Taehyung non aveva parlato. Non si era espresso nei confronti di quelle parole così improvvise e inaspettatamente vere. Se aveva avuto qualcuno che lo aveva amato? I suoi fan lo adoravano; la sua famiglia gli voleva bene; i suoi amanti lo osservavano incantati, ma essere amato? Come poteva una persona che aveva conosciuto a malapena un mese fa affermare di amarlo? Quando aveva parlato con Jimin, gli aveva detto che quando ci si innamora non è mai a caso e non sai mai quando, come e quanto velocemente avvenga. Non sai mai di chi ti innamorerai o chi incomincerai ad odiare. A volte pensava che l'amore e l'odio fossero facilmente confondibili. Insomma, sono due emozioni forti e travolgenti che ti portano a pensare tanto ad una persona in ambo i casi. Ma cosa succede quando parti dall'uno per arrivare all'altro? L'intercambiabilità dei due sentimenti era confusionaria e fuorviante e l'aveva sempre messo in difficoltà. Ma in quel momento, con Jungkook che aveva lo sguardo basso e gli occhi lucidi di lacrime che gli confessava il suo amore non potette dire di essere confuso. Quell'uomo davanti a lui l'amava e per quanto strano potesse essere, riusciva a sentirlo. Riusciva a vederlo nei suoi sguardi e nelle sue premure; nelle sue parole e nei suoi silenzi e forse, proprio come aveva detto Jimin, non era il caso di lasciar andare una persona così.
«Mi ami» disse dunque il modello, ancora seduto sui suoi talloni con le mani poggiate sulle ginocchia. Il suo tono era deciso, quasi a conferma di ciò che stava pensando nella sua testa, come se stesse rispondendo ad una domanda ovvia che si era posto da solo. «Sei sicuro di quello che mi stai chiedendo Jungkook?».
Il corvino non alzò lo sguardo, rimase semplicemente fermo e con le iridi puntate sulle proprie mani. Osservava i solchi sulle sue dita e i calli sui suoi palmi, mordicchiandosi il labbro screpolato e sentendolo troppo secco, ci passò sopra la lingua. «Ci ho pensato... mi ero detto che non te l'avrei mai confessato perché sapevo di metterti davanti ad una decisione difficile. Ma come posso... come posso lasciarti andare senza neanche provarci?» Fu in quel momento che alzò gli occhi, fissandoli nelle iridi dell'altro, scure e profonde. «Hai idea di quello che mi hai fatto?» sussurrò, scuotendo il capo. «Ero così sicuro di me prima che tu arrivassi ed ora... ora sono qui a galleggiare tra la tristezza e la rabbia... tra il ricordo e le aspettative» le sue parole parvero uscire da sole. Ogni volta che si trovava a guardarlo, succedeva che il canale che collegava il cervello alle labbra s'interrompeva, incanalando le parole in un'unica direzione: verso di lui.
Taehyung indietreggiò appena con il busto, schiudendo le labbra, rimanendo fermo per qualche secondo, prima di distogliere lo sguardo. La verità dei suoi sentimenti era fin troppo da sorreggere per qualcuno che viveva nella finzione da anni. Non si era mai ritrovato a fronteggiare un uomo distrutto con così tanta responsabilità. Improvvisamente, si rese conto che una sua singola parola, una sua unica decisione avrebbe potuto cambiare la vita del ragazzo di fronte a lui tanto quanto avrebbe tramutato la propria.
«Non pretendo una risposta adesso» continuò Jungkook, seguendo il suo sguardo che puntava fuori dalla finestra. «Ma per favore...» sussurrò, stringendo appena una mano sulle lenzuola. «Dimmi almeno che c'è una sola possibilità che tu possa restare».
Il modello abbassò lo sguardo sulle proprie ginocchia, incapace di rispondere a quella domanda, quindi provò a pensarla in altro modo. C'era almeno una possibilità che lui potesse ricambiare sinceramente i sentimenti dell'altro? Non ci impiegò molto a decidere. Si avvicinò lentamente a lui, portando una mano tra i suoi capelli. Le dita lunghe e affusolate si nascosero tra le ciocche scure del ragazzo, giocandoci appena. Prese un piccolo respiro, prima di chiudere gli occhi, poggiando la fronte sulla sua tempia. «Certo che c'è... come potrebbe non esserci» sussurrò, impaurito da quanto velocemente lo avesse pensato.
Jungkook non si aspettava una risposta affermativa e quando sentì le sue parole e le sue dita tra i capelli non potette non chiudere gli occhi. Si rilassò contro di lui, abbandonandosi al suo calore, portando le mani ad afferrargli i fianchi per qualche secondo, prima di lasciar scivolare le braccia attorno alla sua vita, stringendo il suo corpo contro il proprio. «Sai che non puoi mentirmi, vero?».
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Don't ruin my Christmas - Vkook/KookV
FanficTaehyung è un modello molto famoso a Seoul che per la prima volta dopo sei anni torna dalla sua famiglia per Natale, finendo con l'incontrare la persona che gli manderà il cervello in pappa e la vita nel più completo caos. #1 in VKOOK 04/06/2022 #1...