«Marika, riesci a sentirmi? MARIKA!»
Un volto sfocato fu la prima cosa che vidi quando riaprii gli occhi.
Era chino su di me e mi sorreggeva per le spalle, provava a rimettermi in piedi.
«M-Mirko?»
Pronunciai il nome della persona che più di chiunque altro in quel momento avrei voluto avere accanto. Non ero sicura fosse lui.
Non ricordavo perché fossi finita a terra, non subito almeno.
Lentamente iniziarono a balenarmi avanti gli occhi sprazzi di memoria.
Ricordai di una luce abbagliante, seguita da un assordante boato. Ricordai un vento caldo, e una forza invisibile investirmi e spingermi a terra. Ricordai che mi stessi avvicinando a Mirko quando tutto ciò accadde.
«Mirko, sei tu?» ripetei nuovamente.
«No, sono Chris» annunciò il volto ancora sfocato che mi sorreggeva.
«Sei stata fortunata Marika, una granata ti è quasi esplosa addosso.»
Una granata? Non avevo idea di cosa stesse parlando, tantomeno ero sicura che avessi sentito bene ciò che stesse dicendo. Scrollai la testa, ero troppo stordita.
«Come sta Mirko?»
L'ultima volta che l'avevo visto stava piangendo, e stringeva tra le braccia il suo Pokemon morto.
«Mirko sta bene, e anche tutti gli altri. Siamo stati fortunati, molto più di altri.»
Nonostante la voce di Chris mi arrivasse distorta, colsi la gravità del suo tono nel pronunciare quelle ultime parole.
Mi rimisi in piedi. Barcollavo, ma almeno le mie gambe erano ancora in grado di reggere il mio corpo.
Mi guardai attorno completamente disorientata. Nonostante fosse mattina, sembrava l'imbrunire.
Una colonna di fumo nero saliva verso l'alto, ed a poco, a poco, il cielo azzurro stava diventando scuro, proprio come accadeva al crepuscolo.
L'aria era diventata pesante ed irrespirabile. Tossii ripetutamente a causa del fumo.
Dopo l'equilibrio, i suoni furono la prima cosa a tornare. Furono improvvisi, come se stessi risalendo in superficie in seguito ad una lunga immersione.
Sentii di nuovo un fischio acuto, seguito da una dolorosa fitta alla testa. D'istinto mi portai le mani alle orecchie, solo allora mi accorsi che stessero sanguinando. Traballai.
«Ehi, va tutto bene?» Chris mi sorresse nuovamente.
Annuii, ma non stavo affatto bene. La mia testa continuava a vacillare, e la mia vista ancora non ero in grado di mettere a fuoco per bene.
Ripensando adesso a ciò che avessi visto, avrei preferito che la mia vista restasse nebulosa ancora per un po'.
Lo stadio era distrutto. Le tribune che circondavano i due campi di lotta erano crollate, ne restava solo lo scheletro incenerito. Le arene erano invase di corpi di uomini e Pokemon, erano tutti morti durante l'esplosione.
I residui di cenere avevano pervaso l'aria, si posavano al suolo formando una fitta coltre grigia che ricopriva completamente ogni granello di sabbia che componeva le arene, e occultava ogni cadavere che giaceva sul terreno.
Quando riuscii a distinguere nitidamente il macabro scenario, quasi persi il fiato. Adesso Chris avrebbe dovuto sul serio sorreggermi.
Probabilmente l'espressione sconvolta che mi si disegnò in volto, indusse Chris a farmi distogliere lo sguardo.
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{POKÉMON} ~ DARK LEAGUE
FanfictionMarika è una giovane allenatrice di Pokémon, e come tutti gli allenatori del mondo, ogni anno si misura nella più grande competizione Pokémon mai organizzata: la Lega. Quest'anno il torneo si terrà a valle Malsana, ma oltre ad affrontare tanti talen...