*spazio autrice*
Nuovo aggiornamento! Se questo capitolo raggiunge 15 stelline ci sarà un nuovo capitolo siccome abbiamo visto visualizzazioni ma non stelle ai capitoli❤️
Vi aspettiamoo!Sono le 20.30 sono pronta per andare a lavoro, un leggins nero, le mie adorate air max nere e la maglia a mani corte della discoteca. Infilo la giacca e sono pronta per scendere in macchina, entro, inserisco la chiave e metto in moto. La discoteca non è molto lontana e nel giro di 20 minuti sono arrivata al locale e sono già operativa, vedo che ci sono molte ragazze nello staff e questo mi rincuora un po'. È un mondo prevalentemente maschile è bello avere qualche donna accanto.
Tra vai cocktail e molte persone ubriache mi ritrovo davanti il ragazzo dalla testa pelata
"Ciao vicina, lavori qui?"
Domanda da persona ubriaca, sono dietro al bancone con il grembiule, secondo te cosa sto facendo?
"Si vicino, lavoro qui. Cosa posso farti?"
"Fammi un long Island vicina."
Preparo il drink e glielo porgo e scompare tra la folla."Signori e signorine, sta sera abbiamo un ospite importante, è con noi il grande Capo Plaza! Fate un applauso a questo giovane ragazzo!"
Un boato di alza tutto insieme e io sento una sensazione strana nello stomaco. È possibile che io e questo ragazzo ci ritroviamo nello stesso posto da quando sono arrivata qui? Anzi, da prima che arrivassi qui.
"Desy, tutto bene?"
Mi giro verso la voce della mia collega
"Si Cate, grazie sto bene"
Mi rendo conto di aver fatto cadere un bicchiere a terra pieno di ghiaccio, prendo la scopa e raccolgo il tutto.
Lavorare con la voce di Luca in sottofondo è qualcosa di bello, mi fa sentire così leggero..
Antonio, il titolare, mi viene a chiamare e mi porta nel suo ufficio.
"Desy, mi hanno chiesto di mandarti al bar del prive, ti ha richiesto un ragazzo."
E così faccio, mi dirigo verso il privè, entro nel bar e secondi dopo mi ritrovo un gruppo di ragazzi, tutti sulla 20ina. Ogniuno richiede il suo cocktail e mentre con tanta pazienza e tra una risata all'altra il bancone si svuota io mi prendo un secondo di pausa per fumarmi una sigaretta.
"Insomma lavori qua"
Salto per lo spavento e mi giro verso la voce.
"Finirai di farmi prendere colpi?"
"Nono baby, mi piace vederti arrossire e spaventarti"
"Ci vediamo spesso non sembra?" Porto la sigaretta alla bocca e continuo a guardare davanti a me il panorama di una città a me sconosciuta.
"Forse ti sto pedinando" ripete lo stesso movimento che ho fatto io poco prima "a dirmi che eri qui è stato Francesco"
Mi volto verso di lui e i nostri occhi finalmente si incrociano
"Testa pelata?" ride alla mia battuta orribile e fa su con la testa "il mio vicino stalker" mi guarda e scoppiamo a ridere insieme.
"Mi ha detto che l'altro giorno eri in difficoltà con le valigie e che addirittura erano più grandi di te ahahah"
"Eh sì, Vale si era persa per casa ahahah" continuiamo a guardarci negli occhi fino a che non distolgo lo sguardo "io ora devo rientrare, devo finire il turno"
Mi giro e torno verso la porta antincendio
"Sei venuta in macchina?" mi chiede prima che io possa entrare dentro al locale
"Si, sono venuta in macchina, perché?"
"Ok, ti aspetto, ci vediamo dopo"
Sento le farfalle nello stomaco, potrei svenire da un momento all'altro e mi tremano le gambe. Chiudo la porta alle mie spalle e sorriso. Luca mi aspetterà.
Alle 5 il locale inizia a svuotarsi, inizio a sistemare tutto il bancone del privè fino a quando alle 5.30 il locale è completamente vuoto. Saluto le mie colleghe ed esco dal locale. Come varco la porta mi trovo Luca con Francesco davanti la mia macchina. Saluto Francesco e faccio un sorriso a Luca.
"Ragazzi vi saluto, vado a casa, lascio un foglietto attaccata alla porta a tua sorella in cui la avviso che torni più tardi?"
"Grazie Francesco, saresti veramente gentilissimo a farlo."
Francesco ci saluta e guardo Luca.
"Senti saliamo in macchina? Sto morendo di freddo"
"Si, dai, mi trattengo dal saltarti addosso" la mia faccia all'istante diventa rossa, sento le guance andarmi a fuoco e lo stomaco in subbuglio.
"Come mai hai deciso di venire a Milano?"
"Perché Roma mi stava stretta, non c'è la facevo più a stare con i miei genitori a litigare. Nemmeno tu sei di qua vero?"
"No, vengo da Salerno"
"E immagino tu l'abbia lasciata per la musica"
"Si stava diventando difficile fare avanti e indietro quindi ho deciso di trasferirmi completamente."
Parliamo per ore, mi racconta che ha una sorella, si chiama Erika e anche lei vive qui a Milano, dice che è molto attaccata a lui e al ragazzo dalla sorella, Fabrizio. I suoi sono ancora a Salerno ma stanno valutando l'idea di trasferirsi qua.
"Quando ci siamo visti in autogrill, come sono tornata in macchina mia sorella ha iniziato a urlare come una matta, ho preso l'udito per quanto urlava. Fino a due minuti prima eravamo in viaggio con il tuo album un riproduzione." Sorride e io mi sento ancora di più lo stomaco in subbuglio.
"Però non mi hai riconosciuto a quanto pare"
"In mia difesa posso dire che non sapevo nemmeno come eri fatto, non ho mai ascoltato trap"
"Rimedieremo babe"
Guardo l'ora e sono le 7, il sole inizia a sorgere e vorrei stare qui ore a parlare con lui e avere la macchina invasa dal suo buon profumo.
"Ti lascio andare a casa, sarai stanca morta"
"Si abbastanza. Hai bisogno di un passaggio?"
"No, non ti preoccupare, ho la macchina lì" indicando la direzione dove è parcheggiata la sua macchina.
"Allora ci sentiamo?"
"Quando meno te lo aspetti"
Mi accarezza il viso e mi godo per un secondo la sensazione delle sue mani sulla mia pelle, chiudendo gli occhi a quel contatto.
"Buonanotte babe"
"Notte Luca" sorrido.
Chiude lo sportello della macchina e va nella direzione indicata poco prima. Lo guardo fino a quando non lo vedo sparire dietro al palazzo. Sono contenta. Come non mi sono mai sentita.
