Chapter thirty-one

1.8K 71 18
                                    

È passata una settimana dalla festa di Michael.

Esattamente una settimana fa, la mia vita è cambiata. Inevitabilmente, quell'episodio mi ha segnata nel profondo. Mi sono chiusa in me stessa e ho lasciato che le mie insicurezze prendessero il sopravvento. Non ho voluto raccontare nulla alle ragazze, non ne sarei capace. Il solo pensiero di ciò che è accaduto basta a farmi sentire un nodo alla gola. Ogni sera piango da sola nel mio letto, a volte non trovo confronto nemmeno tra le braccia di Travis. So che il mio comportamento è sbagliato, ma non riesco a fare diversamente in questo momento.

Vorrei tanto riuscire a chiamare Louis e riempirlo di parole, ma il solo pronunciare il suo nome mi fa venire i brividi. Non ho voluto sapere niente di ciò che è successo tra lui, Jack e Travis. Questo discorso è stato chiuso una settimana fa a casa di Michael. Ho chiesto loro di far finta che non sia mai successo niente.

Vorrei poter essere forte da lasciarmi tutto alle spalle, dimenticare tutto ciò che è accaduto. Purtroppo però, non faccio altro che rivivere quella sera nella mia mente.

Passo le giornate chiusa nella mia stanza, ammirando il mare dal mio balconcino. Il silenzio è tutto ciò di cui ho bisogno ora. Qualcuno, però, sembra non capirlo.

«Becky» mi chiama Jack.

Mi volto verso di lui. È appoggiato alla finestra che mi guarda speranzoso.

«Ho avuto un'idea» afferma.

Gli faccio cenno di continuare.

«Visto che non riusciamo in nessun modo a farti riprendere, ho pensato che forse ci sarebbe stata una persona che sarebbe stata in grado di farlo» tentenna «Se non ci riesce lei, nessuno può farlo».

Gli lancio uno sguardo interrogativo, mentre lo vedo dirigersi verso la porta della mia camera. La apre e i miei occhi si riempiono di lacrime.

«Sam» sussurro.

Mi alzo dal divano e corro verso di lei.

«Sono dovuta venire fin qui per sapere come stai» mi ammonisce, rivolgendomi un sorriso sincero «Non ti sei fatta più sentire, pensavo fossi morta».

La stringo tra le mie braccia, mentre scoppio in un pianto disperato.

«Caspita, ti sono mancata così tanto?» prova a sdrammatizzare.

«Vi lascio da sole» mormora mio fratello.

Esce dalla mia camera e ci andiamo a sedere sul letto.

«Oh piccola Becky» sussurra Sam, asciugando le mie guance piene di lacrime «Se tuo fratello non mi avesse detto niente, sarei rimasta allo scuro di tutto».

Percepisco la delusione dal tono della sua voce.

«Mi dispiace» ammetto.

«Tranquilla, l'importante è che ora io sia qui con te» mi tranquillizza.

Poso il mio sguardo su di lei, contemplando la sua bellezza. Noto che ha tagliato i capelli, ora le arrivano sulle spalle. Il biondo che prima aveva sulle punte è completamente sparito, lasciando i suoi capelli tutti di un colore. Adesso sono castani, proprio come i suoi occhi. Il suo dolce sorriso riesce sempre a tranquillizzarmi. Sam è sempre stata un tipo tosto. Non si lascia abbattere da niente e nessuno. Vorrei essere come lei in questo momento e avere un briciolo della sua forza.

«Sai tutto?» le domando, immaginando già la risposta.

«Sì» annuisce.

«Ti prego, non guardarmi in quel modo» le dico, notando il suo sguardo su di me.

Take me homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora