Phillip.
Ha perso conoscenza da quasi mezz'ora... Che cazzo faccio? L'unica cosa che mi è venuta in mente è stata metterla sul divano con le gambe leggermente in su. Chiamo l'ambulanza? Non so che cosa si fa in questi casi... Inutile dire che la sbronza è completamente passata e ora il terrore ha preso il sopravvento.
Vado in bagno a prendere un asciugamano e lo bagno con acqua fredda. Torno da lei, ma quando la vedo è seduta, sta guardando il vuoto, cerco di avvicinarmi senza spaventarla, ma lei si accorge di me e mi guarda come se mi vedesse per la prima volta.
"Dolcezza tutto bene? Dai sdraiati un attimo, ti ho portato un asciugamano bagnato da mettere sulla fronte"
"No. Non voglio. Voglio che tu esca dalla mia vita."
"Ti prego non dire così..."
"No. Zitto! Tu non puoi piombare da un giorno all'altro nella mia vita, in casa mia, come se nulla fosse successo. Tu non puoi minacciare di tagliarti le vene davanti a me se io non voglio fare quello che vuoi tu!"
Il suo tono è leggermente isterico, ma è del tutto normale, la capisco.
"Non lo avrei fatto! Era solo per spaventarti... Ma non volevo che tu svenissi o robe del genere, ti volevo solo accanto a me! Cosa cazzo è così difficile da capire?!"
Ora sono arrabbiato, non con lei, ma con me stesso, per non riuscire a dirle tutto quello che vorrei dirle... Anche lei è molto scossa e arrabbiata, quasi quasi ho paura che mi attacchi alla gola, da quanto mi guarda male.
"Senti..."
Comincio a spiegarle cosa mi passa per la testa, ma lei mi blocca.
"No. Non voglio sentire le tue stronzate! Sono stufa!"
Mi metto accanto a lei sul divano, piano piano la faccio sdraiare contro la sua volontà, e mi metto con il mio corpo molto vicino al suo, sdraiato accanto a lei la abbraccio, e la immobilizzo, così sono sicuro che non cercherà di scappare, e ricomincio.
"Ascoltami bene, perché quello che sto per dirti è una cosa che non ho mai detto a nessuna ed è molto difficile per me ammetterlo... Sopratutto davanti a te..."
"Phill taglia corto, anche perché mi stai soffocando, dio santo! Non scappo, okay, ma almeno non opprimermi la cassa toracica."
Mi accorgo che il mio abbraccio la stringe troppo, così molto leggermente la presa, ma non la lascio del tutto.
"Meglio? Posso andare avanti senza altre interruzioni?"
"Si meglio, dai continua."
"Allora dove ero rimasto...? Ehm..."
"Che ti vergogni a dirmi una cosa che non hai mai detto a nessun altra, vai avanti"
La guardo male.
"Che c'è? Non ti ricordavi dove eri rimasto e io te l'ho ricordato, non avere la coda di paglia, suvvia Phillip, almeno dimostro di essere attenta"
Questa ragazza mi fa impazzire! Ma la desidero così tanto.
"Okay, ora che mi hai rinfrescato la memoria, continuiamo... Allora, ci conosciamo da credo dieci anni, e zitta non mi interrompere!"
Perché già vedo che apre la bocca per contraddirmi e lei fa il segno di resa e la faccia da angioletto innocente, e a me scappa una risata.
"Quindi... Ci conosciamo da quasi dieci anni e devo dire che ti ho sempre vista come una ragazza forte, determinata, testarda, molto testarda, ma anche molto dolce e pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno.
Soprattutto me. Mi hai sempre aiutato, anche quella volta sulla scogliera..."
Vedo che la sua espressione cambia, è un misto di stupore e intrigo.
"Si, non l'ho mai dimenticato, forse i primi giorni era un ricordo un po' sfuocato e vago, ma poi sono riuscito a ricordare tutto, anche quello che ti ho detto... Non me ne pento, non mi pento di averti chiamata 'La mia ragazza', perché volevo farlo. Dopo il tuo sedicesimo compleanno, quando sei cresciuta e completamente cambiata, io ho cominciato ad apprezzarti molto di più, non che prima non lo facessi, ma dopo che ti ho visto baciare Jake al molo quella volta, devo dire che ho provato una certa gelosia, perché volevo essere io al suo posto, ma questo non l'ho capito subito, mi ci è voluto molto tempo. Ci sono stati altri episodi che mi hanno fatto dubitare che io provassi solo dell'amicizia nei tuoi confronti, ma qualcosa di più."
La vedo come mi guarda, è complementare assorta da quello che le sto dicendo, e non sa se sto dicendo la verità oppure stia mentendo. Non si è mai fidata del mio lato sincero. Diceva sempre 'tu quando dici, o meglio dire, credi di dire la verità, ci credi così tanto che anche se è una bugia, detta dalle tue labbra risulta la più pura delle verità'.
Cerco di riprendere il filo del discorso prima che questa attenzione svanisca.
"Violet, io non sono partito solo perché stavo combinando un sacco di casini con tutti, ma anche perché non capivo che diavolo mi stava succedendo... Ti volevo sempre accanto a me e se ti allontanavi con qualche ragazzo io impazzivo e mi davo all'alcol e cominciavo a provarci con le tipe anche se non mi interessavano per niente... Così sono partito, avevo bisogno di stare lontano da te per un po' e vedere se la mia attrazione per te diminuiva"
Mi blocco, la guardo negli occhi, lei mi sta guardando con tale intensità che penso stia leggendomi perfino il lato più nascosto della mia anima...
Ha degli occhi così belli, un azzurro verde incorniciati da dei bellissimi capelli lunghi neri, con le guance che sembrano di porcellana, e la sua pelle così candida... Labbra carnose e rosee. Non resisto più alla tentazione di baciarla... Infatti se ne accorge.
"E? Per questo sei tornato? Per vedere se provavi ancora qualcosa per me?"
"Si, principalmente per quello"
"E lo hai capito?"
"Purtroppo si."
Mi avvicino a lei, le sfioro le labbra con le mie dandole il tempo di decidere se respingermi o meno, ma sento che lei vuole baciarmi, tanto quanto lo voglio io.
Le nostre labbra si unisono in un lungo bacio appassionato, di cui nessuno dei due sa a che cosa porterà
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Beating Heart
Teen FictionViolet e Phillip amici d'infanzia, nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di innamorarsi l'uno dell'altra. Amore complicato, passionale, carnale, avventure con gli amici, drammi, sesso, alcool, boyband, tradimenti,cose tutte normali e all'ordine d...