Prologo: It's Christmas time

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«Perfetto Taehyung, sta fermo così».

Un sorriso di soddisfazione comparve sul viso perfetto ed illuminato dai flash e luci da camera di Kim Taehyung, uno dei modelli più impegnati e richiesti della New generation corp., una delle aziende di moda più ricca e famosa del paese. Il ragazzo aveva appena compiuto 23 anni ma ne aveva già 7 di esperienza alle spalle; anni in cui aveva ricostruito sé stesso, demolendo il ragazzino impacciato che era stato un tempo, rialzandosi dalle proprie macerie. Guadagnare grazie alla sua bellezza era sempre stato il suo più grande sogno: quasi fosse Narciso, si vantava sempre del suo aspetto avvenente e perfetto, sfoggiandosi alle cerimonie e gli eventi mondani, sfilando anche nella vita di tutti i giorni. Era impossibile non notarlo quando passeggiava per le strade di Seoul, entrando nei negozi delle firme più costose, uscendone sempre con una decina di buste che non si disturbava neanche a portare da solo. La vita che conduceva gli calzava a pennello e non avrebbe voluto staccarsene neanche morto... quindi potete immaginare la sua espressione quando, appena concluso il servizio fotografico, le sue orecchie udirono queste esatte parole, dette quasi senza pensarci da suo manager e quasi figura patera, Min Yoongi:

«Mi dispiace Tae. Nessun'offerta per fine mese».

I suoi occhi si spalancarono, quasi avesse visto un fantasma spuntare fuori dalla bocca del suo manager. Nessuno aveva offerto a lui, Kim Taehyung, un lavoro durante il periodo natalizio? Che storia era mai quella!

«Stai scherzando? Nessuno mi ha richiesto per uno shooting tra la neve? Andiamo Yoon, lavoro sempre in questo periodo dell'anno! Forse ti sei sbagliato! Controlla di nuovo la casella di post-» succedeva sempre così. Quando il signorino non otteneva qualcosa, iniziava a sbraitare e parlare a raffica e quel poverino di Yoongi doveva sorbirsi tutte le sue lamentele e urla. Se fosse esistito un premio Nobel per la pazienza, lo avrebbe vinto ad occhi chiusi.

«No Taehyung. Non sto scherzando» disse dunque il maggiore, passandosi una mano tra i capelli scuri, guardando il suo palmare. «Come puoi vedere sei libero e data la rara occasione, ti direi di guardare il lato positivo».

«Quale sarebbe il lato positivo? È una tragedia Yoongi!» alzò ancora di più la voce Taehyung, mentre incrociava le braccia al petto spazientito. «Non ho intenzione di rimanere da solo a casa il giorno di Natale. Te lo scordi».

«Allora va dalla tua famiglia» disse con tono docile il manager, voltando i tacchi e iniziando a camminare verso il suo camerino, seguito da un Taehyung con il volto arrossato e i capelli appena elettrizzati dal nervosismo. «Sono sei anni che non li vai a trovare, cogli l'occasione per farlo. Ti prenoto un biglietto per mercoledì, quindi ti conviene avere le tue valige pronte».

Taehyung sospirò a quella frase, passandosi una mano sul viso, entrando nel proprio camerino per cambiarsi. In effetti erano sei anni che non li vedeva a causa dei suoi impegni di lavoro. Quasi non ricordava più il volto dei suoi genitori o di suo fratello. Forse non era poi così una cattiva idea...

«Va bene» sussurrò quasi, mentre si cambiava, con un'espressione spazientita sul suo volto che mostrava quanta poca voglia avesse di acconsentire a quella decisione, stringendosi poi nel suo cardigan. «Ci andrò... ma solo per Natale, quindi vedi di procurarmi un ingaggio per Gennaio» continuò, puntandogli un dito al petto, alzando appena le sopracciglia. «Intesi?»

Yoongi alzò una mano in segno di giuramento, prima di scompigliargli i capelli e dirigersi fuori dalla stanza, lasciando solo un Taehyung poco convinto della sua scelta e con una strana sensazione allo stomaco. Era la prima volta che non pensava al lavoro e il fatto di dover tornare a casa lo innervosiva. Aveva il netto presentimento che sarebbe successo qualcosa... qualcosa di grosso e di solito il suo sesto senso non sbagliava mai.

E ancora accompagnato da quella sensazione, due giorni esatti dopo si ritrovò sull'aereo per Daegu, pronto (non poi così tanto) per tornare, dopo sei anni, a casa.

Don't ruin my Christmas - Vkook/KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora