IN OSPEDALE

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Annuimmo tutti, caricammo il peso di Alec sulle nostre spalle, e lo trascinammo fino all'ospedale
"Aiuto ti prego"
Disse Izii appena incontrammo la prima stregona
"Forza mettetelo sul lettino"
Ci disse, lo mettemmo sul lettino
"Che cosa ha fatto"
"Un demone l'ha colpito"
Dissi io
"E la mia runa parabatai sta scomparendo"
Disse Jace, la stregona rimase di stucco, e incominciò a spogliare con velocità Alec, finché sul suo petto non si rivelò una profonda ferita colma di sangue, mi venne da piangere a dirotto
"Può curarlo?"
"Tesoro, farò tutto il possibile, però ora dovete andare devo lavorarci"
Io volevo restare ma Clary mi portò fuori dalla sala, e andammo in sala d'attesa, mi sedetti sulla prima sedia libera e iniziai a piangere, poi mi alzai e andai da Jace al quale faceva ancora male la runa
"Posso vedere?"
Chiesi riferendomi alla runa
Me la mostrò e sembrava veramente irritata e chiara, presi del ghiaccio, lo avvolsi in un asciugamano che avevo trovato al bagno, e glielo posai sulla runa
"Grazie"
Disse lui
"Nulla tranquillo, fa meno male?"
"Un po'"
Disse lasciandomi un bacio sulla nuca, in segno di affetto e gratitudine, e mi rimisi sulla sedia a pensare, spero che la stregona riesca a curarlo, il solo pensiero di un non successo, mi sta distruggendo, i minuti mi sembrano ore, e una lacrima nuova sgorga dai miei occhi, vedendo il mio volto sconquassato, si avvicinò a me Izii
"Che dici se andiamo a fare due passi per prendere una boccata di aria"
Mi propose, ma scossi la testa in segno di negazione
"No voglio aspettare qua"
Dissi asciugandomi le lacrime con il dorso della mano
"Guardami"
La guardai in volto
"Alec, è estremamente forte, fin da bambini è sempre stato lui quello più forte, non ti devi preoccuparti, c'è la farà, lo conosco bene"
Non so se credere alle parole di Izii, forse me le aveva dette solo per rassicurarmi, e magari non era la verità, ma io comunque non mi andava di uscire, volevo aspettare
"Ragazzi voi andate, ci sto io qua, appena mi diranno qualcosa ve la riferirò per primi"
"Io resto qui"
Disse Jace
"Jace tu vieni con noi,la tua runa non sta affatto bene"
Disse Clary, in senso protettivo
"C'è Leila, e soprattutto c'è Alec, non lo lascerò da solo Clary, e Leila mi sembra stare male, quindi io resto qui"
È vero, sto male, ma molto probabilmente sta molto più male Jace di me, Alec è il suo parabatai, ma Lui non è un tipo che mette in esposizione i suoi sentimenti, resta sempre composto, tipico di famiglia
"Va bene, appena sapete qualcosa chiamateci"
Io e Jace annuimmo in segno di approvazione, e le due se ne andarono

...dopo un ora....
Passammo il tempo parlando del più e del meno, fin quando la stregona fece il suo ingresso nella stanza, con aria quasi felice ciò mi fece rasserenare, si avvicinò a noi
"Ragazzi, il vostro amico sta bene, ma per ora ancora non si è svegliato, fareste meglio ad andare all'istituto, quando si sveglierà vi chiamerò"
Fui felice e abbracciai Jace e scoppiai in un pianto di gioia
"Possiamo vederlo?"
"Si però uno per volta, tu ragazzo mio vieni con me che guardiamo quella runa che ora si dovrebbe essere riscurita"
Jace andò da con la stregona e mi diressi quasi a corsa verso la camera dove avevamo lasciato Alec in precedenza, lì sul lettino vidi il suo  corpo, fermo immobile, mi avvicinai a lui, e mi misi a sedere su una sedia vicino al suo lettino, gli presi la mano, e iniziò il mio pianto
"Ti prego Alec, svegliati"
Non riuscivo proprio a continuare a parlare, le lacrime mi soffocavano ogni parola
"Noi abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te, ti prego"
"Sai,non ho avuto modo di dirtelo, ti ho evitato tutto il giorno, ma ieri è stato favoloso, ti prego Alec, io non ce la faccio senza di te"
Non riuscivo a dire altro, e mi misi con la nuca sulla sua spalla e mi misi a piangere a dirotto,
E se non si fosse mai svegliato?
E se non sarebbe mai tornato da me?
Era tutto una domanda, domande fin troppo strazianti per la mia mente,i miei pensieri furono interrotti dall'entrata nella stanza di un individuo, non lo riconoscevo, la mia vista era tutta appannata dalle lacrime, ma appena ripresi pieno controllo della mia vista, riconobbi subito l'individuo, Ramira,
"Leila?!, che ci fai qui? Perché sei sparita? Chi è lui"
Le domande mi arrivarono tutte d'un fiato, ma non volevo rispondere, ed entrò dalla porta Jace, che stava molto meglio, tirò subito fuori la sua spada alla visione della sconosciuta
"No fermo, fermo, la conosco"
Gli dissi
"Chi è?"
Mi chiese
"Ramira, la mia ex migliore amica"
Ora mai il suo posto lo aveva preso Clary, decisamente molto più comprensiva
"Come ex migliore amica?, te ne sei andata, per mesi e mesi, e ora ti trovo qui a piangere tra le braccia di un ragazzo che non si sa nemmeno chi sia, coperta di tatuaggi, e con neanche un minimo di ritegno nello spiegarmi cosa sta succedendo e perché un ragazzo voleva uccidermi con una lama, e perchè ha quella lama"
"Senti è difficile da spiegare"
"Leila, penso che dovreste uscire, ad Alec non farà bene quest'aria di stress"
Annuii, aveva ragione, quindi presi Ramira per un braccio e la portai fuori dall'ospedale
"Allora?"
Mi chiese impaziente, di certo non potevo rivelargli tutto, sarebbe stato troppo complesso da spiegare e non ne avevo neanche la voglia
"Senti è difficile da spiegare, ora il tuo mondo e il mio sono divisi, è come una grande barriera, siamo due esseri completamente diversi, per questo tu devi lasciare stare me e io lascerò stare te, e credimi che ficcando il naso ti procureresti solo guai"
Finita la mia spiegazione, ammetto alquanto confusa mi squillò il cellulare, era Clary

IL MIO ALECDove le storie prendono vita. Scoprilo ora