Sgranai gli occhi. Il mio sguardo incrociò quello di Teo, poi accadde lo stesso anche con Chris.
Il mio cuore accelerò di colpo il suo battito, ero incredula.
«Voi... siete qui!» mormorai. Molto probabilmente, più che per lo stupore, lo dissi per convincere me stessa che loro fossero veramente lì. Non era solo un sogno, erano davvero sani e salvi.
Balzai in piedi come se al posto delle gambe avessi due molle, e senza che i miei piedi toccassero terra, quasi volai loro incontro. Ero così impaziente di poterli riabbracciare.
Mi sentii talmente felice di vedere che stessero bene, e soprattutto che fossero vivi, che senza volerlo le lacrime iniziarono a cadere dai miei occhi per la gioia.
Chris e Teo non erano stati divorati dalla famelica Valle Malsana, erano riusciti a sfuggire al suo insaziabile appetito. Forse i terreni della valle sotto i nostri piedi non erano davvero stregati. Probabilmente era stato l'influsso negativo di Raoul McGrim ad avere questo effetto su di essa, dopotutto malsano lo era sempre stato lui, non la valle.
Corsi, eppure ogni passo mosso per avvicinarmi a loro sembrò eterno.
Quando poi fui di fronte ad essi, pensai che di sicuro fossero appena stati estratti da una miniera di carbone. I loro volti – e per Teo anche gli occhiali – erano sudici, completamente impiastricciati di polvere nera come la pece. Con quelle facce, quei larghi sorrisi bianchi apparivano alquanto inquietanti. Sembravano essere usciti da un film dell'orrore.
Mi gettai tra le braccia di Teo.
«Marika, è un p-piacere rivederti!» esclamò stringendomi forte.
«Lo è anche per me Teo!» dichiarai ricambiando il sentito abbraccio.
Devo ammettere che quello fu un evento più unico che raro, lo fu sicuramente per entrambi.
Teo era stato, sin da quando ci fossimo conosciuti, la persona in cui mi ero maggiormente rispecchiata. Per una indole come la nostra, le manifestazioni d'affetto erano all'ultimo posto nella lunga lista delle: cose da non fare perché ci mettono fortemente in imbarazzo.
Eppure, eravamo lì, ad abbracciarci come non avessimo mai pensato di fare. Molto probabilmente era solo la pressione degli eventi che ci aveva giocato un brutto scherzo, ed era riuscita a piegare persino i caratteri più riservati come i nostri.
Lasciate le braccia di Teo, mi lanciai in quelle di Chris, e le mie labbra si unirono alle sue.
Il mio cuore fece una capriola, anzi, probabilmente ne fece cento, una consecutiva all'altra.
Mi resi conto che ci stessimo baciando soltanto nel momento in cui mi accorsi che i nostri volti fossero l'uno attaccato all'altro.
Avrei voluto sprofondare per la vergogna. Che cosa mi stava succedendo? Avevo appena detto che un abbraccio così affettuoso era qualcosa in cui non mi ero mai spinta prima d'ora, e adesso le mie labbra erano congiunte a quelle di un ragazzo. Stavo sicuramente perdendo del tutto il lume della ragione.
Non avrei mai pensato che avessi potuto fare una cosa del genere, ma a quanto pare erano ancora molte le cose che credessi di non poter fare.
Avevo gli occhi chiusi, pensai di aprirli per vedere se qualcuno ci stesse guardando. Che stupida, ovvio che ci stessero fissando tutti! Li mantenni chiusi, nonostante mi sentissi a disagio, non volevo rovinare quel momento soltanto mio e di Chris.
Mi lasciai andare, e fu come se all'istante fosse calato il sipario. Attorno divenne buio, e le luci di scena illuminavano solo noi due. Tutto e tutti scomparvero, il sole, la luna e le stelle, giravano solo intorno a me e Chris.
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{POKÉMON} ~ DARK LEAGUE
FanfictionMarika è una giovane allenatrice di Pokémon, e come tutti gli allenatori del mondo, ogni anno si misura nella più grande competizione Pokémon mai organizzata: la Lega. Quest'anno il torneo si terrà a valle Malsana, ma oltre ad affrontare tanti talen...