first meeting

1.3K 63 3
                                    

Per quale razza di motivo doveva capitare una cosa simile?
Le sedie ribaltate in giro per l'aula, i giocattoli distrutti. Mi viene da piangere.
Hanno anche strappato i grembiuli dei bambini.
Ma chi mai potrebbe fare una cosa simile? Che razza di mostro causerebbe un danno del genere?

E perché poi?

Cosa c'è da rubare in un centro ricreativo?

L'agente continua a farmi domande su domande.

Ho un mal di testa allucinante, qualcuno lo faccia smettere.

- Cos'hanno preso?- mi chiede, per quella che dev'essere la quinta volta negli ultimi dieci minuti.
Che nervi...
- I soldi dal cassetto dell'ufficio. Hanno ribaltato la stanza per la ricreazione e distrutto tutto il resto-
Sospiro.
Avevo chiuso tutto a chiave ieri sera.
Come hanno fatto?
Ah giusto...
La finestra.
L'hanno rotta.
Magari sono entrati da lì.
Mi passo le mani sul viso.

Si, voglio decisamente piangere.
- Avete delle telecamere di sicurezza?-
Annuisco lentamente e gliele indico.
Affacciano sul corridoio tra le aule e il cortile.

La domanda che mi torna in mente è sempre quella.
Chi mai ruberebbe in un centro ricreativo?

L'agente continua a parlare e neanche lo ascolto.
Sto già pensando alle infinite chiamate che dovrò fare per avvisare i genitori e penso di essermi avvilito ancor prima di cominciare.
- Hey... Stai bene?-
Non è la stessa voce di prima.
Non è l'agente di polizia.
- Mh?-
È un ragazzo. Sembra giovane. Forse ha la mia età.
È in divisa. Dev'essere una recluta.
- Si è tutto okay- il tono è più acido di quel vorrei lasciare intendere, ma, cazzo, sono così arrabbiato, ho i miei buoni motivi.
- Sugawara, giusto?-

Apprezzo quello che stai cercando di fare, ma hanno appena devastato il posto in cui lavoro, ti dispiacerebbe lasciarmi in pace?

- Sugawara Koushi-
Allunga la mano verso di me e sorride imbarazzato quando me la stringe.
- Sawamura Daichi-
Annuisco. Non saprei che altro fare. Perché mi sta dando così tanto a parlare?
- Questo posto è tuo?-
- Si... È un centro ricreativo per i bambini.- mando giù il groppo che mi si è formato in gola, sforzandomi di rispondere.
- Ti piace stare con i bambini?-
Si siede accanto a me sul divanetto vicino alla porta.
Sta cercando di distrarmi. Lo apprezzo ma in questo momento vorrei evitare di essere infastidito.
- Lo adoro-
Non posso fare a meno di essere sincero. Perché è la verità, io amo questo posto. E amo i bambini di cui mi occupo ogni pomeriggio.
E ora... Io... Quanto ci vorrà per sistemare tutto?
Nascondo il viso tra le mani e scoppio in un pianto disperato.
Mi sento ridicolo.
Il ragazzo accanto a me raddrizza immediatamente la schiena, sorpreso e spaventato per la mia reazione.
- H-hey va tutto bene?- prova ad accarezzarmi la schiena timidamente e singhiozzo ancora più forte.
- N-no-
- È per quello che hanno rubato?- tenta, indugiando su cosa dire.
- Non me ne frega niente dei soldi che erano in cassaforte! Io non lavoro qui per questo. Io- un singhiozzo misto ad un colpo di tosse mi impedisce di continuare il discorso. Oddio, più che discorso, sto urlando contro questo povero ragazzo, che probabilmente voleva solo aiutarmi.
- Vado a prenderti dell'acqua- sentenzia, prima di alzarsi e correre fuori.

Giusto, se non ricordo male poco più avanti ci sono dei distributori automatici.
Calmati Koushi. Non è nulla che non si possa riparare.
Faccio il resoconto della situazione.
Una finestra rotta. Ufficio personale completamente distrutto.
Tutti gli oggetti dei bambini sono totalmente andati, da buttare.
Bene...
Bene un cazzo ma accontentiamoci di questo.
Con la manica del maglione provo a darmi una sistemata.
Odio avere la sensazione che il mio viso sia imbrattato di lacrime.
Intanto quel ragazzo è tornato. Si guarda attorno per cercarmi.
Non mi sono mosso da qui, idiota.

Non dovrei neanche pensarle queste cose, sta solo provando ad essere gentile.
- Ecco a te- mi porge la bottiglia e bevo un sorso d'acqua. Ci voleva proprio...
- Ti ringrazio. Scusa per prima, sono solo... Molto nervoso-
Bevo ancora, mentre lui si risiede accanto a me.
- Hai tutte le ragioni del mondo per esserlo.-
Comprensivo.
- Hai bisogno di qualcosa in particolare?-
Cosa?
Mi giro verso questo strano ragazzo (ragazzone a dirla tutta), troppo insistente per i miei gusti.
- Sto bene. Non c'è bisogno che ti preoccupi così tanto, davvero.-
Rimane in silenzio.
So di essere difficile da trattare quando sono arrabbiato, ma non l'avrò mica spaventato?
- SAWAMURA!-
L'agente di prima torna urlando, e Daichi, di cui mi sono appena ricordato in nome, scatta in piedi.
- Ci occuperemo noi di questo caso, d'accordo?-
Ma perché ha anche la facoltà di scegliere?
Annuisce convinto mentre gli viene detta qualche altra cosa, ma sinceramente non m'importa.
Vorrei poter rimandare tutto a domani, ma purtroppo sono cose che devo sbrigare adesso.
Sbuffo.
Qualcuno mi uccida, qui e ora.
Appoggio la testa contro il muro dietro di me.
Mantieni la calma. Respira. È tutto ok.
Giuro che ce la sto mettendo tutta per provare a ragionare in modo razionale.
Poi mi tornano in mente i bambini.
Per quanto non li vedrò?
Quanto ci metterò a sistemare questo casino?
Troppo, troppo tempo.
Una mano mi si appoggia sulla spalla.
Sawamura?
Si è lui.
Mi rivolge un sorriso cordiale.
Mi spiega che rimarrà con me per un po', giusto il tempo per provare a riordinare e pulire qualcosa.
Oh allora è questo che fa una recluta...
Non credo che questa cosa gli faccia piacere, ma almeno non dovrò occuparmi di tutto da solo.
Mi costringo ad alzarmi, nonostante il senso di stanchezza che ha iniziato ad invadere il mio corpo.
Daichi è accanto a me e la prima cosa che noto è la chiara differenza d'altezza fra me e lui.
Mi sembrerà di parlare con un gigante? Spoiler, si.
- Cosa dobbiamo fare?-
- Devo recuperare delle cose dal mio ufficio, nel frattempo sistema la stanza dei giochi- arronzo e sembra esserci rimasto male.
Dannazione, sforzati di non sembrare sull'orlo di una crisi di nervi.
Il problema è che io SONO SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI!
- Ti da fastidio se ti chiamo Suga?-
Chi glielo spiega che non me ne frega niente di come mi chiama?
- No tranquillo. Lavoreremo insieme per un po', tanto vale imparare ad andare d'accordo- abbozzo un sorriso, cercando di sembrargli un qualche modo sincero o quanto meno tranquillo.
Non m'interessa granché di fargli una buona impressione, ma mi sento in colpa a trattarlo male solo perché questa giornata è iniziata nel peggior modo possibile.
Quando apro la porta del piccolo ufficio quasi non mi prende un colpo.
Cassetti aperti, hanno rotto il computer e rovesciato qualsiasi contenitore nella stanza.
Mi abbasso e prendo tra le mani un DVD. Un cartone animato. Di solito quando i bambini si lamentano di non riuscire a mettersi d'accordo sul gioco da fare, scelgo io un film da vedere.
Ma è graffiato. Ormai è inutilizzabile.
Sospiro rumorosamente.
È inutile continuare ad arrabbiarsi o a piangere.
È successo...
Non potevo evitarlo.
Cammino verso la scrivania e in uno dei cassetti aperti c'è ancora la mia agenda.
Alzo la cornetta del telefono e schiaccio lentamente i numeri, mentre li leggo, sparsi sulle pagine del quadernino.
- Hey ciao Yamaguchi-
Ho un bel rapporto con i genitori dei miei bambini, ripongono in me molta fiducia.
- Si scusami, volevo avvisarti che oggi il centro sarà chiuso, forse questa cosa andrà avanti per un po'. C'è stato un furto, l'hanno completamente distrutto.-
Mi toccherà fare lo stesso discorso anche a Shimizu, Akaashi, Yaku, Kenma e tanti, tanti, tanti altri genitori.
Ogni volta che ripeto lo stesso monologo mi sembra inverosimile che qualcuno abbia davvero rubato in posto simile.
Finisco il giro di telefonate dopo circa quaranta minuti.
Ci ho messo meno del previsto.
Nella stanza accanto Daichi avrà finito di mettere in ordine?
Mi affaccio dalla porta, ma né sento né vedo nessuno.
In compenso, un bigliettino attira la mia attenzione.

"Ho finito di sistemare. Vado via, non voglio disturbarti. A domani"
-Daichi

Mi sento uno schifo.
Mi ha pure lasciato il suo numero.
Che idiota che sono.
È vero, sono arrabbiato, ma non avevo motivo di trattarlo così male.
Cerco il telefono dalla tasca dei pantaloni. Registro il numero.
Devo scrivergli. Subito.

"Grazie per tutto quello che hai fatto. Sono davvero dispiaciuto per come mi sono comportato. Spero tu possa capire. Grazie ancora. A domani"

Un messaggio non risolverà proprio niente, domani devo parlargli come si deve.

I'm sorry ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora