CAPITOLO 12: IL SECONDO ROUND DI QUALIFICAZIONE

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Il secondo Round di Qualificazione stava per iniziare con il peggiore dei propositi.

«Resta calma, devi... restare... calma...»

Inutile. Ripetei questa frase tra me e me, talmente tante volte, che il risultato che ottenni fu solo quello di agitarmi ulteriormente.

Vidi Chris ed Ester avvicinarsi. Le loro labbra si muovevano, e gesticolavano con le mani davanti al mio volto, come se stessero cercando di attirare la mia attenzione.

Penso mi stessero dicendo qualcosa, ma la loro voce non giungeva alle mie orecchie, la mia mente era persa altrove. Il mio sguardo, nel nulla.

D'un tratto venni afferrata per le spalle e voltata con forza: era Tamara.

Parlò anche lei, ma quando non ottenne risposta mi scosse, come per tentare di sollecitare in me una reazione. Ancora tutto inutile.

Mi sentivo come imprigionata in una grande bolla d'acqua. I volti di tutti erano sfocati, e percepivo le loro voci lontane, come lunghi echi.

Poi vidi Noemi subito dietro di lei, aveva un'espressione disperata sul viso. La prima possibilità di amicizia che mi fossi concessa, e che molto probabilmente sarebbe solo rimasta tale: una possibilità sospesa nel tempo.

Teo, in piedi al suo fianco, era silenzioso come sempre, però per la prima volta le sue labbra si serrarono e i suoi occhi si abbassarono mesti, facendomi percepire il suo dispiacere.

Anche se ne fui lieta, restai impassibile. Stavo davvero diventando un blocco di marmo, un tutt'uno con le pareti della Zona Fredda.

«Ehi, sorellina.»

Quel suono, conobbi immediatamente il timbro di quella voce: era mio fratello Mirko.

«Rimani concentrata. Adesso entreremo in campo, ma senza fare sciocchezze. Mi stai ascoltando?» chiese.

Ebbi come l'impressione che molto probabilmente non stessi sembrando pienamente lucida ai suoi occhi, altrimenti non avrebbe voluto assicurarsi quanto fossi attenta a ciò che mi stesse suggerendo.

Annuii.

«Bene, – strinse la mia faccia tra le sue mani, costringendo i miei occhi a fissare i suoi – allora entriamo nell'arena. Entriamo, e tu vinci l'incontro.»

Scossi la testa in segno di rifiuto. Non avrei mai potuto.

«Marika, sta tranquilla. Andrà tutto per il meglio!» mi sussurrò, poggiando la sua fronte sulla mia.

Mi costrinsi a non farmi travolgere dall'agitazione, ma quasi urlai per l'avvilimento.

«L'allenatore numero74, Mirko, è desideratoin campo per disputare l'incontro 01 del secondo Round di Qualificazione» la voce del signor McGrim tagliò l'aria come una freccia, conficcandosi dritta nelle mie ginocchia. Persi forza nelle gambe, quasi mi dovetti aggrappare a Mirko.

«No...» implorai disperata.

«Shhh! Non ci provare... okay?» mi disse appena sottovoce.

Le sue braccia si avvolsero attorno a me, e posò le sue labbra sulla mia fronte, dandomi un affettuoso bacio fraterno.

Ovunque fosse quella maledetta leva per fermare il tempo, quello era il momento più opportuno in cui avrebbe potuto urgentemente palesarsi.

«Ti voglio bene» furono le ultime parole che mi sentii bisbigliare prima che mi lasciasse e si allontanasse da me, prima che uscisse dalla Zona Fredda, e si posizionasse sul campo di lotta.

Iniziai a ripetermi nuovamente di restare calma, proprio come mi aveva suggerito poco prima mio fratello Mirko. Una soluzione sarebbe arrivata quanto meno me la sarei aspettata, e tutto si sarebbe concluso per il verso giusto.

{POKÉMON} ~ DARK LEAGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora