessi il controllo di alcuni oggetti o addirittura alcuni elementi ma è una cosa troppo strana da credere quindi non l'ho detto...e i mal di testa li associo allo studio per l'esame. Arrivai in aula e feci questo benedetto esame che durò tre ore. Quando finalmente terminai sono abbastanza sollevata perchè sicura che fosse andato bene ma dovrò attendere domani per il risultato. Sono quasi l'una e ho fame quindi decido ormai di pranzare a mensa così mi dirigo lì, prendo il mio vassoio con il cibo che mi porge la donna e mi siedo in compagnia di due ragazze e poco dopo  vedo un bullo che inizia ad infastidire un ragazzino e lo spinge a terra e vedo solo l'indifferenza della gente... così mi alzo e mi dirigo verso di lui per aiutarlo.

<<Perché non te la prendi con le persone della tua stazza?>> dissi mettendomi davanti al bullo, che si mise a ridere. Aiutai quel ragazzino a rialzarsi e il bullo mi spostò con una spallata. Lo vidi bere dalla fontanella. D'un tratto chiusi gli occhi ...sono così arrabbiata, le luci iniziarono ad avere un corto circuito per tutta la scuola e...vidi la fontanella spruzzare al bullo un getto d'acqua potentissimo che lo ha spinto dall'altra parte della stanza. Mi misi una mano davanti la bocca per lo shock...sono stata io? No, non è possibile. Non mi era mai successa una cosa tanto assurda. Presi le mie cose e senza dire nulla sono tornata a casa il più velocemente possibile. Apro immediatamente la porta di casa e trovo mia madre in cucina che stava lavando per terra e quando mi vide col fiatone si preoccupò e venne immediatamente verso di me. 

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