Chapter thirty-six

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«Non pensi che dovremmo parlare di ciò che sta succedendo tra noi?» domando a Travis, prendendo la carta stagnola dal mobile della cucina.

«Cosa intendi?» chiede, aggiungendo altro legno nel camino.

Per pranzo ho pensato di preparare le patate sotto cenere. È una delle tante cose che mi faceva sempre la mia nonna quando ero piccola. Non è altro che una patata, avvolta nella carta stagnola, farcita con ciò che si vuole e lasciata cuocere nel camino. Sono davvero deliziose. Anni fa ne mangiavo in quantità, ma poi sono iniziati i problemi con il mio corpo e non ne ho mai più toccata una. L'ultima volta penso che sia stata circa cinque anni fa.

«Insomma ci stiamo comportando come se fossimo fidanzati» gesticolo nervosa.

Penso sia arrivato il momento di mettere le cose in chiaro. Tutto questo è solo una grandissima presa in giro.

«È così importante definire ciò che siamo?»
scrolla la cenere del pantalone, venendo verso di me.

Appoggio la carta stagnola sul banco da lavoro e mi volto con le braccia incrociate.

«Sì» rispondo.

«Perché devi sempre rendere tutto così difficile?» sbuffa, portandosi una mano tra i capelli.

«Perché tutto questo non ha senso Travis»
dico, indicando prima me e poi lui «Ne abbiamo già parlato milioni di volte».

«Cosa vuoi Rebecca?» chiede, alzando di poco il tono della voce «Vuoi che ti dica che stiamo insieme? Che sarò un perfetto fidanzatino che saprà sempre cosa dire o fare?»

«No Travis, non voglio questo» scuoto il capo.

«Bene, perché non sono fatto per queste stronzate» precisa con tono freddo.

«Voglio solo capire perché, se non sei un tipo da relazioni, ti comporti come se stessimo insieme» dico, ormai esausta di questa situazione.

«Io non lo so perché mi sto comportando così o perché sto provando determinate cose per te» scrolla le spalle, con un'espressione rassegnata sul viso «So solo che questa stupida storia dell'essere amici non può funzionare, non riesco ad esserti solo amico. Ci ho provato, ma non fa per me. Io non sono come te Becks».

«Perché, io come sono?» chiedo.

«Tu sei pura, innocente, buona» mormora, non distogliendo un secondo il suo sguardo dal mio «Mentre io sono marcio dentro, sono pieno di rabbia e di emozioni negative. Non ho nulla da offrirti e so che prima o poi finirò per farti del male, perché è quello che faccio sempre. È l'unica cosa che mi riesce bene, ferire e allontanare le persone. E nonostante io sia consapevole del mio essere, continuo a tornare sempre da te perché da quando sei arrivata hai migliorato il mio mondo e mi hai fatto sorridere come non facevo da tantissimo tempo. Sono egoista lo so, ma sei diventata come una droga per me. Ho bisogno di te al mio fianco per non sentire più dolore».

Ciò che ha appena detto è emozionante e tremendamente triste allo stesso tempo. Mi si stringe il cuore a vederlo così in difficoltà. Percepisco che sta affrontando una battaglia interiore in questo momento e tutto ciò che voglio è tranquillizzarlo.

«So che c'è qualcosa che ti fa stare molto male, lo percepisco dai tuoi occhi» mi avvicino a lui, accarezzando dolcemente la sua guancia «L'anima di una persona è nascosta nel suo sguardo e il tuo è cupo e rabbioso, ma al tempo stesso anche impaurito e perso. So che attorno al tuo cuore c'è una corazza, che a volte i pensieri diventano mostri spaventosi e che i muri che tiri su per paura di essere ferito sembrano non finire mai. Lo so e ti capisco, perché è lo stesso che succede anche a me, ma è proprio per questo che ho bisogno di capire cosa siamo. Io ho bisogno di tranquillità Travis, di una persona che sia pronta ad essere il mio posto sicuro quando tutto trema».

«Io non posso darti quello che vuoi Becks» afferma «I sentimenti ti rendono fragile e non è una cosa che mi posso permettere» dal tono della sua voce riesco a percepire che è dispiaciuto per ciò che sta dicendo.

Siamo di nuovo allo stesso punto. Continuiamo a fare sempre gli stessi errori, senza arrivare mai a una conclusione. Questa volta però, non ho intenzione di arrendermi.

«Non vuoi o non puoi?» insisto.

«Non ha importanza» gira il viso verso destra, fissando un punto della stanza.

«Per me sì» appoggio due dita sulla sua mascella, facendolo voltare di nuovo verso di me.

I suoi occhi incontrano i miei e per un attimo mi sembra di vedere oltre tutti i muri che ha alzato per nascondere le sue debolezze e capire tutto ciò che non riesce a dirmi a voce.

«Io sono pronta a rischiare Travis, ma solo se sei pronto a farlo anche tu» porto la sua mano al mio petto, per fargli ascoltare i battiti del mio cuore «Io ci credo in questo Travis. Credo al mio istinto, alle sensazioni che provo quando stiamo insieme e a ciò che mi trasmettono i tuoi occhi».

Quello che c'è tra di noi e qualcosa che non si può spiegare, perché se anche si potesse, nessuno lo capirebbe. Purtroppo, non sempre siamo attratti da chi ci fa riflettere, ma bensì da chi non ci fa pensare. Ed è esattamente questo che provo quando sono con Travis, mi lascio andare completamente e riesco a essere leggera e spensierata come mai prima d'ora. Ho provato a combattere e reprimere questi sentimenti, ma la verità è che quando il cuore lo sa e la pelle lo sente, la testa può dire ciò che vuole, ma la decisione è già presa. E io, ho deciso di volere lui.

«Cazzo, non immagini quanto ti bacerei in questo momento» si morde il labbro inferiore tra i denti.

Come vorrei essere io a mordicchiare quelle labbra carnose in questo momento!

«Perché non lo fai?» chiedo con un filo di voce, eccitata per il gesto che ha appena fatto.

«Perché non voglio prometterti qualcosa che non sono sicuro di riuscire a mantenere» sussurra con voce roca.

«Io sono qui Travis, la scelta spetta a te».

Ormai non posso più tornare indietro, perché quando certe mani ti sfiorano, capisci a chi appartieni. E io sono sua, lo sono sempre stata, ma non l'ho mai capito.

Mi guarda, in silenzio, per dei minuti che sembrano infiniti.

«Non sarà facile, lo sai vero?» chiede combattuto.

«Non voglio che lo sia Travis» rispondo sicura «Dovrà essere totalizzante, passionale, irrazionale, incondizionato, folle. Voglio che sia tutte queste cose, ma non facile. Le cose facili non mi sono mai piaciute».

Si avvicina ancora di più, annullando la distanza tra di noi. Prende il mio viso tra le mani, avventandosi sulle mie labbra. Mi bacia come non mi ha mai baciata prima, in modo bisognoso, possessivo.

Siamo entrambi consapevoli che io non sono la sue metà e lui non è la mia, ma non possiamo più nascondere ciò che c'è tra di noi. Siamo uno l'opposto dell'altra e probabilmente sarà sbagliato e ci faremo del male, ma in questo momento mi sembra la cosa più giusta da fare. Nonostante tutte le tempeste che ho vissuto in passato, ogni volta che le sue labbra sono sulle mie, mi fa sentire che vale la pena aprire nuovamente il mio cuore a qualcuno. È un grosso rischio, ma sono pronta a farlo.

«Io e te?» chiede, distaccandosi dalle mie labbra.

Alzo lo sguardo verso di lui, incontrando le sue iridi verdi «Io e te».

Alcuni rischi, se te li sai giocare, diventano amore.

#Spazio autrice 🌹🖤
I' m baaaaack!
So che è un po' tardi, ma non immaginate da quanto aspettavo di poter pubblicare un nuovo capitolo. Se non capite qualcosa è perché ci sono state delle modifiche nei capitoli precedenti, quindi vi consiglio di dare un'occhiata veloce a ciò che ho modificato con la revisione. Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e aspetto tanti vostri commenti. Mi siete mancate tantissimo e vi ringrazio ancora per aver raggiunto le 5000 visualizzazioni. È un traguardo importantissimo per me e ve ne sono grata! Vi voglio bene, a presto! ❤️

-Juls.

Profilo Instagram della storia: juls.stories

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