Atterro all'aeroporto di Catania, tornare a casa è sempre bello, sopratutto dopo aver passato gli ultimi quattro anni in America, lì hanno una concezione diversa degli affari, ma nulla che non si possa gestire con qualche informazione segreta, chiamati anche scheletri nel armadio. Scendo le scalette del jet e Alessandro mio zio mi viene incontro sorridente, ci abbracciamo. È davvero tanto tempo che non lo vedo. E per me è come un secondo padre, quando studiavo in Sicilia stavo a casa sua e di sua moglie Laura. Mio padre Matteo ci teneva che io studiassi in Italia e infatti sia io che i miei fratelli abbiamo studiato qui in Italia, mio fratello Alex sta finendo giurisprudenza a Milano, la mamma lo ha messo in guardia sulla vita mondana della grande città. "Bentornato, sta sera festeggiamo. Tuo padre ti ha spiegato di cosa ti occuperai?" Mi chiede mio zio mentre mi accompagna alla macchina. "Si, mi ha detto che dovrò occuparmi di alcuni locali. Alcuni ristoranti e alcune discoteche, oltre che un centro benessere." Ale annuisce e sale sul suv. Mi guardo attorno, la città non è cambiata di una virgola.
Disfo i bagagli in quella che era la mia camera, la casa del nonno ora è nostra, è un anno che non c'è più e manca ancora a tutti. Nonno Giovanni o Josh invece sta bene e bada che suo nipote Alex non prenda strade strane su al nord. Un piccolo disastro ambulante si precipita in camera mia. "Sei tornato!" Esclama Emma sorridente, corre da me e mi salta letteralmente in braccio, non è più una bambina però per me sarà sempre la mia sorellina piccola. Quest'anno compie diciotto anni, l'età giusta per far danni.
-Ehi bro, abbiamo saputo che sei tornato, sta sera serata in discoteca. Ci spacchiamo prima di tornare persone noiose. Non accetto un no. Saremo io, te e Lucas.- Mi avvisa Raul, lo hanno beccato qualche anno fa con non so quanta coca in casa e si è già fatto un po' di carcere. Non penso abbia imparato la lezione, ma nessuno dei due conosce i miei traffici e deve rimanere così. -Va bene, alle 22 davanti al 'Piccolo fiore.'- Rispondo e lui mi manda il pollice alzato. È uno dei miei locali e così potrò controllare se sono aggiornati o serve qualche lavoro.
Scendo per la cena e Laura mi abbraccia felice, mi rivede dopo quattro lunghi anni, mi è mancata la sua cucina, semplice e squisita. "Ciao, bentornato Ricky." È mio fratello Francesco che è tornato con un bello zigomo viola, so che fa spesso a botte con i compagni di classe. "Ciao, ti hanno pestato per bene." Gli dico tagliando la fetta di carne. "Non ci sono riusciti, gliene ho date più io." Risponde gonfiando il petto, le prime volte ricordo che aveva picchiato il compagno di classe perché lo prendeva in giro di essere gay, gliele ha suonate di santa ragione.
Ho iniziato a fare più palestra anche io dopo che due anni fa mio padre mi ha mostrato il lavoro sporco che ci permette di fare questa vita, non sono grosso quanto lui alla mia età, ma mi difendo bene.Mi metto la camicia nera sbottonata tanto da far intravedere l'inizio delle clavicole. Profumo, alle ragazze piace sempre questa fragranza. Metto la giacca giusto per andare in moto, il nonno ha fatto arrivare qui la moto della mamma che usava quando andava a correre con lui. L'ho fatta revisionare tutta prima del mio arrivo, l'accendo e il motore ruggisce potente sotto di me, esco impernando dal vialetto principale, le stradine della città sono silenziose e deserte, solo qualche ragazzina che inizia ad aspettare davanti al locale.
Parcheggio la moto nel retro e saluto Eric, il gestore, Ale mi ha assicurato che fa un buon lavoro e gestisce questo posto molto bene. "Hai in mente qualcosa per la serata?" Mi domanda mentre guardò il locale con le luci accese, dopo secondo me renderà di più. "No, sono qui solo per festeggiare sta sera. Arriveranno due miei vecchi compagni di scuola. Raul e Lucas, loro due li puoi far entrare direttamente. Con la polizia come sei messo?" Gli domando. "Abbastanza bene, abbiamo un aggancio che ci fa la soffiata prima che arrivino così possiamo far sparire tutto quello che non dovrebbe esserci qui." Mi spiega e io annuisco. "Ok, ci vediamo dopo allora. Intanto io curioso un po'." Lo avviso e lui torna al suo lavoro, sta istruendo le ballerine per la serata, sta sera ci sarà il tema madre natura. Mi piace. Mi avvicina una ragazza che avrà nemmeno vent'anni. "Ciao, hai qualcosa per me?" Mi chiede maliziosa prima di mettere la mano sul mio pacco, è un paio di giorni che non scopo. "Eric!" Urlo e lui si gira immediatamente. "Se volessi far divertire la signorina dove posso andare? È maggiorenne vero?" Chiedo e lui si avvicina. "Certo, per non avere problemi controllo meticolosamente che siano maggiorenni, Melania è sempre così esuberante e se volessi appartarti di sopra ci sono delle stanze che usiamo da deposito, potreste appartarvi lì." Mi suggerisce lasciandomi la chiave per il piano di sopra. Faccio cenno alla ragazza di precedermi.
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Under your chain 2
RomanceRiccardo il primogenito di Matteo e Elena torna in Sicilia dopo essere stato all'estero per studiare. Si inserirà negli affari di famiglia e troverà chi gli farà perdere il controllo e la testa. La storia contiene violenza ed è un'opera inventata ch...