CAPITOLO 27

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il giorno prima...

POV DRACO

Era tutto freddo intorno a me, tutto. Vedevo solo una piccola finestra sulla parete alla mia destra. Non avevo vestiti, se non un pantalone nero di non so quanti giorni fa.
Ho perso il conto dei giorni ma sembra di essere qui da una vita.
Non mangiavo da troppo tempo e lo stomaco continuava a brontolare incessantemente.
I miei polsi bruciavano, sentivo le corde stringere sulla mia pelle mentre bruciava.

Mi sentivo impotente senza la mia bacchetta, ero niente. Debole, solo, affamato.

"Alzati" mi disse la voce di una donna. Non la vedevo in faccia, aveva la maschera da mangiamorte e ogni volta che veniva le mie viscere ribollivano, sapevo già cosa mi aspettava.
Mi alzai senza fare domande, come sempre e andai verso di lei. La sua mano fredda toccò il mio braccio nudo facendomi rabbrividire. Mi trascinò con la forza verso una stanza vuota con solo una sedia al centro, dove mi buttò facendomi quasi cadere.

Rimasi sorpreso quando si avvicinò a me pre slegarmi i polsi. I segni delle corse erano evidenti sulla pelle e li strofinai per il dolore.
Mi tirò il braccio sinistro, dove si trovava il marchio oscuro ormai sbiadito.
"Che cosa vuoi" chiesi senza fiato e sfinito.

Nessuna risposta.

"Rispondi"

Ancora niente.

Mi rassegnai al pensiero che non mi avrebbe mai risposto.
"Legiliment" disse puntando la sua bacchetta ricurva sul mio volto.
Vide tutto: vide me e Harry, vide Blaise, vide come ho tradito Voldemort e come sono fuggito con mia madre. Se prima non aveva saputo queste cose, ora le sapeva di certo.
"Mi fai schifo" mi disse con disprezzo, mi avrebbe sputato addosso se non avesse avuto la maschera.
Ero troppo debole per sfilargliela e rubarle la bacchetta, potevo solo sottomettermi.
Prima che potessi fare un altro respiro sentì un milione di coltelli trafiggermi il petto che iniziò a sanguinare. Sono caduto dalla sedia per contorcermi per terra mentre delle macchie di sangue scuro sporcavano il pavimento.
Lei rideva, lo potevo percepire.
Quel dolore che sopportavo da troppo tempo, lo stesso che mio padre mi infliggeva quando eravamo con il Signore Oscuro.
La sofferenza cessò dopo quelli che mi sembrarono mesi.
"Sei fortunato che non posso ucciderti, Dray,  o lo avrei già fatto"

Dray. C'è solo una persona che mi chiama Dray. Pansy Parkinson.

La guardai con gli occhi lucidi, ancora sdraiato per terra dolorante.
"Pansy" riuscii a sussurrare.
"Allora ci sei arrivato finalmente, non ti facevo così stupido"
"Perchè"
"Perchè? Sei fuggito come un codardo con quella puttana di tua madre mentre IO, IO sono rimasta al fianco del Signore Oscuro fino al suo ultimo respiro, ma grazie a te, tornerà."
Inarcai un sopracciglio, incuriosito ma anche spaventato, mi prese di nuovo per il braccio stringendolo. Io camminavo a malapena e il petto continuava a bruciare.
Dovrei essere abituato alla tortura, ma non ci riesco, sembra che ogni volta faccia più male.

Mi accompagnò di nuovo in quella fredda stanza vuota.
"Petrificus" mormorò lei e le mie gambe si unirono improvvisamente, come incollate.
Poi mi legò di nuovo le mani dietro la schiena: ero di nuovo immobilizzato.

Non chiudevo occhio da diverse notti, come potevo. Avevo perso la cognizione del tempo, capivo che era notte solo quando vedevo che lo spiraglio di luce che arrivava dalla piccola finestra spariva. Fissavo il vuoto, pensando e sperando che Harry mi venisse a salvare. Ogni volta che pensavo a lui tornava la speranza in me, lo amavo così tanto. Harry James Potter, il prescelto, il salvatore del mondo magico. Sentivo le farfalle salire nel mio stomaco, come faceva a farmi stare così?

-

il giorno dopo...
(fine pov Draco)

"Stupeficium". Buio totale, Harry non vedeva più niente e svenì. Aveva sentito una voce femminile, ne era certo.

Si risvegliò due giorni dopo in quella che sembrava la cantina di una casa: fuori dalle sbarre vedeva delle bottiglie di vino e un tavolino di legno accanto ad esse. Una grande porta di ferro sbarrava quella stanza con la casa di qualcuno. Sulla parete opposta alle sbarre c'era una specie di finestra chiusa che non faceva passare luce, o forse era notte. Era legato, mani e piedi, senza bacchetta e senza possibilità di contattare i suoi amici. Doveva vedersela da solo.

Si sentiva esausto e dolorante, il mal di testa lo uccideva ogni minuto di più, Sembrava in pieno dopo-sbronza.
Inconsciamente si addormentò, nella speranza che il mal di testa andasse via.

-

"Svegliati frocio". Harry si svegliò improvvisamente, innervosito dalle parole che aveva pronunciato la stessa voce di quella sera, qualunque sia.
"Che cosa vuoi da me"
"Semplice, che tu muoia".
Harry rabbrividì.
"Perchè dovrei morire"
Silenzio.
La donna sconosciuta si avviò verso l'uscita della stanza.
"Rispon-"
"Crucio!". Una luce rossa colpì in pieno petto Harry che cadde a terra urlando. Sentiva le sue interiora prendere fuoco mentre gridava e si contorceva dal dolore sotto lo sguardo divertito della sconosciuta.

POV DRACO

Sento urlare. E' familiare, ma non riesco a concentrarmi, sono troppo stanco e affamato. Per Salazar Draco concentrati.
Eccole di nuovo, quelle grida sono strazianti. Se non sono solo voglio saperlo e soprattutto voglio capire chi mi è tanto familiare.
Sbarrai gli occhi, una lampadina si era accesa in me. Era chiaro, era tutto chiaro.

Harry.

N/A
mi scuso ancora per non aggiornare spesso ma la scuola mi sta uccidendo HELP. Anyway questo capitolo è stato un parto, spero non ci siano errori ma in ogni caso appena finisce la metto in revisione uhuh.

^_^GOOD VIBES^_^

||ellie||

L'eredità dei malandrini |DRARRY|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora