CAPITOLO 15: ELETTRA

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Noemi era morta. Le avevo promesso che nessun altro di noi sarebbe morto, non avevo mantenuto la mia promessa. Non ero riuscita a salvarla.

Era stata solamente l'ennesima vittima in quella spirale di terrore, eppure avvertii dentro di me come un importante brandello di vita che venisse aggressivamente strappato via.

«Marika, non nascondere agli altri la parte migliore di te» mi aveva sussurrato la sera in cui aveva deciso di provare a fidarsi di me, e a raccontarmi probabilmente la parte più difficile della sua vita.

Nonostante il breve periodo in cui l'avessi conosciuta, potevo sicuramente affermare che Noemi si fosse rivelata migliore di molte altre persone che conoscessi da tutta una vita, persino migliore di qualunque cosa avesse intravisto dentro di me.

Lei non era solo la mia prima, vera amica, lei era la mia migliore amica, e lo sarebbe stata per sempre. Proprio come avevo affermato qualche attimo prima: era come avvertire una sottile corda invisibile che mi legasse a lei, un nodo che nemmeno il tempo e lo spazio avrebbero mai potuto spezzare.

Mi distesi accanto al suo corpo, la vista completamente offuscata dalle lacrime. Mi sentivo così vulnerabile.

Mi chiesi quanto mancasse prima che tutto quanto fosse finito, prima che anche io venissi uccisa, impaziente che calasse finalmente la pace su tutti noi.

Non m'importava più di nulla, desideravo solo che questo supplizio cessasse per sempre.

Il signor McGrim, costretto a terra sotto il peso del corpo della mia Blaziken, infranse il silenzio con la sua risata malvagia. Più Blaziken schiacciava la sua faccia nella coltre di cenere che ricopriva il suolo, più lui rideva sguaiatamente.

Raoul McGrim aveva completamente perso il senno, stava toccato il fondo di quello che ben presto si sarebbe rivelato il suo stesso baratro.

Blaziken del tutto stufa di sopportare la sua follia, lo afferrò veementemente per la gola, sollevandolo un metro da terra.

Il signor McGrim iniziò a contorcersi spasmodicamente per liberarsi dalla presa mortale. Un rivolo di saliva gli scivolò giù per il mento, nonostante stesse soffocando, non smetteva di ridere.

Blaziken strinse l'altro pugno, il suo polso arse di fiamme.

BANG!

«N-No...»

Fu tutto ciò che le mie corde vocali riuscirono ad emettere con il poco fiato che mi restasse, come se avessi appena incassato un pugno nello stomaco così forte da svuotarmi completamente l'aria dai polmoni.

Sentii nuovamente una tenaglia stritolarmi il cuore.

Sperai che non fosse accaduto davvero. Possibile che per poter evadere da quell'incubo Valle Malsana esigeva da noi ancora tributi? Possibile che fosse così avida di vittime?

Blaziken lasciò la presa sul corpo di quella canaglia, e si resse il braccio sanguinante, inginocchiandosi a terra.

Mi precipitai verso di lei. Il mio Pokemon era ferito, ma era vivo.

Ripresi fiato. Fortunatamente il proiettile partito dalla pistola di uno dei soldati, le aveva soltanto colpito di striscio il muscolo dell'avambraccio.

Però, ciò era bastato per permettere a Raoul McGrim di liberarsi dalla sua presa.

Adesso la pistola di quel soldato puntava nuovamente verso di noi, stentai a crederci che stavolta avrebbe mancato il bersaglio.

{POKÉMON} ~ DARK LEAGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora