Capitolo 6:Face the fears

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Taehuyung andò a sedersi davanti allo specchio per sistemarsi la maschera, mentre Jungkook rimaneva ancora fermo sulla soglia della camera, guardandolo leggermente in imbarazzo, non sapendo se entrare o attendere che gli desse il permesso.

Il modello che si stava passando le mani sulle guance coperte di argilla, spostò lo sguardo su di lui, guardandolo attraverso lo specchio, prima di sospirare e voltarsi con il busto verso la sua direzione. «Che aspetti? Entra e chiudi la porta per favore» disse, tornando poi a prestare attenzione al proprio volto.

Il maggiore fece qualche passo dentro la stanza, osservando le pareti color tortora, prima di chiudere la porta alle sue spalle. Non aveva mai prestato molta attenzione a quella camera nelle precedenti volte in cui c'era stato. L'arredamento era prettamente femminile, anche le pareti, decorate con poster di modelle e alcune boyband famose negli anni '90 davano l'impressione di essere appena entrati nel mondo di una ragazzina di 16 anni e forse non era un'idea errata considerando che la stanza era di Taehyung che di crescere non ne aveva mai voluto sapere nulla.

«I Backstreet boys? Davvero?» chiese fermandosi davanti ad un poster della band, alzando un sopracciglio, mentre si voltava verso il minore che poggiando le mani sulle proprie ginocchia, emise un leggero sospiro, prima di rispondere.

«Avevo una cotta per Nick okay? E poi le loro canzoni erano bellissime e particolari» disse con aria orgogliosa quasi fosse ancora una groopie scatenata.

«Particolarmente mediocri vorrai dire. Stiamo parlando del periodo degli Oasis, i Weezer, i Nirvana! Insomma, non puoi seriamente dirmi che secondo te questi erano meglio» disse sconvolto Jungkook, scuotendo il capo mentre fissava ancora il poster attaccato alla parete da quattro puntine blu.

Taehyung alzò gli occhi al cielo, mentre iniziava a staccare piano piano la sua maschera dal viso, stando attento a non sbriciolarla del tutto o farla cadere per terra. «Oh non dirmi che sei quel genere di persona che si vanta dei propri gusti musicali, denigrando le boyband. Non ci vedo niente di male nella loro musica» disse, mentre si alzava, togliendosi la vestaglia, facendola scivolare lungo il proprio corpo, coperto solo dall'intimo.

Quella visione fece seccare la gola al corvino, che scosse il capo, cercando di riprendersi, voltandosi di scatto verso il letto, osservando la sua grandezza, cercando di calcolare la posizione migliore per non toccarlo.

«Non denigro nessuno. Ho solo espresso un parere personale» rispose poi, rimanendo a guardare davanti a sé stesso.

«Siamo in due allora» rispose il modello, mentre iniziava a massaggiarsi le gambe, ricoprendole di crema idratante, osservando l'altro di sottecchi, sorridendo appena al suo evidente imbarazzo. Ora che si trovavano finalmente da soli non si sarebbe lasciato scappare quell'occasione. Sentiva la pressione sul suo stomaco farsi sempre più opprimente ad ogni minuto che passava. Lo desiderava più di qualsiasi altra cosa ed ora che era così vicino dal toccarlo e farsi toccare non avrebbe mollato.

«Puoi metterti a letto se vuoi» disse poi, continuando a massaggiarsi le gambe, spostando lo sguardo sulle proprie mani, unte di crema, passandola su tutta la sua pelle, imperlandola leggermente.

Jungkook annuì, anche se l'altro non poteva vederlo dal momento che era di spalle e si tolse le scarpe. Ci mise qualche minuto per togliersi la maglietta, tergiversando con il suo orlo. Insomma... non poteva di certo negare che l'attrazione tra lui e Taehyung c'era. Così come la tensione che in quel momento gli stava rendendo difficile anche solo pensare. Qualsiasi movimento sbagliato lo avrebbe portato ad una mossa stupida. Perché si... sapeva che se avesse ceduto sarebbe stata una mossa stupida. Lui non faceva sesso e basta... sarebbe stato solo l'inizio di un effetto valanga che lo avrebbe investito in pieno, portandolo a soffrire di nuovo. Non poteva permetterlo. E con quella convinzione si infilò sotto le coperte, sotto gli occhi attenti di Taehyung che squadrò il suo corpo proporzionato come se fosse difronte ad un'opera di Michelangelo e secondo la sua opinione, poco ci mancava.

Don't ruin my Christmas - Vkook/KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora