Chapter twenty-eight

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Nella macchina cala il silenzio, nessuno ha proferito parola per tutto il viaggio.

Arriviamo finalmente alla festa. Travis parcheggia la macchina e scendiamo.
Lo vedo fare il giro per venire accanto a me.

«Fai la brava!» esclama a un passo dal mio viso.

Sono con le spalle appoggiate alla portiera della macchina che lo guardo dritto negli occhi.

«Cos'è adesso ti comporti da fidanzato geloso?» lo prendo in giro.

«No, sono solo un'amico protettivo» ammicca.

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, non distogliendo il suo sguardo dal mio.

«Vi ricordo che sono ancora qui!» grida Chloe, poco distante da noi.

Travis le rivolge un dito medio, lasciando un castissimo bacio a stampo sulle mie labbra.

Chloe finge un coniato di vomito.

«Ok andiamo» affermo, distaccandomi da lui.

Mi dà un ultimo bacio veloce prima di andar via, urtando di proposito la spalla di Chloe.

«Vaffanculo Travis!» urla lei alle sue spalle.

La raggiungo, prendendola sottobraccio.

«Non lo sopporto» confessa.

«Non è così male» scherzo.

«Lo dici solo perché ti fa godere» precisa lei «Ma poi non avevi detto di non voler più avere nulla a che fare con lui?»

Sento le mie guance arrossire. Effettivamente ha ragione. Io e Travis siamo passati dal non rivolgerci la parola per una settimana intera a questo ed è tutto così assurdo anche per me, ma non saprei spiegare ciò che sta succedendo tra di noi, perché in realtà non lo so nemmeno io. Per la prima volta nella mia vita sto lasciando che le cose facciano il loro corso, senza programmare nulla. Forse, sto diventando bipolare proprio come Travis.

«Mi dici come hai fatto a notare quello che stava succedendo in ascensore?» le domando, cambiando discorso.

«Ero davanti a te e mi hai dato un calcio» spiega «Mi sono voltata verso di voi e ho capito tutto».

«Non me ne ero resa conto» sussurro timidamente.

«Sì, ho notato» un ghigno compare sulle sue labbra.

Ci avviciniamo alla casa di Michael. È gremita di gente e all'interno hanno la musica talmente alta che riusciamo a percepirla dall'esterno. È un vero delirio.

Entriamo e veniamo travolte da una puzza allucinante. È un misto di sudore, alcol e canne. Arriccio il naso infastidita, mentre stringo il braccio di Chloe ancora più forte.
Attorno a noi ci sono centinaia di ragazzi che ballano, con bevande o bicchieri di alcolici in mano.

«Michael davvero conosce a tutti i ragazzi che sono qui stasera?» domando incredula a Chloe.

Si avvicina al mio orecchio per farsi sentire.

«Non penso, ma a chi importa?» scrolla le spalle «Troviamo il festeggiato».

Ci facciamo spazio tra la gente per cercare Michael. Da lontano intravediamo le ragazze e le raggiungiamo.

Take me homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora