Capitolo 11: Cry for me

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"Vattene... per favore vattene via".

Quelle parole risuonavano nella testa di Taehyung mentre saliva le scale del portico così lentamente da sembrargli che il tempo fosse rallentato, quasi fosse in un film a slow motion. Sapeva che non stava facendo bene a Jungkook quella situazione ma non immaginava che lo avrebbe ferito così tanto da quasi implorargli di andarsene. Era sempre stato il tipo che faceva soffrire gli altri senza rendersene neanche conto. Ogni volta che incontrava qualcuno lo spremeva fino all'ultima goccia dalla quale poteva trarre vantaggio, eliminando completamente i sentimenti che poteva provare o no. E questo, spesso, lo rendeva l'antagonista della sua stessa vita. Per il corvino erano state le scelte delle persone che amava a rovinare la sua felicità, per il modello invece, erano le sue stesse decisioni che gli impedivano di cambiare e sorridere sinceramente e, francamente, non gliene era mai importato. Ma questa volta... questa volta era diverso. Non stava accadendo nulla ma al contempo sentiva che tutto stava andando a pezzi e per quanto si sforzasse di ignorare i suoi sentimenti, quel senso di terrore e dolore che gli aveva attanagliato lo stomaco, non potette evitare di sentire i suoi occhi umidi e lasciare scivolare quelle emozioni lungo le sue guance.

Al suono della porta sbattere, Jimin che era sul divano a guardare la televisione, si voltò verso il nuovo arrivato, sgranando appena gli occhi nel vederlo... piangere. Taehyung stava piangendo. Nei suoi 23 anni di vita, il biondo aveva visto il fratello in quello stato solo due volte: la prima alla morte della loro nonna a cui il moro era molto legato, e la seconda quando aveva vinto il concorso che lo aveva reso finalmente un modello a tutti gli effetti. Cosa che rendeva ancora più strane quelle lacrime era che sapeva riconoscerle... erano di dolore e suo fratello non piangeva mai di dolore.

«Tae... che cosa è successo?» chiese il biondo, alzandosi dal divano, avvicinandosi a lui, ma il maggiore fu più veloce e alzò una mano nella sua direzione per intimargli di fermarsi.

«No», disse, tirando su con il naso, passandosi la manica del suo maglione sugli occhi per asciugarli. «Sto bene. Non c'è bisogno che ti preoccupi» disse, iniziando a salire le scale a grandi falcate. «Vado a fare le valige, domani parto» disse poi, senza aggiungere altro, con il suo solito tono indifferente e atipico.

A quelle parole Jimin sgranò gli occhi, alzandosi di scatto, seguendolo a lunghi passi per raggiungerlo, fermandolo per il polso, poco prima che riuscisse a chiudersi in camera. Taehyung tendeva a sbattere le porte in faccia e chiuderle a chiave; era il suo modo di proteggersi ed impedire a qualcuno di fargli cambiare idea. Prendere una decisione per lui equivaleva a dettare una nuova legge e nessuno poteva intromettersi, nessuno poteva vedere quanto fragile fosse quando rinunciava alle potenzialità della sua vita.

«Taehyung... che succede?» chiese ancora il biondo, cercando di farlo voltare per guardarlo negli occhi. Riusciva sempre a leggerlo quando lo faceva ed era per questo che il maggiore evitava di farsi vedere in quello stato.

«Niente... ne ho solo abbastanza di questo posto» rispose con tono rude il maggiore, scostandogli malamente il braccio, afferrando il telefono dalla propria tasca, sbloccandolo e iniziando a digitare qualcosa con i suoi agili e sottili pollici.

«È successo qualcosa con Jungkook?» chiese il più piccolo alzando la voce per farsi sentire. Sapeva che avrebbe fatto di tutto per non ascoltarlo, per ignorarlo e proseguire verso il suo obbiettivo, qualunque esso fosse. Era fatto così Taehyung, era determinato e ego-riferito, in tutto ciò che faceva.

«Non ti interessa». Risposte secche e fuorvianti, era tutto ciò che avrebbe ottenuto da lui e Jimin lo sapeva. Ecco perché con uno slancio veloce e diretto, afferrò il suo cellulare, nascondendolo dietro la propria schiena. «Che diamine ti prende?» chiese con tono serio, irritato dal suo comportamento da solito menefreghista.

Don't ruin my Christmas - Vkook/KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora