Capitolo 12: I missed you

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I giorni passavano lenti per la famiglia Kim e soprattutto per i due fratelli, chi per un motivo e chi per un altro: Taehyung era molto silenzioso, spesso si chiudeva nella propria camera e passava il tempo con le cuffiette nelle orecchie, cercando le risposte che cercava dai testi delle sue canzoni preferite. La situazione con Jungkook era così pesante da sostenere... A stento si salutavano ormai e il più piccolo tra i due ci rimaneva molto male, ma non lo biasimava. Insomma, sapeva quanto era difficile per il corvino dover rinunciare di nuovo ad una relazione ma non riusciva a fermare il suo cuore dal sussultare ogni volta che alzava lo sguardo su di lui e vedeva distogliere il suo. Era come cercare qualcosa che è sempre stata nel solito cassetto e che ora non riesci più a trovare. Era la sensazione di perdita più strana e incredibile che il moro avesse mai sentito.

Jimin, invece, viveva quelle giornate con serenità. Spesso si perdeva a guardare nel vuoto con un piccolo sorriso ad increspargli il volto. Non stava più nella pelle all'idea di rivedere Yoongi dopo quasi sei mesi in cui erano riusciti a parlarsi solo attraverso lo schermo di un cellulare. Il maggiore era sempre molto occupato a causa del suo lavoro e non riusciva a dargli molte attenzioni e Jimin, che di norma era una persona molto insicura, si rattristava e incominciava a porsi molte domande scomode. Spesso pensava di non riuscire a reggere una relazione a distanza e molto spesso aveva pensato di fuggire con lui ma poi il pensiero di abbandonare anche lui la sua famiglia lo faceva sentire così in colpa da farlo scoppiare a piangere. Yoongi, da parte sua, non aveva mai pensato di lasciare Jimin; anche se si sentiva un egoista a tenerlo ancorato a sé dal momento che sapeva di non riuscire a dargli tutto ciò che meritava, ma l'unicità del sentimento che lo legava al minore lo rendeva incapace di lasciarlo andare. E così, entrambi si ritrovavano a soffrire nonostante ricolmi d'amore l'un per l'altra.

Capodanno era ormai alle porte e la casa dei Kim era in fase di preparazione. Jungkook come al solito, dopo aver lasciato sua figlia con Emma, si era diretto dalla famiglia per dare una mano. Negli ultimi giorni, Jungkook aveva sempre di meno portato Dahyun con lui perché aveva paura che la piccola passasse troppo tempo con Taehyung. Sapeva che il ragazzo ci stava rimanendo male ma non vedeva altre possibilità. Non voleva vivere di nuovo quelle sensazioni che aveva provato quando Dalia se ne era andata. Si era ritrovato un intero mondo sulle spalle, non sapeva più dove appoggiarsi o da cosa cominciare e non poteva lasciare che accadesse di nuovo. Non poteva iniziare qualcosa per poi riceverne la fine. Con quei pensieri, Jungkook si era seduto sull'altalena nel giardino sul retro della casa Kim, proprio sotto la finestra della camera di Taehyung.

Quasi fosse una favola, il modello si sedette sulla panca al margine della propria finestra, della quale aveva aperto le ante per toccare con le dita i fiori ghiacciati che stanchi spuntavano dalla terra contenuta nei vasetti decorativi.

Ed eccoli che si ritrovarono allineati, uno sopra l'altro, con la testa che viaggiava per le stesse vie, incapace di incontrarsi, incapace di guardarsi. Ed in quella magia, Jungkook sentì il bisogno di esprimere i suoi sentimenti: si sentiva pieno, come spesso gli accadeva, e quando si sentiva in questo modo, c'era una cosa che lo aiutava a svuotarsi; a liberarsi delle proprie paure e dei propri pensieri e quella cosa era cantarli fuori.

Iniziò con una piccola melodia, dei piccoli suoni sommessi. Chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dalle proprie emozioni e quando li riaprì, erano luminosi, puntati sulle nuvole bianche di un cielo azzurro ma ghiacciato che li ricopriva, quasi fossero in una palla di neve.

«I walked across an empty land» le parole uscirono dalle sue labbra con una naturalezza quasi spaventosa e nonostante furono quasi sussurrate, Taehyung riuscì a sentirlo. Si sporse per qualche centimetro, esitante, quasi avesse paura di essere notato e quando vide la testolina del corvino muoversi avanti e indietro, accompagnata dai movimenti lenti dell'altalena, quasi trattenne il respiro e rimase in silenzio, curioso di ascoltarlo.

Don't ruin my Christmas - Vkook/KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora