Chapter six

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«Ehi, sorellina!» grida Jack, entrando in camera mia, «È ora di svegliarsi! Ti aspetta una splendida giornata, con il tuo splendido fratellone!»

Sposta di scatto le tende della finestra, facendo entrare la luce.

«Jack ma che cazzo ti prende?» urlo.

Provo a girarmi dall'altro lato per scansare la luce, ma non basta. Infastidita, nascondo la testa sotto il lenzuolo.

«Ieri mi hai rimproverato di non aver passato abbastanza tempo con te, così ho organizzato una cosa davvero carina solo per me e te.»

Si avvicina al letto e tira via le lenzuola.

«Jack, giuro che ti prendo a calci in culo se non esci immediatamente dalla mia stanza!» lo minaccio.

Sentiamo una risata provenire alle nostre spalle. Ci voltiamo entrambi in quella direzione e vediamo Travis appoggiato alla porta, che ci guarda ridendo.

«Che cazzo ridi tu?» esplodo, ormai esasperata, «Uscite tutti e due dalla mia camera!»

Mi alzo dal letto e spingo Jack e Travis fuori.

«Ora!» esclamo decisa, sbattendogli la porta in faccia.

«Hai venti minuti di tempo per prepararti Becky!» grida Jack, da fuori.

Si allontanano dopo qualche secondo. Appoggio le spalle alla porta e mi lascio cadere sul pavimento, mentre li sento ancora ridacchiare su ciò che è appena accaduto. Mi porto una mano sulla fronte, a causa del mal di testa lancinante che mi è appena venuto e mi domando perché diavolo io abbia accettato di venire qui per l'estate.

Riesco a essere pronta in venti minuti, proprio come mi aveva chiesto mio fratello. Mi dirigo verso la cucina e bevo velocemente una tazza di caffè, prima di andar via.

Usciamo lasciando Travis da solo a casa, sul divano a guardare la tv.

«Allora, cosa hai organizzato per oggi?» domando a mio fratello, non appena entriamo in macchina.

«Ti porto in un posto che hai sempre voluto visitare», mormora entusiasta «Non fare domande, presto lo scoprirai!»

Mette in moto la macchina e ci incamminiamo verso questa destinazione a me sconosciuta. Dopo una mezz'oretta di viaggio, mi guardo intorno e capisco finalmente dove siamo. Resto a bocca aperta, incredula per ciò che i miei occhi stanno ammirando.

Jack mi ha portata a Los Angeles!

«Non fare domande», mi precede notando il mio stupore «Tra poco capirai!»

Dopo un po', ci troviamo sulla Walk of Fame.

«Oddio Jack!» un grido esce dalle mie labbra,«Siamo davvero qui?»

«Sì sorellina, siamo davvero qui» ripete, rivolgendomi un sorriso dolce.

Tiro Jack verso di me e lo abbraccio fortissimo. Fino a qualche ora fa volevo ucciderlo, ma ora sono così contenta di non averlo fatto. Sento che il mio cuore potrebbe uscirmi dal petto per come batte forte in questo momento. Non ci sono parole per descrivere cosa sto provando, tutto questo mi sembra un sogno! Insomma, chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di voler essere proprio qui, di camminare proprio su questa strada?

Scendiamo dalla macchina e non faccio altro che voltarmi da una parte all'altra per non perdermi nulla di questo posto. Cerco di cogliere ogni dettaglio, ogni minima cosa. Lungo la strada ci sono numerosi negozi di souvenir e persone travestite da personaggi del cinema, con cui poter fare delle foto a pagamento.

«La Hollywood Walk of Fame», inizia a spiegarmi Jack, «È composta da due marciapiedi che corrono lungo l'Hollywood Boulevard e la Vine Street» afferma, indicandomi le due strade. «Sapevi che è stata designata patrimonio dell'umanità nel 1978?» mi chiede.

«Oh sì Jack, so già tutto» rispondo in fretta. In realtà non so proprio niente, ma in questo momento sono talmente euforica che non riesco realmente a capire tutto ciò che dice. Nel dubbio, quindi, acconsento.

Lo afferro per un braccio, trascinandolo dietro di me.

«Ora andiamo, voglio fare tantissime fotografie!» esclamo, irrequieta come una bambina.

Abbasso il mio sguardo a terra, ammirando le innumerevoli stelle sul marciapiede. In ogni stella, accanto al nome della persona famosa, c'è sempre un simbolo che rappresenta una delle cinque categorie nelle quali vengono suddivise le star: cinema, televisione, musica, teatro e radio.

Perdo il conto di quante fotografie faccio. Ne mando qualcuna anche alla mamma e a Sam. Lungo la strada, ci fermiamo ai vari chioschetti che ci sono in giro per sgranocchiare qualcosa.

Dopo qualche ora, Jack mi avvisa che è arrivato il momento di andar via, perché ha ancora un'altra sorpresa in serbo per me.

«Sei il fratello migliore del mondo, lo sai?» gli chiedo, rientrando in macchina.

«Te l'avevo detto che avresti trascorso una splendida giornata, con il tuo splendido fratellone» mi sorride. «E aspetta di vedere dove ti porto ora!»

Mi fa un occhiolino, prima di mettere in moto e partire. Non posso far altro che guardarlo con gli occhi lucidi, curiosa di scoprire dove mi stia portando.

Dopo un bel po' arriviamo in un altro posto fantastico, al Monte Lee. Lasciamo la macchina su Lake Hollywood Drive. Scendiamo e ci dirigiamo verso il monte, pronti ad arrivare fino in cima.

Dopo un breve passaggio nel cuore di un quartiere residenziale, non appena terminano le case, inizia una strada sterrata. Continuo a tirare Jack per un braccio, mentre lui non smette di sorridere a causa del mio comportamento. Devo sembrare proprio una bambina, ma in questo momento non mi interessa. Sono in un altro dei posti che ho da sempre sognato di vedere e non riesco a trattenere tutto ciò che sto provando.

Aumento il passo e ci avviamo per la prima parte di questo sentiero. All'inizio è tutto un saliscendi e mentre seguiamo il profilo delle colline la grande Los Angeles e parte della San Ferdinando Valley cominciano ad apparire alla nostra destra. A un certo punto, vediamo un albero solitario su un precipizio.

«Siamo al Wisdom Tree», mi informa Jack «L'unico albero sopravvissuto all'incendio del 2007 che ha investito questa collina.»

«Oh, non lo sapevo» confesso stupita.

Da questo punto in poi il percorso diventa meno faticoso, ma un po' più complesso a causa di alcuni tratti più stretti e ripidi. Iniziamo già a intravedere qualcosa, due lettere, la H e la O. L'ultimo tratto invece, è asfaltato ed è quello che ci porta proprio alla cima del Monte Lee.

Finalmente eccoci qui, in cima, ad ammirare il panorama che si dispiega davanti ai nostri occhi. La famosa scritta HOLLYWOOD è davanti a noi e, proprio come qualche ora fa, inizio a fare tantissime fotografie.

Il sole è da poco tramontato e la vista da quassù è un qualcosa di spettacolare. Ai nostri piedi tutta Los Angeles.

«Bello eh sorellina?» sussurra Jack.

«È molto di più Jack, molto di più» rispondo, incantata da ciò che i miei occhi stanno ammirando.

Los Angeles è da sempre il luogo dei sogni, ma devo ammettere che stare quassù ti fa sentire invincibile, come se potessi fare qualsiasi cosa. Guardando in basso, tutto sembra così piccolo e noi, a confronto, sembriamo così grandi.

Forse dopo oggi inizierò ad amare davvero questo posto.





#Spazio autrice 🌹🖤
Sono davvero molto contenta di questo sesto capitolo, penso che al momento sia il mio preferito! Fatemi sapere cosa ne pensate voi!
A presto. :)

-Juls.

Profilo Instagram della storia: juls.stories

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