10] il piano in frantumi

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Ieri sera siamo tornati a casa, e non ci siamo poi più parlati. Ma abbiamo un piano per oggi a scuola, comprende darci un bacio, si perché ce lo chiederanno di sicuro, ma sarà per fortuna solo a stampo.

Questa mattina decido di vestirmi un po' diversa dal normale, cioè per me é diverso, ma credo che le altre persone non ci faranno caso. Mi vesto con dei jeans e un maglione dell' Adidas, diciamo che la cosa che cambia sono i pantaloni, ma credo che le mie amiche impazziranno vedendomi con dei jeans al posto dei pantaloni della tuta.

In effetti non so perché ho deciso di vestirmi così, forse per il bacio che devo dare, no no, come ho fatto a pensare a una cosa del genere, devo smetterla, non posso lasciarmi andare, o succederà una catastrofe.

Io credo che sia già successa.

Adesso basta, basta pensarci, devo andare a prendere il pullman che se no faccio tardi.

Non puoi scappare, non si può scappare dall'amore.

Ma non si può scappare da qualcosa che non esiste.

Rispondo alla mia coscienza zittendola una volta per tutte, spero.

Comunque prima che la mia coscienza mi interrompesse, stavo dicendo che devo andare a prendere il pullman, e sperare che non succeda una catastrofe, o meglio non deve succedere, non può succedere.

Riesco a prendere il pullman, che come sempre era un po' in ritardo. Sul pullman evito le mie amiche, facendo finta di non averle viste, mi siedo da sola e ascolto la musica, che fa tutto parte del piano.

Arrivate a scuola, vedo le mie amiche che scendono e mi cercano in mezzo a tutti gli studenti, e dopo poco mi trovano.

Ginni:" ma perché ci stai ignorando, sul pullman, ci siamo sbracciate per farci vedere"

Io:" non vi stavo ignorando, non vi ho viste, oggi sono un po' persa" che in parte é vero.

Marghe:" é successo qualcosa?" No mi avete solo obbligato a fare finta di stare insieme al mio arcinemico, e dobbiamo pure baciarci, non é successo niente.
Avrei voluto dirgli, ma mi trattengo.

Io:" no niente, dopo in mensa vi devo parlare, ma adesso entriamo in classe" dico facendo uno dei miei sorrisi più finti, comunque strano che non abbiano detto niente per come sono vestita.

Non gli dò il tempo di rispondere che sono già in classe seduta al mio banco.

Durante le lezioni sono persa nei miei pensieri, e non sto ascoltando nulla, mi sto solo convincendo ancora di più che sto per fare una cazzata.

Le mie amiche é da tutta la lezione che mi guardano preoccupate, infatti mi arriva un bigliettino da parte loro.

'Bianca, sei sicura di stare bene, é da tutta la mattina che sei persa, e si vede anche da come ti sei vestita, cioè da quand'è che metti i jeans???
Marghe e Ginni'

Decido di rispondergli, con una scusa per il mio comportamento.

'si tutto a posto, solo che mi mancano un po' i miei genitori, non li sento da quando me ne sono andata, invece per i pantaloni, pensavo che vi piacesse se per un giorno cambio stile.
Bianca'

Scrivo e lo lancio sul loro banco.

In realtà, non ci ho più pensato hai miei genitori, e sinceramente non me ne importa più di tanto, con mio padre credo che non parlerò più, mentre con mia mamma vedremo, alla fine lei non credo centri qualcosa, però poteva dirgli qualcosa a mio padre.

Passata la mattinata, arriva ora di pranzo, ora del bacio, e sinceramente sono un po', molto, agitata, non so cosa possa succedere, Bianca tranquillizzati, é solo un semplice bacio, le persone se li danno tutti i giorni.

Arriviamo in mensa, prendiamo da mangiare e andiamo al nostro tavolo.

Ginni:" ma alla fine di che cosa dovevo parlarci??" Chiese curiosa, e se arrivasse Drake ve lo direi.

Passano minuti, e di Drake ancora nessuna traccia, e se ha cambiato idea, solo che così siamo fottuti, poi io pensavo che almeno si sarebbe presentato, va be' magari aveva qualcosa di più importante da fare.

Io:"emm, no niente volevo solo chiedervi, per domani, sabato che c'è la festa, a che ora venite a casa mia?" Dico la prima cosa che mi viene in mente.

Ginni:" ma pensavo verso le dieci, credo che in due ore riusciamo a prendere tutto, e poi mangiamo da qualche parte ok?" Dice e noi annuiamo.

Parliamo per tutto il pranzo, dei dettagli per domani, e finito, ci dirigiamo verso le nostre classi, ma io prima vado in bagno, e mi chiedo che cosa abbia avuto da fare di così importante, per darmi "buca", avevamo una specie di piano, per quello che non ho parlato tutto il tempo con le mie amiche.

Forse ho capito perché ti ha dato buca, non senti dei rumori strani?

Eh, no non sento niente,cosa dovrei sentire?

Entra in bagno e vedi.

Entro in bagno, ed effettivamente sento dei rumori, ma più che altro sembrano gemiti?

Oddio, devo andarmene subito, ma poi, che schifo, cioè in bagno? Però devo andare in bagno quindi cerco di fare il più veloce possibile, per poi andarmene da questo inferno.

Mentre entro nel bagno, sento ancora dei gemiti, e capisco a chi appartengono.

Drake e Anastasia.

Io non ci credo, cioè al posto di attuare il nostro piano é andato nei bagni a scoparsi una, bene con me ha chiuso.

Beh, lo sapevi che è fatto così, cosa ti aspettavi?

Ma che ne so, non mi aspettavo nulla, però almeno che si presentasse.

Ma comunque, come ho detto prima, con me ha chiuso, non me ne frega niente di cosa mi diranno le mie amiche.

Esco dal bagno, e sento che anche loro stanno uscendo, così accelero il mio passo, ma Drake riesce a riconoscermi, e cerca di farmi fermare, ma tempo che mi chiama, sono già uscita da lì.

Passo il resto della giornata, a pensare a quanto sia stronzo, anche se credo che sia fatto così, ma questa non é una scusa per il suo comportamento.

Arrivo finalmente a casa, neanche mangio, che appena tocco il letto cado in un sonno profondo.

Una storia come tante altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora