Capitolo 16

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Phillip

Devo sparire di nuovo. Pensavo che questa volta fosse diverso, ma alla fine riesco sempre a rovinare tutto e questa volta non voglio rovinare anche lei, non lo merita, merita di essere felice e non assistere  ai miei casini.

Mi sto avviando per andare a casa, ormai saranno le 11 o mezzanotte, i miei dormiranno sicuramente, infatti decido che è meglio entrare dalla finestra di camera mia, visto che rimane sempre un po' aperta. Trovo molto più difficile arrampicarmi sull'albero che da sulla finestra  quando si hanno lividi e dolori alle costole.
Appena entro mi butto sul letto. Sono così stanco che credo mi addormenterò così, vestito e senza più nulla.

Sento i raggi del solo che mi riscaldano il volto, di malavoglia mi alzo e vado in bagno a vedere com'è messa la mia faccia, ma appena vedo com'è la situazione me ne pento subito. Ho un occhio viola, il labbro spaccato e gonfio. Decido di lavarmi la faccia e scendere a salutare i miei.
Appena entro in cucina vedo mamma indaffarata a preparare le uova e il bacon, il mio piatto preferito. È così bella, quei capelli biondi così morbidi che le ricadono sulle spalle e sembra così felice, mentre papà legge il giornale, sempre corrucciato. È come se non fossi mai partito. Come se stessero meglio senza di me e le mie cazzate.
Mi avvicino e mi madre  dalla sorpresa fa cadere la paletta per terra e corre ad abbracciarmi. "Phillip! Figlio mio! Sei qui, sei tornato da noi, ma dove ti eri finito? Eravamo così in pensiero per te e che cosa hai fatto alla faccia? Ti fa male?" mentre mia madre mi abbracciava e analizzava il volto, mio padre si era alzato dalla sedia e si era unito all'abbraccio.
Dopo colazione feci un resoconto della mia vita negli ultimi mesi con la band, raccontai delle date più importanti al rientro in città e della decisione di ripartire. "Mamma sono venuto solo in visita, la band ha bisogno di me. Ho promesso al mio manager che sarei stato una settimana o giù di lì. Anche perché abbiamo dei concerti grossi in programma e io sono il più bravo chitarrista della band."
"Ma figliolo... sei appena arrivato! Non puoi andartene così in fretta. E Violet? L'hai vista? Sicuramente non vede l'ora di vederti! Quella ragazza è venuta tutti i giorni per un mese da noi a chiedere se avessimo notizie di te. È così una cara ragazza Phill"
"Lo so mamma, l'ho sempre saputo... e comunque non penso voglia vedermi"
"Ma che sciocchezze! Adesso la chiamo e la invito a cena! Sicuramente sarà felicissima di venirci a trovare e io non vedo l'ora finalmente di preparare una cena come si deve in famiglia"
Inutile dire che il mio sforzo di farle cambiare idea fu vano, perché non appena si staccò da me stava già chiamando la mia Viv, solo che sapevo già la risposta, non sarebbe mai venuta figuriamoci! Soprattutto dopo ieri sera. Alla fine riuscì a sentire l'ultima parte di conversazione.
"Oh, cara! Grazie mille per aver accettato! Non vedo l'ora di rivederti e passare una piacevole serata in famiglia, a sta sera."

Che Dio chi salvi tutti. Questa cena sarebbe stata un disastro.

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