come back

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Mi era mancato tutto questo.
Il chiacchiericcio dei genitori.

Le risate dei bambini.

I dispetti.

Le sgridate.

Gli abbracci.

Tutto quello che riguarda il centro ricreativo e che non ho potuto vivere negli ultimi mesi mi è mancato da morire.

Una serie di tenere scene mi scorrono davanti agli occhi.

Yaku che sgrida Lev per aver preso il bambino sulle spalle. Secondo lui è troppo pericoloso, potrebbe farsi male.
Kenma è agitato, piuttosto nervoso direi, per via dei gemelli che continuano a rincorrersi.

Akaashi sta convincendo Aika ad andare a giocare con la figlia di Tsukishima e Yamaguchi, ma è una bimba troppo timida e l'unica cosa che fa è aggrapparsi ancora di più al cappotto del papà.

Anche Shimizu ha portato i bambini, e si sta congratulando con me per la riapertura.

Non posso fare a meno di sentirmi orgoglioso.

Tutto ciò per cui ho lavorato così duramente mi sta ricompensando.
- D'accordo bimbi! Andiamo a giocare!-
Un grido di gioia si alza fra i più piccoli, che salutano velocemente i genitori e corrono verso di me.

- Suga-san! Suga-san!- Ninsei, uno dei due bambini di Kozume e Tetsuro, insiste per farsi prendere in braccio e si rilassa solo quando lo tiro su, strofinando amorevolmente la guancia contro la mia spalla.

Aika tiene la manina stretta in quella della sua amica, Midori, mentre parlano sottovoce.

Chissà quale indicibile segreto si stanno raccontando.

Oggi è una bella giornata, i bambini possono restare all'aperto.
Si divertono in cortile, chi giocando con la palla chi dondolandosi sulle altalene.

- Eishi! Fai attenzione sullo scivolo!- raggiungo uno dei bambini più piccoli, il figlio di Morisuke, e mi assicuro che non si faccia male.

Le risatine leggere e delicate riescono a farmi sentire a mio agio.
Il pomeriggio trascorre veloce e prima che i genitori tornino a prenderli, io e i bimbi ci riuniamo tutti nella sala principale della struttura.
Aspettano con pazienza che prenda un libro dagli scaffali.
Se non ricordo male, ce n'era uno che metteva d'accordo tutti.

Forse quello delle fiabe...

La copertina azzurra e il titolo colorato con la stampa in oro mi rimanda indietro a quando l'ho comprato, entusiasta per la prima apertura del centro ricreativo.

Intono ogni parola e i bimbi mi ascoltano attenti, rilassati, anche se qualcuno è un po' assonnato.

È un racconto abbastanza breve, finisce in fretta, giusto in tempo prima che veda Tadashi fare capolino dalla porta.
Mi saluta e invita Midori a mettersi il giubbino.
È arrivato il momento di tornare a casa.
Ci raggiungono anche Bokuto, Lev e Tanaka.
Un po' in ritardo, ma arriva anche Kuroo e si scusa per avermi fatto aspettare.
Mi sembra di essere tornato indietro, quando anche percorrere la strada da casa mia fino a qui era un gesto abituale. Familiare direi.

Metto in ordine, raccogliendo un po' di giocattoli che i bambini hanno lasciato in giro.
Guardo fuori, dalla finestra che ho appena fatto riparare.
Ninsei e il fratello, Hiro, hanno disegnato con i gessetti colorati lungo tutto il muretto del cortile.

Si distingue anche l'impronta di una manina più piccola, sporcata di gesso e premuta contro il muro, proprio sotto il disegno di una farfalla.
Probabilmente quella di Eishi.
Sono così contento che i miei bambini siano tornati.

I'm sorry ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora