Chapter fifty-one

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«Dove andiamo?» chiedo, divorata dalla curiosità.

«A fare una cosa che sono sicuro che tu non abbia mai fatto» risponde, uscendo dal palazzo.

Intreccia le nostre mani e mi spinge a seguirlo sulla spiaggia difronte casa nostra.

«Andiamo al mare?» continuo, ponendogli l'ennesima domanda.

Da quando ha messo piede nell'appartamento ad ora ho perso il conto di quante cose gli abbia chiesto per avere qualche piccola informazione in più, ma ovviamente Travis non mi ha voluto dire niente e io sto impazzendo nel non sapere cosa abbia organizzato.

«Perché ti avrei detto di indossare un costume altrimenti?» ribatte con fare ovvio.

Effettivamente!

«Ed è qui che dovrei imparare a vivere con leggerezza?» le mie guance sono di fuoco per la figura di merda che ho appena fatto e quindi provo a cambiare discorso.

«Sì, non c'è posto migliore!» esclama, portandosi una mano a cucchiaio sugli occhi per ripararsi dal sole mentre è alla ricerca di qualcuno o qualcosa.

«Cosa cerchi?» provo a seguire il suo sguardo, ma continuo a non capire.

«Cazzo Becks, chiudi un po' il becco!» mi ammonisce, lanciandomi un'occhiataccia.

Mi ammutolisco di colpo, leggermente offesa. So che magari posso risultare pesante, ma è pur vero che lui potrebbe avere anche un po' di tatto nel dire certe cose. Anche se in modo esagerato, sono semplicemente curiosa ed esaltata per questa nuova avventura che ha in serbo per me e il suo trattarmi così mi fa restare davvero male.

«Oh andiamo, te la sei presa?» sbuffa, notando il mio cambiamento repentino.

«No» mento.

Si volta, torreggiando su di me con tutta la sua altezza e facendomi da scudo dal sole accecante che brucia sulla nostra pelle. Prende il mio viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi.

«Non volevo trattarti male, è solo che mi stai tartassando di domande da circa mezz'ora e la cosa mi sta irritando parecchio» mi spiega e in effetti non ha tutti i torti «Fidati semplicemente di me, sono sicuro che ti piacerà tantissimo quello che stiamo per fare» posa un tenero bacio sulle mia labbra «Ok?»

«Ok» annuisco timidamente, sentendomi come una bambina a cui hanno appena fatto una ramanzina.

«Andiamo» afferma, recuperando nuovamente la mia mano.

Ci dirigiamo verso destra, alla ricerca di chi sa cosa. Ammiro la bellezza del mare, ispirando a pieni polmoni l'odore di salsedine. Oggi è una bellissima giornata, perfetta per trascorrerla sulla spiaggia. Un leggero venticello sfiora i nostri corpi e non ci fa percepire a pieno la potenza dei raggi solari che battono su di noi.
È incredibile come questo posto riesca a trasmettermi una tranquillità assurda e come il rumore delle onde del mare e i versi dei gabbiani siano ogni volta il sottofondo perfetto.

Persa nei miei pensieri, sbatto contro la schiena muscolosa di Travis, che si è fermato improvvisamente.

«Tutto ok?» mi guarda, rivolgendomi un sorriso mozzafiato che mi lascia intravedere le due fossette che tanto amo.

Ora , vorrei rispondergli. Ma mi limito a ricambiare il sorriso, impacciata.

«Siamo arrivati» mi informa poi.

Take me homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora