7

107 6 1
                                    

La mattina a colazione Raul arriva prima che mio zio si alzi e Laura lo guarda stupita di avere un ospite, gli prepara subito la postazione da colazione. Emma arriva poco dopo e mi abbraccia stretta dandomi un bacio sulla guancia. "Grazie." Mi dice sottovoce per poi sedersi accanto a me, non vuole destare sospetti con lo zio. "Ciao ragazzi. Ah Raul ci sei anche te stamattina?" Domanda Ale mentre si siede a fare colazione. "Sì signor Bellamonaca, sono rientrato tardi con Riccardo e mi sono fermato a dormire per la notte." Spiega il mio amico mentre Emma ride sotto i baffi.

Raul sale sulla moto e Emma prende il casco di straforo per montare sulla moto, il mio amico mi saluta e sfreccia via prima che mio zio possa vederli. Mi rintano in palestra e dopo poco vedo che mio zio litiga pesantemente al telefono con qualcuno, cammina su e giù per il corridoio. "Che succede?" Gli chiedo serio. "Nulla, ora sistemo tutto." Risponde secco. "Io non sono mio padre Ale, non ancora almeno. Puoi dirmi se c'è qualcosa che non va, non faccio la spia con tuo fratello." Lo rassicuro e lui sbuffa. "Gli Scalogeri si sono allargati in una nostra parte di città, sta sera mando una squadra a sistemare quelle merde e così capiranno che con noi non si scherza. Sta sera, sta attento nel caso uscissi." Mi avvisa, probabilmente Raul e Emma usciranno per poter passare del tempo assieme. Meglio avvisare il mio amico di rimanere qui in casa sta sera. "Ok zio, starò attento." Gli prometto per poi tornare ad allenarmi.

A metà mattina mi dirigo verso la piazza centrale, prendo il gelato da Salvatore che mi guarda storto, probabilmente ha sentito cosa abbiamo combinato ieri sera io e Gaia, ma lo ha voluto lei. Dopo non molto mi dirigo alla spiaggia, le ragazzine fanno ancora buco per avere la tintarella perfetta, stendo il mio telo e mi metto comodo a prendere un po' di sole. Mi alzo e vado a farmi un bagno rilassante, l'acqua è fredda, ma non troppo. Faccio una bella nuotata e quando torno al mio telo vedo Carmen sdraiata lì. "Non avevi un telo?" Le domando sdraiandomi sopra di lei, è morbida e formosa. "Il tuo sembrava più comodo." Scherza e io la bagno completamente facendole venire i brividi. "Non possiamo in pubblico. Tu non dovresti essere al locale?" Le domando. "Il locale è in ristrutturazione quindi finché non riapre mi arrangio come posso." Dice piccata. "Lo fai per soldi? Eric lo sa?" Le domando e lei muove le cosce per stuzzicarmi. "Certo che lo sa, lo facciamo tutte, per te posso fare un'eccezione. Monti davvero bene e io potrei essere una bimba davvero vogliosa in questo momento." Mi dice maliziosa, non ha davvero un contegno questa ragazza. "Andiamo dietro gli scogli non mi va di essere arrestato per averti scopato in pubblico." Le dico alzandomi, lei prende il mio telo e mi segue dietro gli scogli. Si mette a gattoni sulla sabbia e muove quel culo formoso.
Apro il preservativo e in poco sono dentro di lei a montarla come si deve. Geme e ansima pesantemente, le schiaffeggio il sedere lasciandole il segno rosso. Allungo la mano e trovo il clitoride. Urla dal piacere mentre la torturo sapientemente. Viene bagnandosi e facendo uscire i suoi umori dalla sua intimità. Vengo poco dopo dandogli delle stoccate più forti.

Monto sulla moto e mi allontano dalla spiaggia dopo aver salutato Carmen che si avviava a casa per accogliere qualche cliente a cui spillare qualche soldo. Torno verso casa per ora di pranzo e Francesco è davanti a scuola con un tipo, si baciano e si abbracciano. Deve essere il suo tipo. Mi avvicino e mi fermo propio davanti a loro, alzo il casco e mio fratello mi guarda terrorizzato. "Riccardo, ti posso spiegare." Il tipo è terrorizzato quanto mio fratello. "Francesco, calmati. Sei gay non è mica un segreto, lo sappiamo già tutti. Hai lasciato aperta una pagina di un forum e papà l'ha visto. Lo sappiamo tutti che ti piacciono i ragazzi. È il tuo ragazzo?" Chiedo curioso e lo vedo rilassarsi. "Davvero lo sapete già?" Sibila. "Sì Fra. Rilassati." Lo rassicuro.
"Oddio, non sai che peso mi hai levato. Lui è Marco il mio ragazzo. Marco, mio fratello maggiore Riccardo." Ci presenta e io stringo la mano a Marco. "Da quanto state insieme?" Gli domando. "Da un annetto, contando anche i mesi che però siamo lontani perché torno da papà." Mi dice fiero. "Bhe perché non lo fai venire a casa dallo zio?" Gli dico serio. "Ma ti pare? Lo zio ci caccia fuori di casa a tutti se lo viene a sapere." In effetti non ha tutti i torti. "Gli dico che è un tuo amico. Quante volte Raul è rimasto dallo zio a dormire." Gli faccio presente.
"Raul lo vedo spesso ultimamente, ma tu non ci sei." Mi fa presente. "Si lo so, lui e Emma stanno assieme, quindi lo beccherai spesso." Gli dico ridendo e lui se la ride assieme a me.
"Vieni a pranzo da noi oggi Marco?" Gli domando e lo vedo insicuro, come se non si aspettasse di essere tirato dentro la famiglia.
"Volentieri, se non è disturbo." Dice con voce flebile. "Ci vediamo dopo, così intanto avviso la zia di aggiungere un posto." Saluto i due ragazzi e riparti per raggiungere la casa.

Under your chain 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora