Past

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Abbiamo ufficialmente iniziato a frequentarci.
Usciamo insieme.
Ci baciamo.
Ha passato tanto tempo con me.
Anche ora, mi stringo a lui sotto le coperte, scaricando tutta la colpa sul vento freddo che tira fuori da questa casa.
Come se ti dispiacesse...
Ho perso interesse per il film che in teoria avremmo dovuto vedere, ma il sonno ha avuto la meglio su entrambi.
La felpa di Daichi è troppo comoda e la situazione troppo rilassante, chi non dormirebbe?
Sorrido fra me e me all'idea di star indossando qualcosa di suo.
Ha il suo odore.
- Koushi?- un leggero colpetto sulla spalla mi riporta alla realtà.
- Si?-
Mi guarda un attimo e poi mi lascia un tenerissimo bacio sulla fronte.
- Nulla d'importante-
Mi arruffa i capelli e poi lascia che io appoggi la testa sul suo petto, mentre spegne il televisore.
Il silenzio non è asfissiante.
Ho scoperto di riuscire a sopportarlo e che non sempre va colmato.
E poi posso bearmi della sola presenza di questo ragazzo.
Per me è già abbastanza.
Gioca distrattamente con le ciocche dei miei capelli, tirando fra le dita un ciuffo ribelle.
Potrei mettermi a fare le fusa...
Infilo una mano sotto la sua maglietta e traccio con un dito la linea ben definita degli addominali.
- Che stai facendo?-
- Nulla di che.- rispondo con fare innocente- Solo... Mi piacciono gli addominali-
I suoi addominali, aggiungerei.
- Quindi stai con me solo per questo?- ribatte, anche se sta sorridendo.
Faccio per dire qualcosa ma mi blocco completamente.
- Quindi... Noi stiamo insieme?-
Il sorriso di Daichi sparisce e ora sembra solo più preoccupato.
- Non vuoi?-
- No! Assolutamente no! Mi piaci e sto benissimo con te... Però...-
Mi guarda con fare interrogativo e mi invita silenziosamente a continuare.
- Però io non so nulla di te...-
Come lui non sa nulla di te, d'altronde.
- Koushi...-
Una mano raggiunge lentamente la mia guancia e mi accarezza con delicatezza.
- Posso imparare a conoscerti col tempo. Non c'è nessun problema, almeno per me... Cos'è che ti frena?-
Mi sembra di star ferendo Daichi.
Solo l'idea mi forma un nodo alla gola.
- Io... Ho paura di rimanere solo. Lo sono sempre stato, ma ho accusato di questa solitudine solo negli ultimi anni. Se tu dovessi andartene, non so cosa succederebbe. Probabilmente non mi fiderei più di nessuno, ma quello sarebbe il male minore-
L'atmosfera è tesa.
Mi chiedo se sia colpa di Daichi per avermelo chiesto o mia, per essermi lasciato così andare.
- Non voglio andarmene, Koushi- un braccio mi cinge le spalle e mi attira a sé.
Neanche me ne accorgo, ma affondo il viso nei vestiti di Daichi.
- Non c'è bisogno di piangere. Sono qui, con te-
Alzo la testa, abbastanza disorientato, e lui asciuga ogni lacrima che ha solcato il mio viso senza che me ne accorgessi.
Mi regala un bel sorriso, rassicurante e sincero.
Mi ha promesso che non se ne andrà.
È sincero.
O almeno, spero che lo sia.
Non ho nulla da perdere.
Perché non fidarmi?


- Non parlo con i miei genitori da anni.- parlo, troncando all'improvviso il silenzio che si era creato.

Daichi è confuso, ma continua ad ascoltare, aspettando che vada avanti.

- Credo mi abbiano sempre trattato come un estraneo. Da bambino, era difficile, li vedevo poco e a stento mi rivolgevano la parola. Erano... Assenti. Hanno sempre provvisto a tutto: la scuola, il mio benessere, ma alla fine ero sempre da solo.-

Non ho il coraggio di alzare lo sguardo.

- Non li vedo da quando sono andato a vivere per conto mio. Non credo sappiano quale sia l'indirizzo di casa mia. Sono sicuro che non abbiano mai provato a cercami. Probabilmente, non sono a conoscenza di nessuno dei lavoretti part-time che facevo anche al liceo. A quei tempi, pensavo già al futuro. Ero certo che non sarei rimasto con i miei genitori ancora a lungo. Non mi sbagliavo. Alla fine del terzo anno di liceo ho cercato un appartamento e un lavoro abbordabile. Ho fatto di tutto per permettermi il centro ricreativo, ma alla fine ci sono riuscito, mi sento una persona realizzata-

- Sono così complicato Daichi, temo l'abbandono come nient'altro. Lo capirò se non mi vorrai più, se vorrai andartene-

Una leggera pressione sulle labbra mi toglie ogni dubbio, così come la frase che segue.


- Non me ne andrò. Per nessun motivo al mondo.-


















Spazio autrice
Buongiorno!
Vorrei spendere due parole per questo capitolo.
Il passato di Koushi non è chissà quanto allegro.
Anche nell'anime,infatti, Sugawara assume dei comportamenti materni, e l'abbandono da parte dei suoi genitori è reale (non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che sia stato confermato dagli autori) e cerca di fare in modo che i ragazzi più piccoli non passino quello che ha passato lui.
Detto ciò, grazie per aver letto questo capitolo ❤️🌸








I'm sorry ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora