La mattina seguente Harry non ne aveva ancora parlato con nessuno. Era una sua decisione e nemmeno i lamenti di Ron lo avrebbero fermato. Aveva visto Draco disperarsi, piangere e urlare, non lo avrebbe dimenticato così facilmente. Quell'urlo era la cosa più orrenda e triste che Harry avesse mai sentito, lo aveva risentito per tutta la notte come se il suo cervello lo avesse registrato e trasmesso milioni di volte. Tuttavia, non sapeva ancora il motivo del dolore di quel ragazzo.
Tutti andarono a fare colazione in sala grande, compreso Draco. Harry lo vide subito: aveva le occhiaie, era più pallido del solito e tremava in continuazione. Ovviamente era a testa bassa, ripiegato sul suo piatto, con sopra solo una brioche.
Improvvisamente uno stormo di gufi invase la sala grande. Tutti portavano un giornale legato alla zampa. Erano stati mandati senza preavviso e soprattutto ad un orario poco opportuno, infatti, la preside si alzò, in segno di disprezzo, ma i gufi erano già entrati e avevano lasciato cadere una decina di giornali per ogni tavolo in quella sala.
Blaise fu il primo ad aprilo e leggerlo. Il titolo diceva molto schiettamente: "Lucius Malfoy SI E' SUICIDATO. Che sia davvero suicidio?". Zabini girò subito lo sguardo verso Draco, che alzò la testa mostrando le occhiaie e gli occhi rossi. Poi, quando tutti ebbero letto il titolo, iniziarono a commentare quello che avevano letto. Erano per lo più insulti ai Malfoy e versi di felicità. "Un mangiamorte in meno, spero che Malfoy faccia la stessa fine del padre" disse un ragazzo grifondoro nel silenzio glaciale che si era abbattuto della sala. La udirono tutti, anche i professori. La professoressa McGranitt ovviamente sapeva tutto infatti quasi immediatamente gridò con molta rabbia: "Signor Canon lei è E-S-P-U-L-S-O" disse scandendo per bene l'ultima parola per far intendere che chiunque avesse detto altri commenti avrebbe fatto la stessa fine. Draco nel frattempo era corso via, in lacrime. Harry voleva seguirlo, ma come sempre, non lo fece. Si limitò a uno sguardo triste, seguito da Hermione, che era comprensiva con tutti, mentre Ron rimase impassibile.
*flashback POV'S DRACO*
"E' morto, è davvero morto" continuava a ripetersi Draco, in lacrime, dopo aver letto quella dannata lettera che la McGranitt gli aveva consegnato. La aveva aperta alle 23, come gli era stato detto, ma non si sarebbe mai aspettato una lettera d'addio.
Era andato nel bagno a leggerla, per non essere disturbato. La aprì:
Caro Draco,
non so come iniziare questa lettera. Ho tante cose da dirti ma non tempo e soprattutto modo per farlo. Ti starai chiedendo perché ti sto scrivendo, so che non vorresti che io lo faccia ma devo, non posso andarmene senza dirti tutto."Andarsene? E dove vorrebbe andare?" Si chiese Draco.
Partiamo da tua madre, non ti ho mai detto come ci siamo conosciuti. Non è stato un matrimonio combinato come ti abbiamo sempre detto. Ci siamo incontrati ad Hogwarts, il primo anno. Era la stessa annata di James e Lily Potter, Severus Piton e dei Weasley. Siamo stati amici un tempo, non c'era la rivalità fra grifondoro e serpeverde. Mio padre odiava che io fossi amico dei mezzosangue, odiava me.
Al sesto anno, proprio come te, mi ha costretto a diventare un mangiamorte e, dato che ero amico dei Potter, mi ha torturato per dargli informazioni su di loro anche dopo anni. Ha utilizzato la maledizione cruciatus su tua zia, per farmi cedere. Ma fu quando torturò Narcissa che io cedetti realmente. Draco, figlio mio, quando eri piccolo tu, le cose erano complicate: io e tua madre eravamo dei mangiamorte, entrambi costretti dai nostri genitori e il Signore oscuro aveva appena ucciso i Potter. La notizia sconvolse me e tua madre, ma non potevamo aiutarli poiché eravamo sotto la sorveglianza di Voldemort per tutto il tempo. Quando era apparentemente morto, tirammo un sospiro di sollievo, ma non fu così per te. Decidemmo di trattarti come avevano trattato noi, per proteggerti. Sapevamo che Voldemort sarebbe tornato, un giorno, e che noi saremmo stati richiamati mentre tu saresti diventato un mangiamorte e probabilmente avresti causato la morte dei tuoi migliori amici, come noi. La storia non poteva ripetersi. Tutti gli anni che hai passato ad Hogwarts, crescendo, io e tua madre li abbiamo passati nel dolore e nella speranza che Voldemort non ritornasse, ma ovviamente non è stato così.
Ora che sai tutto ti prego di passare del tempo con tua madre quando io non ci sarò più. Voglio mettere fine a questa esistenza che ha danneggiato le uniche due persone che io abbia mai amato, la mia famiglia. Non fare lo stesso errore che abbiamo fatto noi, non crescere i tuoi figli con ideali sbagliati.
Sii felice Draco.
Lucius MalfoyFiumi di lacrime amare scorrevano sul volto di Draco. Aveva sempre odiato suo padre, lo aveva fatto soffrire e non poco. Ora sapeva la verità. Uscì dalla camera ancora piangendo e con la lettera in mano. Per fortuna nel dormitorio serpeverde non c'era nessuno sveglio. Iniziò a correre per i corridoi, incurante del rumore che stava facendo, diretto al bagno dei prefetti. Amava rifugiarsi lì.
*fine flashback e pov's draco*
Dopo l'uscita di Malfoy in sala grande cadde di nuovo il silenzio. Erano tutti con il giornale in mano a leggere quella notizia. Entrò poi il nuovo custode del castello. Senza battere ciglio disse: "Preside McGranitt, mi deve seguire. C'è Narcissa Malfoy nel suo ufficio"
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L'eredità dei malandrini |DRARRY|
Fanfiction{in corso} Dal testo: Quella stessa sera, dopo aver cenato, Harry rimase ad aiutare i signori Weasley a pulire dato che i due piccioncini erano andati in camera mentre Ginny e George erano stanchi ed erano andati a letto. "Harry" dissero i Weasley i...