Capitolo 7: : The Sleep of Reason Produces Monsters

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Quando i raggi del sole inondarono la residenza Kim quella fredda ma luminosa mattina di Natale, i primi occhi ad aprirsi furono quelli dei padroni di casa. Mihyun aveva apparecchiato il tavolo in salotto per fare colazione tutti insieme come da tradizione. Suo figlio minore, insieme alla piccola Dahyun non fecero molte storie ad alzarsi, pervasi dalla tipica euforia che caratterizzava quel periodo dell'anno. Il maggiore, invece, non sembrava alzarsi dunque la donna decise di andare a bussare alla sua porta, cercando di svegliarlo non troppo bruscamente.

«Taehyung... la colazione è pronta» disse a voce appena un po' più alta, mentre batteva le nocche sulla superficie di legno.

Dall'altra parte della porta, Jungkook dormiva profondamente, tenendo il corpo di Taehyung stretto tra le sue braccia; entrambi ancora nudi dalla notte trascorsa insieme, con le labbra schiuse e i petti che si alzavano e abbassavano lentamente, seguendo il loro respiro rilassato. Il sole li colpiva entrambi, facendo rilucere i loro capelli che sembravano filati nella seta più morbida, le loro mani ancora unite e i loro volti espressivamente liberi da incubi.

«Taehyung?» lo chiamò di nuovo la donna, prima di abbassare piano la maniglia, dando un'occhiata all'interno della camera. Ci mise qualche secondo a focalizzare le due figure stese sul letto, sgranando gli occhi dalla sorpresa. Rimase ferma qualche istante, indecisa sul da farsi, ma il suo cuore di mamma prevalse sul resto come al solito e con un piccolo sorriso sulle labbra, richiuse la porta, raggiungendo il resto della famiglia al pian terreno. «Stanno ancora dormendo» disse mentre si sedeva al tavolo, versandosi del caffè nel suo latte.

«Ma è la mattina di Natale. Non possiamo svegliarli?» chiese Jimin che teneva la piccola Dahyun sulle proprie ginocchia, mentre la piccola mangiava tranquilla una fetta di pane ricoperta di cioccolato.

La donna scosse il capo, accarezzando i capelli della bambina, sorridendo appena. «No... lasciamoli stare ancora un po'» disse, prima di prendere a bere dalla propria tazza.

Nel mentre, Taehyung stava incominciando a percepire i primi sensi del risveglio. Si mosse piano tra le braccia del corvino, stiracchiandosi appena. Jungkook mugugnò qualcosa in segno di protesta, stringendo la presa sul corpo del più piccolo, voltando il capo sul cuscino, prima di aprire piano gli occhi, ormai disturbato dal suo sonno. La prima cosa che arrivò al suo campo visivo fu il poster di Incomplete dei Backstreet boys; si accigliò appena confuso, prima di spostare lo sguardo sul viso del moro che aveva la guancia poggiata sul suo petto, le labbra schiuse in un'espressione rilassata, ancora dormiente. Ci impiegò cinque minuti buoni per fare mente locale e ricordarsi di ciò che era successo la notte prima. Ma sorprendentemente non si arrabbiò con sé stesso. La sensazione che percepì fu più di spaesamento; non aveva la più pallida idea di come gestire quella situazione e tantomeno di come avrebbe reagito quando l'altro si fosse svegliato.

Un piccolo sospiro dell'altro lo distolse da quei pensieri, facendogli rispostare l'attenzione sul suo volto. Sembrava ancora più etereo in quelle condizioni: illuminato dal sole, raggomitolato sotto le coperte, stretto al suo petto quasi fosse un bambino e quelle guance rosse non aiutavano a non averne l'idea. Portò due dita ad accarezzargli una guancia rosea, osservandolo per brevi istanti, prima di portare gli occhi sull'orologio a muro, posizionato sopra la porta che segnava le nove precise.

«Taehyung...» lo chiamò dunque, scuotendo appena il suo corpo. «Sveglia... dobbiamo alzarci».

Il modello mugolò nel sonno, stringendo appena le spalle, mentre apriva lentamente gli occhi, che si schiarirono colpiti dalla luce solare. A quella vista Jungkook non potette fare altro che trattenere il respiro: non si capacitava di quanto bello fosse in quel frangete e quasi lo avrebbe fermato dall'alzarsi. Taehyung sospirò, strofinando la propria guancia sulla pelle del maggiore, prima di sollevare appena il capo, portando le mani sul suo petto, spostando lo sguardo sul viso del ragazzo.

Don't ruin my Christmas - Vkook/KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora