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Entriamo nel locale e Margherita mi segue a stretta distanza, Eric mi saluta felice. Ci credo finalmente il locale sta riaprendo. "Abbiamo previsto il pienone Riccardo, il tuo tavolo è là." Mi indica il divanetto d'angolo, da dove posso tener d'occhio tutto il locale. "Grazie Eric. Speriamo proprio di avere il pienone, anche nelle stanze." Gli dico per poi presentargli Margherita. Ci sediamo sui divanetti e la mia ragazza si guarda attorno stupita, il locale è diverso con le luci accese e ancora vuoto. "Tra un po' ci sarà la calca nella pista centrale." Le dico mentre Megan si piazza danti al tavolino. "Andiamo a farci un giro ragazzo?" Mi chiede. "Sono a posto Megan. Ti presento Margherita, la mia ragazza." Si stringono le mani e Megan si avvia al suo palchetto per iniziare a lavorare. "Ti ha veramente chiesto se volevi fare sesso?" Domanda stupita. "Si, molte delle ragazze che lavorano qui per arrotondare fanno qualche lavoretto extra, sopratutto ora che abbiamo fatto fare le camere al piano di sopra." Le spiego. "Cioè il locale è il tuo?" È davvero stupita. "È di mio padre, io lo gestisco. Questo e un altro paio di locali." Le spiego. "Quindi le fate prostituire?" Mi chiede. "Non esattamente. Molti clienti se le scoperebbero nei bagni come fanno i ragazzini e invece secondo me se avessero a disposizione una camera la sfrutterebbero volentieri, le ragazze non prendono qualcosa in più se fanno sesso coi clienti, è una loro scelta anche perché sono ben pagate per ballare e intrattenere." Le spiego e lei sembra digerire bene il concetto. Le metto una mano dietro la schiena, la tiro a me mentre Eric ci porta lo champagne.

La gente affolla numerosa il locale, Margherita è un po' brilla, ma non ha bevuto moltissimo. "Andiamo a ballare?" Mi chiede e io la accompagno alla pista, balla addossata a me, si struscia e io la tengo stretta perché nessun altro uomo la può avere. "Margherita." La chiamano le sue amiche. "Ambra, Kate siete qua anche voi?" Dice con voce nasale. "Si, ah sei qua con il tuo bad boy." Esclama una di loro e lei fa cenno di tacere. "Quindi io sono il ragazzaccio." Le dico ridendo. "Cavolo il locale è stupendo, noi andiamo a bere, chissà che qualcuno non ci porti nei bagni poi." Urla l'altra mentre Margherita torna a ballare con me.

Torniamo ai divanetti sfiniti, so che le fanno male i tacchi, le prendo le caviglie e le tolgo le scarpe. Si mette in piedi davanti a me, ho la faccia all'altezza della sua intimità, lei ondeggia davanti a me, mi provoca. Le sue dita sono tra i miei capelli, ha voglia e lo fa capire bene. Le metto una mano sotto al vestito, se lei rimane i questa posizione non vedrà niente nessuno. "Sei pronta per me piccola." Le dico scostandole le mutandine e trovandola bagnata. "Ricky." Ansima e io le metto due dita dentro facendola ansimare di più. Più ondeggia davanti a me e più le do piacere, si aggrappa con i polsi alle mie spalle. "Ti amo Margherita." Le confesso. "Ti amo Ricky." Ansima. È bello sentirselo dire con la voce così vogliosa. "Ti piace dare spettacolo in pubblico." Le dico aumentando la pressione sul suo clitoride. Venire sulle mie dita e quando le tolgo da dentro di lei le lecco una ad una assaporando a fondo i suoi umori. Mi guarda soddisfatta, poi le cade l'occhio al mio inguine. "Dopo piccola." Le dico con voce bassa, la faccio sedere sulle mie gambe. "Ambra sta andando in bagno con uno." Mi dice più che ubriaca, devo ricordarmi di non farle bere troppo champagne.

Si è addormentata dopo nemmeno due minuti che eravamo usciti dal locale, sembra un angioletto quando dorme, al contrario del generale che è da sveglia. Dovrei riportarla a casa, ma così mi toccherà svegliarla, tiro dritto verso casa di mio zio. Parcheggio l'auto dentro al garage e la prendo in braccio, sto per arrivare in camera quando mio zio ci vede nel corridoio. "È andata bene la serata, Eric mi ha detto che le camere sono andate alla grande." Mi batte sulla spalla e si dirige verso camera sua. Adagio Margherita sul letto, le slaccio il vestito e glielo levo piano, senza svegliarla. Mi spoglio a mia volta ed entro nel letto, non so se le dia fastidio o meno dormire con qualcuno, ma vabbè per stanotte va così. Sento che si muove mentre l'abbraccio, apro gli occhi e la vedo che mi guarda dritto negli occhi. Si avvicina e preme le sue labbra sulle mie, so cosa vuole, non ha bisogno di dirlo ad alta voce perché ho già capito. Le tolgo l'intimo che le avevo lasciato addosso, sono già duro per lei.
Rotolo sopra al suo corpo, le affonda impaziente le dita nelle mie braccia. "Mi piace quando non ti trattieni e mi mostri quanto sei lussuriosa." Le dico per poi entrare in lei. È dannatamente stretta, calda e io la voglio da impazzire. "Guardati, ieri non avevi mai fatto sesso e ora ne vuoi sempre di più." Le dico. "Solo con te Ricky." Dice mentre ansima e mi beo di queste sue parole. Le sollevo una coscia per portarla sulla mia spalla, affondo più in lei e i suoi gemiti aumentano. "Pensa se ti sentisse tua madre, come stai gemendo ora." La vedo arrossire nella penombra. "Ricky." Mi rimprovera, ma la sua voce non ha per nulla il tono del rimprovero. Viene sotto le mie stoccate prepotenti, mi graffia la schiena mentre io esco all'ultimo della sua intimità e mi scarico sul suo seno prosperoso.

Under your chain 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora