C'è l'ho davanti quel bastardo che mi ha sparato, gronda sangue dal naso e striscia a terra come un verme. "Ora avete capito chi comanda." Ringhio e questo si mette in piedi per poi spararmi vicino ai piedi. Gli punto la pistola davanti e premo il grilletto, il suo corpo cade indietro privo di vita, quelli della sua famiglia si fermano e capiscono che con i Bellamonaca non si scherza. Prendo il coltellino tolgo la maglia al malcapitato e gli incido il nostro cognome sopra al petto. "Chi era?" Chiedo con uno dei suoi tirapiedi. "Il figlio del capo." Dicono a testa bassa. "Fateli fuori tutti." Ordino ai miei ed esco dal magazzino dove li abbiamo beccati. Sento diversi spari. "Abbiamo fatto capo." Mi dice uno dei miei uscendo dallo stabile. "Ripulite tutto, il corpo sfregiato lo scaricate davanti alla casa degli Scalogeri." Ordino per poi tornare in macchina da Massimo. "Andiamo a casa." Gli dico e lui guida silenzioso nella notte, non le ho chiesto il numero a Margherita, ma starà già dormendo da un po'.
Mio zio mi aspetta nel garage dove parcheggiamo. "Sai qual'è la prassi ora." Asserisce io annuisco. Arrivo al falò e butto via i vestiti per non lasciare alcuna traccia, li guardo bruciare soddisfatto mentre allungo la pistola a Marcello perché ne sostituisca la canna, così non potranno mai collegare la pallottola a me. "Vado a fare la doccia zio, ci vediamo domani." Mi da qualche pacca sulla palla. Resto mezz'ora sotto al soffione battente.
Immagino le sue mani, sul mio corpo, mi sta fottendo il cervello. È come diceva Raul, ti fottono senza nemmeno dirtelo. Devo prepararmi perché domani il procuratore verrà di sicuro qua per sapere qualcosa.Mi butto nel letto sfinito con ancora i capelli bagnati, nella notte due occhi nocciola mi rincorrono, provo a prenderla, ma mi sfugge di mano. Mi sveglio la mattina con un gran baccano in casa.
Margherita
Sto facendo colazione in silenzio, non ho dormito molto. Ho sempre ripensato a Riccardo, non ho il suo numero quindi non so se stia bene o meno. Mio padre riceve una chiamata, è rientrato tardi ed è già di nuovo in piedi. "Si, sono io. Cosa? Mandami le foto per mail che le apro col portatile." Dice e corre a prendere il suo computer lo piazza sulla tavola e apre la mail. Con la scusa di mettere la tazza nel lavello sbircio le foto. È un uomo sui trent'anni con un proiettile in fronte e lo sfregio Bellamonaca sul petto, proprio sotto al collo. Che sia stato Riccardo? È così pericoloso?
Corro in camera e chiamo la nonna, oggi per fortuna entro un'ora dopo a scuola. "Pronto?" La sua voce mi tranquillizza. "Nonna, sono io." Le dico. "Tesoro, cosa è successo che ti sento agitata?" Dice, riesce a capirlo anche al telefono. "Ieri sera ho beccato quel ragazzo che mi piace, abbiamo cenato assieme ed è stato abbastanza dolce. Anche se ha ammesso che è un porco da una notte e via. Il problema è che quando è andato via mi ha detto che andava a fare qualche maldestro. Stamattina ho visto delle foto sul portatile di papà, se lo avesse ucciso lui?" Le chiedo con le lacrime che mi rigano le guance. "Tesoro, primo dovresti chiederglielo e secondo devi chiederti se potresti passare sopra al fatto che non si guadagna da vivere onestamente. Da quel che ho capito è un malvivente." Mi dice serena e io mi ranicchio contro la testa del letto. "Non lo so nonna, ho paura che lui non sia quello giusto o che se dovessi scegliere lui non mi volesse." Spiego. "Mi sembra di aver capito che gli interessi, insomma quando ti vede cerca la tua compagnia. Sono cose che dovresti dire a lui e parlare a tu per tu." Mi dice, ma io non so come trovare Riccardo. "Com'era stare col nonno prima che morisse?" Le chiedo. "Eravamo felici, anche se lui era un mezzo delinquente. Di sicuro più felici di mio figlio e tua madre. Se vuoi sai che puoi tornare quando vuoi." Mi propone. "Voglio prima capire cosa c'è tra me e quel ragazzo." Lei mi capisce e ci salutiamo dopo aver chiacchierato sulla mia super serata con Riccardo. Riattacco il telefono e sbatto la testa nella testata del letto.
Mi sono innamorata di lui, la cosa peggiore che potesse succedermi anche se come si dice, a cuor non si comanda.Riccardo
Faccio colazione lentamente mentre ascolto le note al telegiornale locale, danno la notizia sulla faida tra famiglie, confermano che quello che ho ammazzato è il figlio del capofamiglia Scalogeri. Imparano a mettersi contro i Bellamonaca. Bussano insistentemente alla porta, Laura apre e si sente la voce di un uomo che entra prepotente. "Riccardo Bellamonaca. Sei in arresto per l'omicidio di Roberto Scalogeri." Dice il procuratore mentre un agente mi ammanetta e mi fa alzare. "Non una parola Ricky, chiamo l'avvocato." Mi dice Ale e io annuisco. L'agente mi spintona per portarmi alla voltare e farmi entrare. Mi portano alla stazione di polizia, mi chiudono dentro una delle camere degli interrogatori.
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Under your chain 2
RomanceRiccardo il primogenito di Matteo e Elena torna in Sicilia dopo essere stato all'estero per studiare. Si inserirà negli affari di famiglia e troverà chi gli farà perdere il controllo e la testa. La storia contiene violenza ed è un'opera inventata ch...